Mamma che festa! Due italiani sul ring nello stesso fine settimana per giocarsi un titolo internazionale. Da quanto tempo non accadeva? Gli appassionati aspettano da tempo pugili vincenti che con le loro storie siano in grado di farci tornare indietro nel tempo, non diciamo ai tempi d’oro di Benvenuti e Mazzinghi ma a quelli di Oliva, Parisi e Fragomeni sì. Mentre il nostro boxeur potenzialmente più forte, il peso massimo Guido Vianello, si lecca ancora le ferite dopo l’inattesa ma netta sconfitta contro l’americano Richard Torrez Jr., ecco due nuovi protagonisti pronti a sfidare avversario e pronostici per portare in Italia due cinture di grande pregio. Il barese Claudio Squeo è chiamato a una sfida al limite del proibitivo per strappare il titolo mondiale IBF dei pesi cruiser (i massimi leggeri) al campione in carica, l’australiano Jai Opetaia, al Gold Coast Convention Centre di Broadbeach, nel Queensland. Il verbanese Ivan Zucco parte invece con qualche possibilità in più contro il pur fortissimo inglese Callum Simpson, per conquistare il vacante titolo europeo EBU dei pesi supermedi sul ring dello stadio Oakwell di Barnsley, in Inghilterra (20 km da Sheffield).
CLAUDIO SQUEO, FUTURISTA KAMIKAZE
Claudio Squeo, 34 anni da Molfetta, viene da un’infanzia di bullismo, per via del peso, e da una giovinezza passata sui libri che gli è valsa non una ma due lauree, una in giurisprudenza e una in educazione fisica. Tutto mentre coltivava la passione per la nobile arte, al punto da farne il suo mestiere. “Mi svegliavo la notte per seguire i match dall’America. Poi andavo a correre, la mattina a scuola e il pomeriggio in palestra”. Anche se contro il fortissimo campione australiano Jay Opetaia, 29 anni, imbattuto con 27 vittorie di cui 21 per KO, dovrà mettere in campo una profonda conoscenza del suo corpo e una poderosa arringa difensiva: hai visto mai che il pezzo di carta, anzi i pezzi di carta, gli finiranno utili… Verrebbe quasi la tentazione di dire che “Red Bull” da Molfetta – per via della conclamata grinta e di barba e capelli rossi – racchiude diverse personalità, dall’uomo di studi al ragazzo di provincia che lotta senza rinunciare ai suoi sogni, dal guerriero vichingo all’autentico kamikaze nipponico. Una sorta di piccolo eroe futurista di cultura e azione, quasi alla maniera di Yukio Mishima, il poeta artista marziale giapponese che esaltava forza e tradizione. Stiamo esagerando? Certo, ma esagera anche il nostro “Red Bull”.
CORAGGIO O FOLLIA?
Accettare la sfida lanciata dal campione IBF Jay Opetaia per la difesa del titolo è un autentico atto da kamikaze. Claudio ha vinto 17 incontri senza mai perdere, è tuttora campione italiano ed è stato campione europeo IBF, ma questa per lui è solo la prima sfida all’estero della carriera e affronta il n.1 da n.14 della classifica IBF. Come ha raccontato il maestro Nicola Loiacono, prima di lui il team del campione ha offerto la sfida ad altri che precedono il barese nel ranking, ma hanno rifiutato tutti. Perché del resto salire sul ring per una sconfitta certa? Atto da kamikaze, esagerazione, corsa al massacro. Sembrerebbe davvero così: gli allibratori – che nella boxe ci sono da quando c’è la boxe stessa – pagano a 21 la vittoria del barese. Se ci scommettiamo sopra 50 dollari e Squeo fa il miracolo, ne portiamo a casa 1050! Insomma, la testa ci dice che sarà già un’impresa enorme finire il match verticale, senza farsi stendere da chi ha all’attivo 21 KO. Ma nella boxe non ci sono solo classifiche, quote e cinture. Il cuore conta tantissimo.
CUORE DA ROCKY BALBOA
Claudio non ha nulla da perdere, questa è l’occasione della vita se vince, ma se esce sconfitto dal ring di Broadbeach dopo averci provato fino in fondo lo noteranno in molti e avrà senz’altro un’altra occasione importante. Viceversa, il detentore del titolo davanti a suo pubblico non può in alcun modo fallire. Il cuore naturalmente va oltre queste facili considerazioni: il nostro piccolo eroe futurista è stato anche paragonato a Rocky Balboa, perché sopperisce con grinta e coraggio ad avversari più giovani e dotati. È stato il cuore del resto a suggerirgli di accettare la sfida del campione, contro tutto e tutti e anche a fronte di una borsa non molto generosa: “La borsa non è all’altezza di un mondiale, ma non è un fatto di soldi. Questa è l’occasione della vita per mostrare il mio valore e il mio coraggio”. Rocky Red Bull Squeo stavolta ha però davanti l’Ivan Drago dell’Emisfero Sud, che non vede l’ora di spiezzarlo in due, il prima possibile. Ecco, se la boxe fatta di colpi ravvicinati e fittissimi del guerriero di Molfetta faranno breccia nella difesa di Opetaia, che pur avendo leve più lunghe spesso accetta la battaglia più ravvicinata, il match ha buone probabilità di superare i primi round, i più pericolosi per Squeo. A quel punto il suo l’avrà fatto, dopo chissà… Forza vichingo samurai, futurista kamikaze, guerriero di provincia… Sono troppi gli spunti che ci regali, vogliamo parlare di te ancora a lungo!
