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Calcio

Esclusiva Flashcore, Zanetti: “Ho rifiutato il Real perché l’Inter era una famiglia, Yamal giocatore incredibile”

Da Sport Senators 05/06/2025

L'ex difensore e ora dirigente nerazzurro: "Chivu ha fatto un ottimo lavoro a Parma. Sono convinto che avrà una lunga carriera da allenatore". Un giudizio preveggente, vista la fresca nomina del rumeno sulla panchina dell'Inter

Pubblichiamo l’intervista esclusiva realizzata da Flashcore – www.diretta.it alla colonna dell’Inter di ieri e di oggi, avvenuta prima della nomina di Cristian Chivu come nuovo tecnico nerazzurro.

 

Zanetti, perché non ha lasciato l’Inter? Ha ricevuto offerte dal Real Madrid nel 2001 e non le ha accettate? 

“La decisione è stata presa perché si valuta sempre non solo la parte economica, ma anche come ci si sente in un posto. E all’Inter mi sono sempre sentito molto a mio agio, perché sentivo un’atmosfera familiare ed è quello che cerco e che mi piace. Per questo ho sempre deciso di rimanere all’Inter”.

Il suo idolo era il Bocha (Ricardo Enrique Bochini): è stato il suo esempio a farti decidere di giocare tutta la vita nello stesso club?

“Non succede più che un calciatore giochi in una sola squadra. Ma essendo un tifoso dell’Independiente, sicuramente quello del Bocha è stato un grande esempio per me”.

Come vede la sua posizione oggi, vede qualche giocatore simile a lei?

“No, ma mi piace Molina perché interpreta il ruolo di marcatore con un punto di vista offensivo e mi piace perché è quello che piaceva fare a me. Sì, mi piace perché pensa sempre alla porta avversaria”.

Che differenze ci sono tra l’Inter di Moratti e quelle che le sono seguite?

“Sono stati tutti proprietari con visioni diverse, con culture diverse, dinamiche diverse, perché Moratti era ed è una famiglia molto identificata con l’Inter. E da lui siamo passati a Thohir, un uomo d’affari indonesiano che è venuto a cercare di sistemare i conti. Poi è arrivata la proprietà cinese con Steven Zhang, che all’inizio aveva un grande potere d’acquisto e voleva fare grandi investimenti. E ora c’è questo fondo americano, Oaktree, che ha le idee molto chiare e vuole portare l’Inter in alto”.

Il suo ruolo è stato modificato nelle diverse gestioni?

“Sì, ma tutti loro conoscevano bene il mio senso di appartenenza nei confronti del club”.

La Serie A non è più quella di una volta…

“Sta tornando, sta tornando. Oggi penso che la Premier sia il campionato numero uno, ma la Serie A sta tornando grazie a squadre che cercano di giocare un buon calcio e la verità è che sta anche ricevendo molta attenzione a livello internazionale, cosa che sicuramente potrebbe giovare a molti club”.

Il suo ex compagno di squadra Chivu, ha fatto un ottimo lavoro sulla panchina del Parma. Interessante, vero?

“Sì, Cristian sta facendo davvero bene. Prima è stato con la nostra Primavera per tre anni e anche lì ha fatto un grande lavoro e ora ha avuto questa opportunità al Parma che ha preso in un momento difficile, quando era in zona retrocessione. Il campionato è finito e il Parma è rimasto in Serie A. Sono convinto che Cristian sia un allenatore che avrà una lunga carriera“.

Vede qualcuno dei suoi ex compagni di squadra come allenatore in futuro?

“Cambiasso. Penso che il Cuchu se deciderà di provarci sarà un grande allenatore, perché lo era già da calciatore”.

L’Inter affronterà il River nella Coppa del Mondo per Club, cosa pensa della partita?

“Sarà una bella partita perché entrambe cercano di giocare un buon calcio. Il River ha un giocatore giovane come Mastantuono, che ha solo diciassette anni, ma gioca con una personalità che lo fa sembrare uno che gioca in Serie A da dieci anni”.

L’Inter si è interessata a lui?

“A chi non piace Mastantuono? Tutte le squadre lo vorrebbero, ma costa troppo”.

Siete pronti per il Mondiale per Club?

“È un torneo nuovo, con un nuovo formato, ma credo che sia una bella opportunità, perché tutte le squadre di diverse parti del mondo giocano una contro l’altra ed essendo la prima edizione tutti vorranno vincerla e, quindi, si prepareranno al meglio”.

Pensa che le squadre europee stiano prendendo sul serio il Mondiale? 

“Per quello che dicevo prima, credo che sia un torneo molto prestigioso. Giocare contro squadre di altre parti del mondo ti arricchisce sempre e per questo penso che quando inizierà ci sarà molta gente a guardare”.

Descriva Lamine Yamal in poche parole.

“Un giocatore incredibile. Un talento unico, molto veloce, sia col destro che, naturalmente, col sinistro. Ha solo 17 anni e ha già giocato più di 100 partite. La verità è che ha un grande futuro davanti a sé”.

Paragonarlo a Messi è troppo.

“Oggi sì, perché Messi è stato il migliore per molto tempo. È stato nell’élite con una continuità che è molto difficile mantenere. Leo, secondo me, è l’essenza del calcio. Se Lamine raggiungerà questi livelli? Se sarà continuo, sicuramente salirà sul podio. Ma oggi la verità è che paragonarlo a Messi è molto prematuro”.

Lo considera un giocatore speciale?

“Sì, speciale: con molta velocità, ma anche con molta calma. Stiamo parlando di un ragazzo di 17 anni, ma con una grande personalità. Un giocatore che vuole sempre la palla. La verità è che il Barcellona, e gliel’ho detto anche a Laporta, ha un giocatore straordinario”.

Facciamo un giro di parole. Caffè o mate?

“Mate”.

Milano o Buenos Aires?

“Vivo a Como e, quindi, Buenos Aires”.

Cucina italiana o argentina.

“Barbecue argentino”.

Chi è il miglior giocatore di calcio oggi?

“Lamine Yamal”.

E la squadra?

“L’Inter”.

Il miglior allenatore del momento.

“Simone Inzaghi”.

Chi è stato il miglior compagno di squadra che ha avuto nella sua carriera di giocatore?

“Ho avuto la fortuna di giocare con Messi”.

E il migliore che ha affrontato?

“Il Fenomeno, Ronaldo”.

Può citare 11 giocatori dei suoi anni?

“Ronaldo, Baggio, Simeone, Batistuta, Caniggia, Samuel, Cambiasso, Julio César, Maicon, Roberto Carlos. Tutti giocatori incredibili. Messi, Eto’o, Milito. Ho giocato con quasi tutti loro ed è stato un onore e un privilegio”.

4-4-2?

“Sì”.

*Articolo ripreso da www.diretta.it, foto ripresa da https://www.eurosport.it/  

Tags: #JavierZanetti, inter

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