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Calcio

Qatar 2022. Se l’Italia si fosse qualificata, come sarebbe stata la rosa di Mancini

Da Vanni Zagnoli 21/11/2022

Domenica 20 è iniziato il mondiale, con Qatar-Ecuador, alle 17. Oggi due gare, Inghilterra-Iran alle 14 e Senegal-Olanda alle 17. Da martedì 4 partite al giorno, una alle 11 e l’ultima alle 20.

L’Italia non c’è, neanche è arrivata al difficile playoff con il Portogallo, ha perso nel finale a Palermo con la Macedonia del nord e allora sta giocando amichevoli, mercoledì ha vinto in Albania per 3-1, contro la nazionale allenata da Edy Reja, giuliano di 77 anni. E ieri ha giocato in Austria contro un’altra squadra che non sarà al mondiale e Roberto Mancini ha impiegato sempre molti giovani.

Qui facciamo un gioco, come sarebbe stata la rosa di Mancini se si fosse qualificata per Qatar 2022, naturalmente molto diversa rispetto alle ultime convocazioni.

Quando una squadra vince – e l’Italia è campione d’Europa -, un anno e mezzo più tardi normalmente qualsiasi ct chiama quanti più giocatori possibili di quel gruppo, come fecero Bearzot e Lippi campioni del mondo, fra l’altro nonostante fossero passati 4 anni dal titolo, dunque a maggior ragione la regola vale a distanza più breve.

Portieri, dunque. Donnarumma di sicuro, il friulano Meret anche, visto è primo in classifica con il Napoli e quest’anno sta giocando sempre, come terzo chi merita di più è Vicario, 26 anni, di Udine, dal 2018 strepitoso fra Venezia e Perugia in serie B ed Empoli in A da due stagioni e mezza, dopo quella in panchina al Cagliari. In valore assoluto vale già più di Meret.

Difensori. Di Lorenzo è capitano del Napoli lanciatissimo anche in Europa, sarebbe titolare agli ipotetici mondiali, sull’altra fascia Spinazzola viene da quel grave infortunio, si era ripreso ma neanche adesso è disponibile. Chiellini è andato negli Usa, anche data l’eliminazione dai mondiali, comunque avrebbe continuato, appunto, sino al mondiale, nonostante i 38 anni. Emerson Palmieri è nel West Ham, è stato titolare nella seconda parte degli Europei e probabilmente lo sarebbe tuttora e infatti è ancora nel gruppo di Mancini. Come Acerbi e Bastoni (Inter), Bonucci (Juve) e Toloi (Atalanta). Sarebbe in bilico Florenzi, impiegato dopo Palermo solo a Bologna con la Germania e poi in Inghilterra, in Nations league.

Dunque rispetto ai campioni d’Europa Mancini inserirebbe di sicuro Federico Dimarco, protagonista a sinistra nell’Inter e anche più forte di Emerson Palmieri, mentre a destra Pasquale Mazzocchi della Salernitana sarebbe appunto in ballottaggio con Florenzi, per l’ultima convocazione. Come titolari, vedremmo appunto Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini e Dimarco, anche se più offensivo di Palmieri.

A centrocampo naturalmente Verratti, Jorginho e Barella titolari, in rosa c’era Castrovilli, fuori da aprile per il grave infortunio riportato in Fiorentina-Venezia. Nel gruppo azzurro trionfatore nell’estate 2021 figuravano anche Pessina, per la verità adesso non brillantissimo nel Monza, Bernardeschi, finito in Canada, dopo la Juve, Locatelli, che Allegri in una intervista aveva criticato apertamente, e il romanista Cristante, che nel frattempo ha vinto la Confederation league con la Roma. Di sicuro ci sarebbe Tonali, punto di forza del Milan, al di là dell’infortunio in Albania, fra gli esterni probabilmente Frattesi, il migliore del Sassuolo, e di sicuro Zaccagni, trascinatore della Lazio. Quindi Zaccagni al posto di Castrovilli, Tonali per Bernardeschi e Frattesi che potrebbe levare il posto a Pessina, mentre il romanista Lorenzo Pellegrini preferito a Locatelli.

