Modena e la pallavolo nata subito dopo la guerra. Dalla “mignonette” al Panini: che fantastico raduno! |
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Modena e la pallavolo nata subito dopo la guerra. Dalla “mignonette” al Panini: che fantastico raduno! |
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
La testimonianza

Modena e la pallavolo nata subito dopo la guerra. Dalla “mignonette” al Panini: che fantastico raduno!

Da Carlo Gobbi 04/06/2018

Un vero amarcord geminiano, che ha radunato tanti amici e fieri avversari di ieri l’altro: riviviamolo insieme…

L’adunata, per chi non lo sapesse, è riservata solo agli alpini. L’ultima a Trento, tre domeniche fa. Circa seicentomila i partecipanti. Per gli altri, tutti, si definisce “raduno”. Si trovano fanti, bersaglieri, granatieri, carabinieri, genieri, marinai, rugbisti, pallavolisti, compagni di liceo. A Modena, si sono radunati i pallavolisti. Donne e uomini. Extra epoca Panini. Già, tanti tifosi gialloblu magari non se lo ricordano, perché nati parecchi anni dopo, ma la pallavolo sotto la Ghirlandina non è nata con Peppino Panini e i suoi guerrieri, pilotati da Julio Velasco ai famosi quattro scudetti quattro consecutivi, anni novanta. Bensì è nata molto prima, subito dopo la fine della guerra. Quando la Fipav era appena stata fondata e il campionato muoveva i primi esili passetti tra mille difficoltà di ogni genere, sotto il dominio della Robur Ravenna guidata dal bersagliere Angelo Costa. Ma quel giochino sottorete aveva già fatto proseliti nella città del Lambrusco, poi della Ferrari e Maserati, del bel canto, delle figurine Panini. Franco Anderlini, Adler Ascari, Renzo Leonelli, Enzo Vignoli, Olivo Barbieri, Carlo Rinaldi e tanti altri i pionieri della “mignonette”. Così si chiamava ai suoi albori.
   Così alla fondazione Gino Nasi, non sappiamo dirvi in quale zona di Modena, vagamente via Morane verso Vacilio, abbiamo lasciato la Ghirlandina già nel 1961 e Modena non era certo questa sterminata metropoli di oggi, si sono radunati i “pionieri”. Le tre società, Minelli, Villa d’Oro e Avia Pervia, che dal 1953 al 1963 conquistarono undici scudetti consecutivi. E le ragazze di quell’epoca, radunate sotto le bandiere dell’Audax, in pratica l’Avia femminile, che poi confluì nella Fini; dell’Invicta Minelli che poi diventò Panini fino allo scioglimento, della Cabassi, cioè la Villa d’Oro in rosa. Anche loro con il nutrito bottino di scudetti. In totale, sotto l’ampia volta della palestra, a fondo campo i tabelloni del basket ricordavano l’impianto sportivo, erano sistemate le tavolate per contenere il centinaio di partecipanti, tutti sugli anta, ma dotati di fresca allegria, frizzante humour, saldo appetito. Gli organizzatori di questo bellissimo meeting, Mara Raimondi, sponda Cabassi, in passato anche presidente del comitato provinciale, e Livio Selmi, riva Minelli, hanno portato, per ravvivare i ricordi, una nutrita mostra di fotografie d’epoca. Ma anche le coppe dei tre scudetti della Minelli, una della Villa d’Oro giunta seconda, un’altra di un torneo di Trieste vinto non si sa in quale anno. E, tocco delizioso, gli scudetti di panno, come usava a quei tempi, che venivano consegnati ai giocatori da attaccarsi sulle maglie.
Un vero amarcord geminiano, che ha radunato tanti amici e fieri avversari di ieri l’altro, pur con tante assenze, anche comprensibili quando si pensa che l’età media toccava quota settanta con parecchi oltre gli ottanta. E’ bello esserci, vero? Di sottofondo, come ci hanno spiegato i due patron, Mara e Livio, anche un risvolto vagamente polemico. Alcuni anni fa, su loro richiesta, il PalaPanini, con l’avallo dell’assessorato allo sport modenese, aveva spalancato le porte dorate per accogliere cimeli preziosi di un’epoca che si allontana sempre più nel tempo e nella memoria. Ebbene, come ci hanno rivelato con sdegno profondo i due dirigenti, la direzione del palasport, leggi Catia Pedrini, presidente di Modena Volley e quindi il diesse Andrea Sartoretti, hanno espulso i rigurgiti