Non pensiamo più alla sanguinosa sconfitta con Samoa, anche se era una partita da vincere. Ora ci aspettano Tonga e Giappone per portare in positivo il bilancio di questo Tour. Non sarà facile, già a partire dalla prossima avversaria, l’isola di Tonga. La nazionale tongana ha ottenuto risultati eccezionali negli ultimi anni, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione degli appassionati di rugby di tutto il mondo. I loro punti di forza sono il talento dei giocatori, la forza del gioco di squadra e il sostegno appassionato dei tifosi.
Sull’isola di Tonga (che significa l’isola dell’amore), il rugby non è solo uno sport, è un’istituzione, un elemento fondante dell’identità nazionale. E i numeri lo confermano: con una popolazione di circa 100.000 abitanti, Tonga vanta oltre 10.000 giocatori di rugby tesserati, un dato che la rende la nazione con la più alta percentuale di giocatori pro capite al mondo.
UN VIVAIO DI TALENTI
L’isola di Tonga ha una lunga e gloriosa tradizione nel rugby, e ha dato i natali a numerosi giocatori che hanno lasciato il segno a livello internazionale, indossando maglie “pesanti” come quelle degli All Blacks. Ecco alcuni dei più famosi rugbisti di origini tongane:
Generazioni passate:
Jonah Lomu: ala neozelandese di origini tongane, considerato uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Un vero gigante, di cui tutti ricordano la potenza, la velocità e l’abilità nel segnare mete.
Viliami Ofa: soprannominato “Il Toro”, pilone, famoso per la sua forza fisica e il suo gioco duro. Ha partecipato a quattro edizioni della Coppa del Mondo di rugby con Tonga.
Inoke Afatia: numero 8 noto per la sua leadership e il suo gioco completo, ha guidato la nazionale tongana alla vittoria con l’Inghilterra nel 2009.
Generazione attuale:
Sione Kalamafoni: numero 8, temuto per la sua potenza e il suo dinamismo in campo; ha giocato per Tonga alla Coppa del mondo di rugby 2011, 2015 e 2019.
Alapati Leiua: treno tongano noto per la sua velocità e la sua abilità nel segnare mete.
Charles Piutau: All Black di origini tongane, gioca come estremo e apertura. Noto per la sua eleganza e la sua visione di gioco.
Giovani promesse:
Solomone Lauaki: mediano di apertura considerato uno dei talenti più promettenti del panorama rugbystico internazionale.
Tevita Koloamatangi: ala, noto per la sua velocità e la sua abilità nel saltare alto.
Peter Falanuku: pilone temuto per la sua forza fisica e il suo potenziale nel gioco in mischia.
La nazionale tongana, soprannominata “Ikale Tahi” (Aquile del mare), ha un palmarès di tutto rispetto, con la partecipazione a otto edizioni della Coppa del Mondo di rugby, tre Pacific Tri Nation vinte e due vittorie con l’Inghilterra, nel 2009 e nel 2015.
UNO STILE DI GIOCO UNICO
I giocatori tongani sono noti per il loro stile di gioco unico, caratterizzato da fisicità, grinta e tenacia tutte caratteristiche che in campo li rendono avversari temibili per qualsiasi squadra. La Sipi Tau, danza da guerra pre-partita, è un’ulteriore dimostrazione della loro tenacia e del loro spirito combattivo. Un esempio fu quella realizzata nel 2003 con gli All Blacks, quasi in contemporanea con la loro Haka.
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UN FUTURO DA SCRIVERE
Nonostante le difficoltà economiche e la scarsità di risorse, il rugby tongano continua a crescere e a svilupparsi. La federazione nazionale sta investendo molto nella formazione dei giovani e nella promozione del rugby, non solo a livello scolastico, con l’obiettivo di far crescere ulteriormente il movimento rugbistico nazionale e di raggiungere nuovi traguardi internazionali. Come la prossima Coppa del Mondo nel 2027.
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NUMERI CHIAVE
Popolazione: 103.252 (2020)
Giocatori di rugby registrati: oltre 10.000
Partecipazioni alla Coppa del Mondo di rugby: 8 (1987, 1991, 1995, 1999, 2003, 2007, 2019, 2023)
Vittorie con l’Inghilterra: 2 (2009, 2015)
L’Italia giocherà in un’isola dove il rugby è più che uno sport: è una passione che unisce il popolo e rappresenta un motivo di orgoglio nazionale; un paese piccolo ma tenace, capace di rialzarsi dopo i più distruttivi tornadi, che ha saputo affermarsi sulla scena internazionale grazie al talento dei suoi giocatori e alla loro dedizione al gioco. Ecco perché possiamo dire che il futuro del rugby tongano è pieno di promesse e di sfide: la passione per questo sport continuerà ad essere un elemento distintivo dell’identità di questo popolo.
Per gli Azzurri si prospetta una partita molto dura fisicamente, ma utilissima per mettersi alla prova e speriamo “rialzarsi” dopo la dura lezione con Samoa. In conferenza stampa da Auckland Alessandro Izekor, terza linea azzurra, ha dichiarato: “Non è stata la partita che ci aspettavamo. La palla era una saponetta e abbiamo giocato sistemando gli errori. Ora nessun alibi. Vogliamo dimostrare il gioco che sappiamo fare e onorare la maglia azzurra”.
Non resta che armarsi di passione e puntare la sveglia. Tonga – Italia (seconda tappa del tour estivo nel Pacifico degli Azzurri di Gonzalo Quesada), in programma giovedì 12 luglio a Nuku’Alofa alle 17:30 locali (le 4:30 italiane della notte tra giovedì e venerdì ) verrà trasmessa su Sky Sport Uno, Sky Sport Arena e in streaming su NowTV.