In avanti c’erano Chiesa e Belotti, Insigne e Berardi, Immobile e Raspadori. Dunque Belotti di sicuro non ci sarebbe più, nella Roma gioca poco, mentre Immobile è infortunato e comunque probabilmente sarebbe aspettato dal ct. Insigne è andato in Canada e probabilmente sarebbe fuori dai piani, giocherebbe Raspadori, brillante con il Napoli. Berardi in questo campionato ha giocato poco, per infortuni, Mancini non chiamerebbe sia lui che Chiesa, reduce dal grave infortunio, e allora probabilmente andrebbe su Zaniolo e su Scamacca. E anche su Grifo, alla miglior stagione della carriera, nel Friburgo, che andrebbe in ballottaggio con Chiesa o Berardi. Fra le prime alternative anche Politano del Napoli.

Eccola fatta, dunque, l’Italia di Roberto Mancini che non vedremo ai mondiali.

Tornando al mondiale vero, il Brasile come quasi tutte le volte è la favorita naturale, Neymar sarà il faro, come nel 2014 e nel 2018. Poi l’Argentina, con il 35enne Messi probabilmente all’ultimo mondiale, e i campioni uscenti della Francia con il Pallone d’oro Benzema. Di base, per l’ultima semifinale potrebbero battersi Germania, Spagna e Inghilterra.

Da ciascuno degli 8 gironi passano le prime due. Azzardiamo il pronostico per ogni gruppo.

Girone A, Olanda di sicuro, Ecuador favorito sul Senegal (tanto più senza Manè), nessuna speranza per il Qatar.

Girone B, l’Inghilterra favorita sul Galles. Gli Stati Uniti potrebbero levare la qualificazione ai gallesi, l’Iran non ha chances.

Girone C, Argentina sicura, Messico e Polonia molto vicine fra di loro, Arabia Saudita lontana.

Girone D. Francia, poi Danimarca, Australia e Tunisia difficilmente saranno in grado di infastidire le due europee.

Girone E. Germania e Spagna, naturalmente, il Giappone ha poche chances, la Costa Rica ancor meno.

Girone F. Belgio, poi Croazia, Canada e Marocco sulla carta hanno poche possibilità.

Girone G. Brasile, ovviamente. La Serbia appare più forte della Svizzera, il Camerun diffilmente eviterà l’ultimo posto.

Infine il girone H. Portogallo, poi l’Uruguay, Ghana in grado di insidiare i sudamericani, la Corea del Sud come quarta forza.

Questo da pronostico, poi davvero le sorprese al mondiale sono rituali. In teoria europee e sudamericane sono più forti rispetto alle africane, alle arabe e alle asiatiche e all’unica oceanica.

Vanni Zagnoli

 

 

 

 

 

 

Tags: come sarebbe stata la rosa di Mancini, Qatar 2022. Se l'Italia si fosse qualificata

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Nota sull’autore: Vanni Zagnoli

Classe 1971, di Reggio Emilia, dal ’90 solo giornalista. Mai un contratto, esclusi due mesi a Il Giornale; professionista dal ’99. Il curriculum è infinito, condiviso con la moglie Silvia Gilioli, pubblicista. Pubblicarono ovunque, esclusi sui quotidiani economici e sui più recenti. Dal 2014 editano vannizagnoli.it, le proposte alle redazioni e l'integralità degli articoli usciti. Vanni punta su youtube, a tanti non piace che intervisti o anche solo riprendere persone. Ha fatto tv (da ospite) e radio, pezzi per settimanali. Ha scritto di quasi tutti gli sport. Ama approfondire, i videoracconti sono videobiografie. Nell’aprile 2018 gli hanno chiuso un canale youtube, sennò sarebbe a 15 milioni di visualizzazioni e a 15mila iscritti. Lavora da casa, sdraiato sul letto, per molte ore da solo, anche per questo ama le note vocali notturne e infinite.

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