del passato remoto sostenendo che l’impianto si chiama Panini e deve essere riservato ai successi della società gialloblù e dei suoi eredi diretti. Motivo, oseremmo pensare, pretestuoso, dato che l’impianto è del Comune, ceduto in gestione alla società che continua molto bene la tradizione del volley in quella cittàche a buon diritto ne è considerata capitale. Ma non è un peccato escludere il ricordo di chi tanto ha dato al buon nome di Modena? Ai lettori, ogni giudizio. La presenza del giovane assessore allo sport cittadino, Giulio Guerzoni, ha lasciato intuire che lo scopo del raduno sia stato raggiunto. Guerzoni, che incontriamo da anni, quindi ancor prima del suo successo politico, al palaPanini, in passato giocatore di sponda Villa d’Oro, ha assicurato con un discorso breve toccante contenuto ma ben esplicativo, il suo interessamento. E non c’è da dubitare che lo farà attivamente. A nostro sommesso avviso, e lo abbiamo detto a Mara e Livio, avremmo invitato la signora Catia con Sartoretti. Per un brindisi a Lambrusco e una robusta lezione di storia del volley. Così come avremmo invitato Aldo Bellagambi, grande avversario dei club modenesi da giocatore e poi da allenatore, che riuscì con la sua Ruini Firenze nel1964 a fermare la marcia di Modena, leggi Avia Pervia, verso lo scudetto numero dodici consecutivo. Provocando poi lo scioglimento della società per mancanza di fondi. Ciò di cui Aldo, un vero signore, lo assicuriamo e Camilla Julli, regina del volley modenese in rosa, può ben confermarlo, si è sempre dichiarato dispiaciuto. Per forza, gli è venuto a mancare l’avversario di una intera carriera sottorete. Finchè Peppino gli ha fornito con Franco Anderlini un ottimo sostituto.
Nel gran numero di partecipanti, ma senza un badge sulla maglietta questi raduni sono pericolosi, specie quando ti senti apostrofare con il classico: “Ti ricordi di me?”. Brividi…Ma vediamo di ricordarne alcuni, nel centinaio e passa di partecipanti, molti irriconoscibili per noi, causa la distanza di tempo e la personale assenza di una vita da quella città che ci ha visti sgambettare bimbetti. Vantando un lontanissimo passato, da junior, nella Minelli, ci siamo seduti al loro tavolo. Di fianco Livio Selmi, di fronte Dario Mengozzi, deputato al parlamento, marca DC, ultimo presidente e al vecchio amico Gregorio Bazzani. C’era anche Paolo Buzzega, il quale, contando sulla prima parte di carriera nell’Avia Pervia, ha preferito saltare su quella tavolata, salvo tornare per un brindisi con i vecchi amici con i quali ha chiuso la sua gioventù sul campo. Noblesse oblige, al tavolo Minelli i primi due scudettati. GianCarlo Vezzani, fratello maggiore di Bobo, nostro compagno di squadra nella juniores 1960 e 61, vecchio amico di tempi trapassati, ritrovato a Como,  Monte Olimpino. Di questo gruppo alpino noi facciamo parte da anni. Quando si dice che il mondo è piccolo. Di Giancarlo Vezzani ereditammo una antica maglia blu col numero dieci. All’epoca, certo, guerre puniche, giocavamo a basket nell’Avia Pervia col prof. Paolo Bassoli, poi con l’amico Roberto Rebucci, supernonno Auc alpino, ritrovato a Milano anni dopo. Il dottor Leonelli, allenatore della Minelli nonché amico e collega di nostro padre, ci aveva fagocitato al volley. Arrivammo un anno dopo in quella juniores (Nardini, Baccarani, Iotti…), la società era povera, maglie non ce n’erano, così mi appiopparono un resto, glorioso certo, di magazzino che io conservai come una reliquia per anni. In campo, essendoci già un numero dieci, io venivo iscritto a referto col numero zero. Forse il prof. Adriano Guidetti, nostro allenatore insieme all’indimenticabile Olivo Barbieri, lo può ricordare. Oltre a Vezzani, l’altro campione italiano è  Beppe Galligani, con Renzo Zanasi, lui purtroppo assente, ritrovato anni dopo sul tatami del Koike Judo Club di via Rismondo cintura nera terzo dan, palleggiatore in diagonale. Allora, usava. Fu proprio Beppe a insegnarci palleggio e rullata. Oggi scomparsa! Era bravissimo, paziente, simpatico. Lo