IVAN ZUCCO, PROFETA IN PATRIA
Ivan Zucco, 29 anni da Verbania, vanta un record da imbattuto con 21 vittorie di cui ben 18 per KO. Viene da una famiglia benestante, si veste come un dandy e a scuola è sempre andato bene. Insomma, non proprio il profilo del pugile dannato che nella boxe cerca di redimersi. “Questo è un luogo comune che va smontato: la boxe non è solo uno sport di redenzione, possono farla tutti. Non c’è violenza, ma contatto“. Si è laureato campione italiano dei supermedi nell’aprile 2021, sconfiggendo Luca Capuano per abbandono al sesto round all’Allianz Cloud Arena di Milano. È stato poi grande profeta in patria nella sua Verbania, prima pochi mesi dopo con la vittoriosa difesa del titolo contro Ignazio Crivello, ritiratosi alla terza ripresa, e poi nella grande conquista del titolo mondiale vacante dei pesi supermedi WBC contro il serbo Marko Nikolic, il 22 aprile 2022. Dopo aver subito da Nikolic un montante che gli ruppe il naso, all’inizio della seconda ripresa Zucco stese con un gran sinistro l’avversario, contato fino a 8, e poi mandato di nuovo al tappeto con un destro. Il serbo riuscì ancora a rialzarsi ma il suo angolo fermò l’incontro. Non finì allo stesso modo la difesa del titolo all’Allianz Arena di Milano contro il britannico Germaine Brown, il 24 marzo 2023, superato solo ai punti alla fine del match. L’ultimo match risale allo scorso 14 dicembre a Locarno, vittoria in due round contro il tedesco di origine kosovara Kasim Gashi.
IL DANDY AFFAMATO
Il mancino piemontese non si può definire kamikaze come Squeo, sebbene parta anche lui sfavorito. I soliti bookmakers infatti – bontà loro – danno vincente per 1 a 7 il suo avversario, il 28enne Callum Simpson, anche lui imbattuto in 17 incontri disputati (12 volte prima del limite) e n.7 del ranking IBF, n.8 WBC e n.7 WBA (maledetta proliferazione delle sigle pugilistiche…), oltre che attuale detentore del titolo britannico e del Commonwealth, conquistati la scorsa estate sempre nella sua Barnsley. Ma Ivan vuole fare la sua parte nel riscatto della boxe azzurra: “In Italia si fatica a parlare di boxe. Mi fa strano perché ai tempi di mio padre – il suo coach, talmente poco avvezzo al pugilato da farsi chiamare Marvin, come Marvin Hagler… – la gente si svegliava di notte per gli incontri”. Un po’ come faceva da ragazzino “Red Bull” Squeo, quasi a tracciare una sottile linea…azzurra tra l’Inghilterra e l’Australia. Simpson è un ostacolo durissimo, ma il dandy di Verbania è fortemente intenzionato a riportare in Italia un titolo che manca dal 2007, quando Cristian Sanavia superò ai punti il francese Gogiya, proprio a casa dell’avversario, come sarà domani nel South Yorkshire…
FORZA AZZURRI…PER POCHI
Ivan Zucco salirà sul ring nella tarda serata di sabato 7 giugno. La riunione di Barnsley inizierà alle 20, ma ci sono in programma ben nove match per cui difficilmente il suo incontro scatterà prima delle 23 italiane. Il giorno dopo toccherà a Claudio Squeo sul ring di Broadbeach. La riunione scatterà quando da noi saranno le 11 e il match di “Red Bull” sarà l’ultimo di cinque in programma, quindi andrà in scena attorno alle 14 italiane. Ci si gode la serata inglese di sabato col dandy di Verbania e il giorno dopo appena il tempo di preparare il pranzo della domenica che sarà già ora di sintonizzarsi con l’Australia per tifare “Red Bull” Squeo. Ma solo se in possesso dell’abbonamento DAZN. Uno dei week end in assoluto più importanti e potenzialmente prestigiosi della storia della boxe italiana verrà ignorato dalle televisioni italiane, in particolare dalla tv pubblica. DAZN trasmette la grande boxe da diversi anni e saprà confezionare un prodotto di grande qualità, ma la latitanza della RAI è largamente stigmatizzabile. Il movimento pugilistico italiano è da tempo privo di grandi campioni in grado di far sognare i tifosi azzurri e di convincere i più giovani a infilare i guantoni. Se anche in occasione di titoli europei e mondiali che vedono protagonisti nostri atleti la TV di Stato non si muove, come potremo sperare che il movimento possa migliorare?
*foto ripresa da torinocronaca.it