“Vento dall’est, la nebbia è là, qualcosa di strano tra poco accadrà…” No, niente Mary Poppins oggi al Foro Italico. Piuttosto: vento da sud, i nuvoloni son qua, la pioggia fra poco arriverà.
E infatti è arrivata.
(Annotatevelo, se venite agli Internazionali di tennis: piove sempre quando le nuvole arrivano da sud).
Con tutto il suo carico di gocce grosse, panini, bevande calde e birra fredda, partite interrotte.
Draper e il bustone della vittoria
Il primo a prendersi la scena è Jack Draper, che sulla SuperTennis Arena porta a casa una battaglia in tre set contro il francese Corentin Moutet.
Un match tirato, pieno di scambi intensi e colpi da giocoliere del francese. Ma non basta: l’inglese si regala un quarto di finale romano.
Finita la sfida, mentre gli spettatori applaudono Moutet (che esce piuttosto incavolato con sé stesso), Draper tira fuori dalla borsa una busta piena della sua roba sudata — una bomba batteriologica, praticamente — e la consegna con assoluta naturalezza all’addetto alla sicurezza, indicando di portarla al suo coach.
E il coach, immaginiamo, avrà ringraziato con entusiasmo.
O magari si sarà chiesto se, oltre al servizio mancino, toccasse anche lavare i calzini.
Pioggia provvidenziale e Paolini miracolata
La vera miracolata del giorno è Jasmine Paolini.
Contro la russa Shnaider (completamente in rosa, fazzolettone compreso: un mix tra tennista e personaggio di Masha e Orso), Jasmine era sotto di un set e 4-1. Praticamente a un passo dal baratro.
Ma poi… ecco la salvezza. La pioggia.
Gocce grosse, sospensione di cinque minuti: quanto basta per respirare, riordinare le idee (fino a quel momento poche e confuse) e chiedere consiglio a Sara Errani, l’unica del suo team rimasta seduta al suo posto (tutti gli altri l’aspettavano negli spogliatoi). Risultato finale: 6-7 6-4 6-2 per l’italiana e un doveroso ringraziamento a Giove Pluvio nel post-partita:
“Meno male che è piovuto, l’abbiamo scampata.”
Pioggia amica anche degli affari
E se i giocatori ringraziano la pioggia per le pause strategiche, gli stand gastronomici e quelli di merchandising la venerano proprio. Perché quando piove al Foro… la gente ha fame.
Si formano file chilometriche per un pezzo di pizza o un hamburger, una bevanda calda o una birra fredda e poi — con le mani ancora unte ed opo avere speso come al ristorante— ci si rifugia negli stand di abbigliamento per restare all’asciutto e comprare una maglietta del torneo, un cappellino o uno zaino.
Quest’anno va di moda l’arancione — chi lo avrebbe mai detto, eh? L’effetto tangerine domina: dalle t-shirt ai cappellini, è tutta una bella Jannik-mania
Sinner tra ritardi, autografi e sgomberi forzati
A proposito di Sinner: avrebbe dovuto scendere in campo verso le 17, ma tra il match di oltre due ore di Jasmine Paolini, la pioggia e i vari ritardi, entra in campo quasi alle 19, giusto quando doveva iniziare il programma serale.
Gioca 2 ore e 17 minuti, vince contro l’argentino Cerundolo, il pubblico è in delirio e lui vorrebbe restare a firmare autografi. Anche per ringraziarli, dopo tutta quell’attesa.
Ma no, non si può.Gli dicono di sbrigarsi a uscire dal campo (chissà quand’è stata l’ultima volta che qualcuno gli ha detto: “Oh, scadute le due ore, lascia il campo ai prossimi soci”).
Fuori ci sono quelli con il biglietto serale, che hanno aspettato con pazienza — o forse no — che finisse il programma, ormai diventato notturno, e adesso vogliono vedere un po’ di tennis anche loro.
Quindi via, Sinner, fuori dal campo: hai vinto, siamo tutti contenti, ma qui ci sono Svitolina e Stearns che aspettano da cinque ore e spettatori che hanno pagato un bel po’, e ora reclamano dritti e rovesci.
Alle 00:50 le ragazze sono ancora in campo a giocarsi la vittoria al tie-break del terzo set, per la gioia dei genitori dei raccattapalle ancora in servizio. Anche perché, diciamolo, qualche parola per questi eroi silenziosi va spesa: nel freddo umido delle nottate romane, aspettano i figli che corrono dietro alle palline e portano asciugamani alle tenniste (e nella loro mente pensano “Mai più tennis e la prossima volta fai hockey su prato”)
Intanto l’americana Stearns, per il terzo match consecutivo porta a casa la vittoria al tie-break decisivo.
Alle 01:00 finalmente si spengono le luci, gli amici se ne vanno e buonanotte a tutti.
Da Roma, Angelica Fratini (foto della nostra inviata Marta Magni)