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La testimonianza

Occhio a Novoska, può diventare grande! Ma a quest’età lasciamo spazio alla creatività e alla tecnica…

Da Sport Senators 01/08/2018

Il francese Guenin e la ceca sono i nuovi re europei under 14 dove il protagonista è un gioco sempre più robotizzato. Fra gli italiani, brillano Ciavarella, Buldorini, Giulia Martinelli e Denise Valente

 Si sono conclusi i campionati europei under 14 a Most, che non è di certo la più bella città della Repubblica Ceca: sotto il comunismo era la capitale del carbone e degli esperimenti chimici. Il suo nome vuol dire ponte, perché tanti erano i ponti che erano stati costruiti sopra le paludi che la circondavano. E, nel secolo scorso, era considerata la più inquinata città della Cechia. L’unica attrazione architettonica locale è la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, splendido esempio di arte gotica, forse anche più bella del duomo di Milano, che è rimasta famosa per essere stata spostata via treno e rimontata a circa un chilometro di distanza (non chiedetemi come hanno fatto).
   Tornando a noi, i campioncini europei under 14 del 2018 sono Sean Guenin, francese, e Linda Noskova, proprio della Repubblica Ceca. Entrambi hanno beneficiato del ritiro dell’avversario più ostico, per Guenin il cipriota Khosis, uno dei favoriti, infortunatosi purtroppo abbastanza seriamente al braccio, per la ceca, l’ucraina Soboleva per dolori intestinali. Comunque, sono stati tutti e due vincitori meritevoli.
   Parlando da talent scout, posso dire che la impressione è che le migliori promesse non vengano più dall’Europa che, fino a 5 anni fa, dominava: oggi in generale c’è stata una involuzione piuttosto considerevole e i giocatori sembrano fatti con lo stampino. E’ come se ti mandassero a mangiare sempre da McDonald’s: una volta ci vai volentieri dopo una settimana sei nauseato.
   Oggi è sempre più raro trovare il giocatore diverso. Le sue caratteristiche sono spesso schiacciate, umiliate quasi, per essere ricondotte ad un tennis robotizzato. Frequentano tutti le accademie o a raduni e centri estivi dove esiste un metodo dove ti parlano più di preparazione mentale, di biomeccanica, di come e cosa devi mangiare che di tennis vero e proprio. Personalmente, credo che questo sia importante dopo, mentre in questa delicata fase di preparazione, il dritto e il rovescio siano più importanti. Faccio un esempio: la Fiat da quando è arrivato il povero Marchionne fa macchine ottime ed affidabili ma per fare la Ferrari rimane a Maranello non va in fabbrica. Le accademie se non ci vai con il tuo coach sono come le batterie dove le galline schiacciate in pochi metri quadri fanno le uova ….commestibili. Sì, ma volete paragonarli all’uovo di una gallina ruspante?
Ecco, per fare un campione ci vuole un artigiano che lavori con lui (o lei) e metta continuamente a posto i particolari, i dettagli.
   Più avanti, preparazione mentale, biomeccanica, eccetera, sono importanti, eccome. Ma solo dopo che hai imparato a giocare veramente bene a tennis. Se nasci pecora – e qui chiudo – sei pecora, c’è poco da fare: puoi chiudere una pecora in un recinto con i 300 preparatori mentali migliori per un anno che la convincono che il leone non sia nessuno ma, quando esce, e arriva il leone, l’unica cosa che fa prima di essere sbranata farsela sotto.
    Non sono contro i preparatori mentali, tutt’altro: li metterei nelle scuole elementari, personalmente, però se vuoi giocare a tennis devi essere perfetto. E, ahinoi, oggi si parla sempre meno proprio di dritto e rovescio…
    Mi sono dilungato troppo. Tornando ai neo campioni europei, Guenin è concreto, solido, e può migliorare, la Noskova, invece, se trova l’artigiano giusto, può essere speciale: fa delle cose incredibili, ha delle accelerazioni che ti lasciano incredulo, ma deve lavorare sodo.
   Avevo promesso di parlare degli italiani che mi sembrano un po’ indietro agli altri non tennisticamente, anzi, ma come maturazione: in genere noi italiani siamo
meno precoci e questo, spesso, non è un male. Comunque, tra i ragazzi, Niccolò Ciavarella gioca bene, è un po’ altalenante ma ha tutte le possibilità di diventare buono ed è migliorato dall’ultima volta che lo ho visto; Peter Buldorini, ennesimo ripago della scuola marchigiana, ha qualità. Tra le ragazze, Giulia Martinelli è discreta, Denise Valente deve solo rendersi conto del potenziale fisico e tecnico che ha e che ancora è allo stato embrionale. Possiede davvero di un motore da formula uno, lasciamola crescere.
   In definitiva, sono tutti bravissimi ragazzi, molto educati e questo è più importante del tennis.
   Per concludere, i campionati under 18 in Svizzera li hanno vinti il ceco Forejtek e la danese Tauson con il nostro Zeppieri ottimo semifinalista e le nostre Cocciaretto/Rossi vincitrici in doppio. Negli under 16 in Russia, si sono importi lo spagnolo Alcatraz Garcia e la bellissima Kamilla Bartone della Latvia; Luciano Darderi è arrivato in semifinale.
Fabio Della Vida
Tags: campionati europei, Novoska, under 14

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Nota sull’autore: Sport Senators

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