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Tennis

Federer è davvero meno importante di Roma. Che coi suoi record ha costretto anche la sindaca Raggi a Canossa

Da Vincenzo Martucci 13/04/2017

 Una dichiarazione del presidente Fit, Angelo Binaghi, diventa un tormentone. Ma i risultati gli danno ragione, riavvicinano l’amministrazione capitolina allo sport, assicurano un futuro radioso coi 25 milioni di euro per 8 anni della banca del tennis, e fanno da traino a un movimento in continua crescita

 Siamo un popolo strano. Estremamente intelligente, ci facciamo spesso abbindolare dal particolare e perdiamo di vista l’obiettivo principale. Tendiamo anzi a minimizzarlo, a beneficio di una risata di scherno, della macchia che guasti la fotografia, dell’errore vero o presunto del potente, dell’invidiato protagonista che spunta della tv e guadagna tanto più di noi. E’ un peccato, perché così non ci gustiamo praticamente nulla, non apprezziamo i momenti migliori e, soprattutto, ci lasciamo distrarre. Soprattutto, non riusciamo mai ad analizzare le situazioni con equilibrio, le separiamo nettamente, da subito, per simpatia e antipatia, in buone e cattive, mie e loro, proprio come quando andiamo a votare e spacchiamo il paese in “con Renzi o contro Renzi, con Berlusconi o contro Berlusconi”. Ottenendo il risultato più squallido ed inutile, lo zero a zero, che poi tanto odio nell’amatissimo, chiacchieratissimo, ingiusto, imponderabile, calcio. Così oggi, nel commentale la presentazione della 74esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia del 10-21 maggio al Parco del Foro Italico di Roma, i titoli dei giornali si soffermano su quell’unica dichiarazione del presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, sull’assenza di Roger Federer: “Io anche in tempi non sospetti ho sempre tifato Nadal. D’altro canto qui Federer non ha mai vinto e credo non abbia un bel ricordo di Roma perché avrebbe dovuto vincere almeno due volte, in un’occasione ha anche avuto due match point contro Nadal. Una manifestazione come la nostra è più forte del grande campione e anche quest‘anno batteremo tutti i record….”. Un’uscita infelice, un’offesa insanabile al più grande tennista di sempre, un assist per i Nadaliani con le orecchie basse dopo le ultime – inattese – batoste rimediate dall’eroe di Maiorca contro il Magnifico? E’ vero, non si risponde a una domanda con un’altra domanda, ma è possibile che sia diventato questo l’argomento? Tranquilli, oggi come oggi, Federer sta solo pensando a rigenerarsi dopo la triplice Melbourne-Indian Wells-Miami e a vincere il 19° Slam, fra Wimbledon e Us Open. Gli spettatori degli Internazionali d’Italia non scemeranno per queste dichiarazioni di Binaghi. E tutti i più forti, tutti gli altri protagonisti della classifica mondiale, prenderanno serenamente parte al torneo.

    Il problema è che non sappiamo più ridere. Perché è chiaro che Angelo Binaghi, che ha assicurato allo spettacolo Maria Sharapova – di rientro dalla squalifica doping – fa un po’ come la volpe e l’uva: non può avere Federer, perché quello vuole preservare fisico e fiducia delle battaglie sulla terra rossa, e grida che non gli piace e gli preferisce Nadal (che invece sarà al via). Poteva Binaghi mitigare questa sua battuta? Certo che sì. Poteva sicuramente indorarla dicendo che per l’assenza del dio del tennis a Roma vorrebbe tanto ma non può strapparsi i capelli (che non ha)? Comunque sia, parliamo sempre di un particolare nell’affresco del Foro Italico che non può e non deve rovinare l’opera, sempre rivedibile, bisognosa di attenzioni costanti e di idee nuove, più attenta alle iniziative dei tornei dello Slam e di Indian Wells e Miami, più generosa con gli appassionati, ma grande, grandissima, opera. La più grande nel panorama degli avvenimenti sportivi ospitati in Italia. Tanto da costringere – sì, proprio costringere, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ad andare a Canossa, dopo il famoso no all’Olimpiade estiva nella capitale e dopo la sconcertante diserzione dell’amministrazione alle ultime edizioni, e dire: “E’ veramente un onore oggi essere qui perché gli Internazionali di tennis rappresentano senza dubbio il fiore all’occhiello che questa città si vanta di avere“e fra l’altro all’interno di un panorama internazionale. Per noi è estremamente importante poterli ospitare, e continuare a farlo, qui a Roma. Questa è una città che è legata agli Internazionali in maniera inscindibile”.

Che volete di più? Perciò, non distraetevi con quell’unica citazione sugli assenti…. E’ lo specchietto per le allodole. Contano molto di più i numeri, a cominciare dai 25 milioni di euro che lo sponsor principale, la Bnl, confermando l’accordo col torneo, verserà per altri 8 anni, garantendo con la sua fiducia – 19 anni assicurati di “matrimonio” – un futuro solido a tutto il movimento. “Potrebbe essere il contratto di sponsorizzazione più grande della storia dell’intero sport italiano, di sicuro per noi rappresenta la certezza di poter continuare a far crescere nel medio periodo gli Internazionali e il tennis Italiano, con l’obiettivo di far diventare sempre più importante e conosciuto il nome degli Internazionali”, come puntualizza Binaghi. Perché Roma fa da traino a tutto il movimento, come dicono i 15mila appassionati che in tutt’Italia si sono dati battaglia nelle pre-qualificazioni (superando ampiamente gli Us Open, che avevano lanciato l’idea) e arriveranno a 20mila l’anno prossimo. Parliamo di tanta gente, parliamo di un popolo che merita attenzione e reclama a gran voce un secondo grande torneo, anzi, un terzo, dopo le prime NextGen Finals del 7-11 novembre a Milano coi miglio 8 under 21 del mondo.

Il sorteggio dei tabelloni del 12 maggio sotto l’Arco di Costantino e le stelle del torneo al Colosseo domenica 14 maggio sono poi il simbolo del successo di tutto il tennis. Come la prevendita che ha già fruttato un incasso di 7.202.261 euro (+ 13% rispetto al 2016), con 71.246 biglietti giornalieri già venduti (+15%), con la forte sensazione che il muro delle 200.000 presenze al torneo, battuto per la prima volta l’anno scorso, verrà ancora superato. A fronte di un indotto di oltre 100 milioni di euro – senza finanziamenti del Comune -, e un fatturato di 33 milioni di euro (4 milioni al giorno). Fatti, non parole, ci verrebbe da dire. Ma tanto, ancora,  ci faremo distrarre dagli schieramenti, a prescindere, come quando c’erano le Repubbliche marinare. Tanti, divisi, distratti dal particolare e lontani dall’obiettivo. Che è un torneo di Roma resuscitato, rilanciato e sempre più importante. Anche di Roger Federer che, come tutti sanno, è l’idolo incontrastato e indiscutibile di noi che il tennis l’amiamo. Ecco, questo poteva dire Binaghi: ma, in fondo, non l’ha detto?

Vincenzo Martucci

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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