è rimasto. Presente Adriano Guidetti, papà di Giovanni, che dall’Avia passò poi alla Minelli anche per l’amicizia con Olivo. Mauro Grillenzoni, il nostro capitano, uno dei più forti pallavolisti di ogni epoca, braccio velocissimo, anche oggi farebbe la sua figura, garantito. Poi Giancarlo Zanasi, una lunga parentesi al CSI Milano. Alberto Iotti, che ci ha fatto da navigatore per raggiungere la Gino Nasi, sennò..nisba. Poi Tassi, Sardini, Renzo Ragazzi, nazionale junior. Peccato l’assenza di Andrea Nannini, colonna della Minelli dei nostri ricordi. Sponda Avia Pervia falcidiata dalle assenze. Avremmo rivisto volentieri Oddo Federzoni, Gigi Tedeschi, Franco Zanetti, Mauro Mescoli, Bottura, Gigi Tenti. Assenti giustificati. Presenti però Silvano Mazzi, un onore, Fabrizio Anderlini, figlio del prof, al quale è mancata la Mamma, professoressa Gilda,  solo due mesi fa, Amerigo Corradi un saluto e via, Dante Comelli con barba bianca, PipponeMontecchi, Brettagna altro desaparecido, Tiziano Cavazzuti il tarzan sempre in formissima. Con loro Rodolfo Giobbe Giovenzana, forse per simpatia, perché all’epoca Avia Pervia era ancora un fanciullo, prima di diventare azzurro e tricolore nel Panini. Sponda Villa d’Oro: Mauro Martini, compagno all’esercito Napoli nel 1963-64. Carlo Bettelli, una parentesi all’Avia, poi rientrato in Villa d’Oro perchè abitava alla Crocetta, lì aveva fidanzata e amici. Anderlini lo lasciò andar via tacciandolo poi sempre di <traditore>! Ma per scherzo. Allora i modenesi si randellavano sul campo nei derby. Fuori erano tutti amiconi e mai sentito parlare di politica. Assolutamente bandita. Presenti ma purtroppo non salutati perché non riconosciuti, Silver Nava e Tiziano Cavedoni.  Ecco cosa succede senza badge, accidenti.
Nei clan rosa, una veloce apparizione di Camilla Julli, la star di ogni epoca in campo femminile, darebbe la polvere a tante azzurre anche oggi, richiamata da un matrimonio nel pomeriggio. Nel gruppo Audax, l’intramontabile Loredana Lugli, giocatrice, allenatrice, anche della nazionale, colonna portante del movimento rosa nel volley con la sorella Magda, Liù Benedetti, Carla Sardini e la presidentessa della Fini, Anna De Gobbi, sempre riconsocibile con quel suo cordiale dolce sorriso. Numeroso il gruppo Villa d’Oro.Yvonne Gasparini, leonessa che gioca ancora a tennis a 82 anni, complimenti, Anna Vezzelli, moglie di Paolo Guidetti, assente, Lella Bellodi e altre che non ricordiamo.
Last but non least, Alessandro Trebbi. Mara e Livio hanno annunciato che il giovane giornalista del Restodel Carlino, un passato da giocatore nella Villa d’Oro, curerà la stesura di un libro storico sulle tre società degli undici scudetti. Una copia verrà fornita graziosamente, con dediche, a Catia Pedrini. La storia è bene leggerla. Scripta manent.,vero Catia. Però che crudeltà lasciare i veterani fuori dal palasport. Antonio Barone, era fra questi, Prima del Panini, per anni colonna di quella Villa d’Oro. Se non c’erano loro, a quei tempi, te li sognavi i 3500 abbonamenti e gli 80mila euro d’incasso con settemila presenze alle finali di campionato. La febbre del volley a Modena è nata con i pionieri. Peccato l’assenza dell’amico Eugenio Gollini, rappresentato dal suo vice, Scala. Richiamato ai suoi doveri di presidente del comitato provinciale, era a Cesenatico per il trofeo delle province. Si è perso un gran bel raduno. Arrivederci all’anno prossimo, con  un prezioso libro storico da tenere a battesimo. Indispensabile per noi, la presenza di Alberto Iotti. Un tempo palleggiatore di quella juniores Minelli, dove giocava in diagonale al carissimo Massimo Nardini, che purtroppo ci ha salutato due anni e mezzo fa, con altri amici. Già perché la pallavolo, a quell’epoca, significava stare insieme fra noi. Sui campi all’aperto dell’Avia Pervia, di fronte allo stadio Braglia, vicino al tennis Club; della Minelli in via delle Morane; della Villa d’Oro alla Crocetta. Bei tempi sì. E tanti, tanti anni in meno!
Carlo Gobbi
Tags: modena, Pallavolo, ricordo, storia

