Straordinario, fantastico, appassionante, magico, irresistibile. Lorenzo Musetti si reincarna in Adriano Panatta e col suo tennis champagne, il rovescio a una mano e gli sconvolgenti sali-scendi fa impazzire il Centrale di Roma strapieno di 10.500 anime impazzite e un campione come Sascha Zverev. Così, irrompe nelle sue prime semifinali di Roma, domani, contro Carlos Alcaraz. Mentre oggi pomeriggio Jannik Sinner, al rientro dopo i famosi 3 mesi di forzato stop, chiede strada a Casper Ruud per portare due italiani negli ultimi 4 del più importante torneo di casa.
LORENZO E’ MAGNIFICO
Il 23enne di Carrara rispetta il pronostico che lo vede favorito contro il bi-campione di Roma: l’ha battuto l’anno scorso, al Roland Garros olimpico e sul cemento di Vienna ed è lanciato dalla finale di Montecarlo, dalla semifinale di Madrid e da queste giornate romane per la prima volta da top ten – numero 9, da lunedì 8 – e nelle migliori condizioni di forma di sempre. Ma ci aggiunge il pathos delle imprese, cedendo un break, chiedendo aiuto al medico perché nel primo match con le luci artificiali vede le traveggole, sciorinando il suo cocktail di smorzate e fendenti, sfoderando il suo sfavillante rovescio lungolinea, recuperando il break, subendone un altro, salvando 4 set point in un game di risposta da cineteca contro uno dei servizi più forti del Tour e poi dominando il tie-break per 7-1. “Avrebbe meritato di più lui quel primo set, ho avuto un po’ di fortuna, non sentivo bene la palla”, dirà. “La differenza l’avete fatta voi che mi avete sostenuto dal primo punto”, dirà anche al pubblico. Ma poi sì che la sente la palla. “Ho preso fiducia, sono cresciuto”, ammette dopo il 6-4 decisivo, deliziandoo con colpi che non si vedevano da sua maestà Roger Federer. Vale la pena insistere. Come scrive sulla telecamera in campo: “Fino alla fine”. Con un bel cuore accanto.
SUPER CARLITOS
Certo, Alcaraz fa paura. La sua straordinaria qualità non si misura con lo stop a Jack Draper, il giocatore più caldo al vertice, ma con l’estrema, sconvolgente, facilità con cui alterna colpi straordinari ed imparabili, fra fendenti longilinea di dritto e smorzate melliflue che nasconde fino all’ultimo secondo, e con la capacità di cambiare marcia e volar via imprendibile. Come dal 2-4 al 6-4 del primo set e dalle due palle-break che salva da campione sul 3-4, volando al nuovo 6-4. Il re del Roland Garros 2024, favorito per il bis, si concede sempre troppe pause e gigioneggia più del dovuto, ma la sua superiorità tecno-fisica lascia a bocca aperta. E, con la semifinale di Roma, è sicuro di sorpassare Zverev al secondo posto della classifica: “Al Roland Garros non troverò Jannik prima della finale, è positivo, ma sinceramente non ci avevo pensato. Ero più concentrato su come approcciare il match dopo aver perso con Draper a Indian Wells: stavolta non ho pensato che era un match importante ma solo a divertirmi, ad affrontare il gioco con gioia”. Con tanti applausi al pubblico.
CIAO, SABALENKA
Fra le donne è rivoluzione. Dopo la regina della terra rossa, Iga Swiatek, cade quella della classifica mondiale, Aryna Sabalenka. Decapitando il torneo. Se però la polacca era in crisi, la bielorussa scivola in una serata-no, senza gambe, provata dal braccio di ferro contro Kostyuk e fortemente sollecitata dalla potenza da fondo e del servizio della cinese Qinwen Zheng. La numero 8 del mondo che finora aveva battuto sei volte su sei, ma non aveva mai incrociato sulla terra. Il 6-4 6-3 è meritatissimo e propone stasera Zheng alla semifinale contro Gauff, nel pomeriggio Paolini-Stearns.
Vincenzo Martucci (tratto dal messaggero del 15-05-2025)
Foto della nostra inviata a Roma Marta Magni