Il Corriere dello Sport, nella nuova versione condotta da Ivan Zazzaroni, gli ha dedicato un titolo in prima pagina di quelli che non si dimenticano: Karius forever pippa. Si può discutere sull’eleganza, ma non sulla sostanza: il portiere tedesco del Liverpool resterà per sempre nella storia del calcio per le due colossali papere che hanno di fatto consegnato al Real Madrid la tredicesima vittoria nella cosiddetta coppa con le orecchie. Nella carriera di un portiere, anche di quelli più celebrati, c’è sempre qualche brutto ricordo ma non era mai successo che nella partita della vita capitassero due disgrazie di questa portata. Nè si era mai visto un calciatore professionista piangere lacrime disperate mentre chiede scusa ai tifosi del Liverpool che non smettono di cantare nelle tribune di Kiev.
Come sarà da oggi la vita di Loris Karius? La sua chioma bionda e il suo fisico scultoreo gli assicureranno qualche deviazione tipo Isola dei Famosi? E Jurgen Klopp, tedesco come lui, sarà convinto a confermare il suo disgraziato portiere? Karius rischia di diventare un fenomeno da baraccone, il bersaglio di vignettisti feroci che non si faranno commuovere dal pianto senza freni di una notte da incubo. Fossi stato a Kiev l’avrei abbracciato come merita chiunque si metta in gioco senza paracadute, come capita a un portiere. E alla fine, navigando controcorrente, suggerirei al re dei procuratori, Rayola, di prenderlo nella sua scuderia e proporlo per una destinazione importante. Venite, venite allo stadio, in porta c’è Karius, forever pippa.
Enrico Maida