Condivisione...

Articolo precedente
L’italiano che non t’aspetti ai quarti di Parigi? Non è una favola, è “la generazione Cecchinato”!
Articolo successivo
Viva Molinari: precisione e controllo dei colpi al green sono un’arma micidiale, da n. 1!

Nota sull’autore: Carlo Gobbi

È il giornalista più poliedrico del panorama nazionale. Oltre a 7 Olimpiadi, 6 Mondiali e 15 Europei di pallavolo, e 139 test match di rugby, ha seguito oltre 20 Mondiali ed altrettanti Europei di ginnastica, judo, hockey, ghiaccio, pallamano, pesi, tiro.

Post correlati

  • Il mio numero 1 è Justin Thomas, il nostro è Francesco Molinari, una roccia. Che delusione McIlroy, il 2018 dev’essere il suo anno, come per Manassero!
  • Il ruolo del genitore nello sport a livello giovanile: tifo positivo!
  • Quanto mi piace quando mi chiamano Maestro!
  • Parte una strana Dakar. Vi racconto quella vera, incubi e magie del Sahara
  • Nick risponde ai lettori di sportsenators.it
  • Jonathan Rea, intervista a un campione eccezionale dalla vita normale

Ultimi articoli

  • Pallavolo, al Trento lo scudetto 2025. É il sesto
  • Giro in Testa – Strasburgo e l’incontro di pugilato di Van Roosbroeck
  • Briciole dal Foro Italico fra racchette rotte, urla e selfie
  • Giro in Testa – Simon Yates diventa l’imperatore d’Ungheria
  • Briciole dal Foro Italico, Joao e il parrucchiere ungherese che spegne la torcida
  • Giro in Testa – Savoldelli plana in Belgio: il Falco va subito in rosa a Seraing

Sport Senators

Le grandi firme di 45 Olimpiadi, 8 mondiali di calcio, 86 tornei del Grande Slam, 13 Tour de France, 43 giri d’Italia, 20 GP di Formula 1, 31 Mondiali di Atletica leggera, 100 campionati Mondiali ed Europei di nuoto, ginnastica, scherma, judo, e tanti altri sport.

Accounts Social

  • Facebook
  • Twitter

Newsletter

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
Iscriviti!

Cerca

Sport Senators © 2018 - All Rights Reserved | Testata registrata al Tribunale di Milano. Registrazione n.168 del 30.05.2018. Direttore responsabile Vincenzo Martucci

  • Home
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
  • Accadde Oggi
  • Galleria
  • Sport per Tutti
  • TennisVintage
  • Privacy policy

Continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi