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Pugilato

Tyson vs Jones Jr: tra spacconate, acciacchi dell’età, avanti e indietro, qui è roba da… psicanalisi!

Da Ruggero Canevazzi 24/09/2020

Tyson che doma uno squalo ma poi dopo un allenamento gli sembra sembra di morire, Jones che sembra mandare tutto all'aria e poi "se c'è da mordere, morderemo". Questi due devono andare da uno bravo...

Il match, attesissimo, che vede il prossimo 28 Novembre il ritorno sul ring di Mike Tyson, sia pur come esibizione per beneficenza, ha assunto nelle varie dichiarazioni di avvicinamento al gran giorno delle evoluzioni degne di uno studio di psicanalisi, con continui capovolgimenti di propositi e stati d’animo, dal “ti spiezo in due” alla Ivan Drago al “non so se avrò tempo quel giorno, con tutte le cose che ho da fare“.

Andiamo con ordine. Tyson vs Jones Jr inizialmente si sarebbe dovuto disputare il 12 Settembre, presentato come il ritorno della leggenda Mike Tyson, il più giovane campione del mondo dei pesi massimi e il pugile più popolare di sempre, probabilmente secondo solo a Muhammed Alí (e pazienza se Iron Mike abbia offuscato la sua stella con gli ultimi match davvero tristi). L’incontro è stato poi spostato al 28 Novembre per dare più tempo alla promozione dell’evento, prospettando anche l’apertura al pubblico (si combatte al Dignity Health Park di Carson, in California, dove il Coronavirus è purtroppo molto presente). Al momento in cui scriviamo, gli Stati Uniti sono il paese con più morti in assoluto nel mondo per Covid, più di 200.000 vittime. Verrebbe quasi, per esorcizzare il dramma e il terrore, da pensare all’ennesima bolla dopo quelle dei playoff NBA a Orlando e degli US Open di tennis a New York. Altrimenti gli organizzatori si ispireranno a quel drago di Eddie Hearn, capace di unire stile british e megalomania (più familiare agli americani) nell’invenzione del Matchroom Fight Club nella sua tenuta privata, teatro davvero suggestivo della vittoria a sorpresa di Povetkin su White con il KO dell’anno, quel montante che ha spento la luce del massimo americano. Nonostante la pandemia, il dubbio è in quale tipo di location e se con o senza il pubblico si farà la sfida, ma state certi che la sfida si farà. Il dio denaro è più forte, se ci passate l’enorme cinismo, anche del Coronavirus.

Torniamo però allo studio del Sigmund Freud fan sfegatato della nobile arte e ai due pazienti più improbabili che si siano mai accomodati sul suo lettino. Nella prima seduta, Iron Mike è stato lo spaccone di sempre prima di un match e questa volta il nostro psicologo in salsa moderno-pugilistica ha preferito sorvolare sul grigiore della barba di Tyson, sottolineando come aveva fatto per molti altri pazienti cinquantenni sul tempo che procede in modo lineare e non circolare, mettendo le nostre esistenze di fronte a situazioni analoghe al passato ma con condizioni al contorno, resistenza e capacità di incassare delle bombe a forma di cazzotto ben diverse da quelle di venti o trent’anni prima. In realtà, il nostro terapeuta stava per farlo, ma quando Mike gli ha raccontato che per promuovere il match ha ingaggiato una lotta con uno squalo, riuscendo a immobilizzarlo per mettergli un chip a scopi scientifici (“Nessuna violenza verso la bestiola dottore, per carità“…), il povero psicologo avrebbe voluto avere davanti il vero Freud per dirgli in faccia: “Ora voglio proprio vedere come te la cavi tu, fenomeno!”

È stata poi la volta della prima seduta di Roy Jones Jr, entrato infuriato nello studio del dottore.
“Che è successo Roy?”
“Dottore, diamine, non li legge i giornali? Hanno rinviato il match di due mesi e io mi ritrovo coi piani tutti a monte. Non faccio più il pugile a tempo pieno e ho dovuto annullare diversi impegni legate alle mie attuali attività, quella di coach in primis. Ora chiedo un risarcimento oppure il 28 novembre non mi vedono neanche!“. A questo punto l’analista, confortato dalla poderosa capacità di incassatore del suo lettino, in grado di reggere prima le innumerevoli libbre di Tyson e poi quelle di Jones Jr, interviene deciso: “Roy, io sono qui per farle capire quanto sia pericoloso salire sul ring alla vostra età, coi riflessi che non sono più quelli di un tempo mentre la potenza può ancora uccidervi. Se il pretesto per evitare questo immane rischio sono i suoi impegni da coach, ben venga. Ci rifletta e alla prossima seduta mi dice cosa ha deciso“.

Passa una settimana e sul lettino incassatore si corica di nuovo Iron Mike: “Dottore, se ha seguito le notizie di promozione e avvicinamento al match, avrà visto il video in cui sembravo avere 30 anni in meno di oggi, che ne ho 53. Non solo potenza, ero anche che dannatamente veloce e mobile col tronco. La voglia di far male, poi, non ne parliamo… C’è solo un piccolo particolare. Quel video dura 30 secondi, ma per riprendermi sono stato a letto una settimana“.Il povero Sigmund del pugilato ha un tracollo: prima Tyson gli dice che immobilizza uno squalo, poi che dopo 30 secondi al massimo deve stare immobile lui per 7 giorni. È alquanto confuso, ma chissà, forse il suo intento di scongiurare questo pericoloso match tra vecchietti va a buon fine.

Arriva infine Roy Jones Jr, incrociando Mike che sta uscendo. I due si guardano in cagnesco, per poi tradire un sorriso di troppo.
“Dottore, ho commesso un errore nella mia vita. Accettare di affrontare Mike Tyson, uno ancora esplosivo che parte subito in quarta aggredendoti. Io adotteró una strategia più attenta, ma se bisognerà mordere, morderemo. Qualsiasi cosa dovesse accadere, succederà. È così. A proposito. dottore, ho parlato col mio manager e le ho procurato un biglietto in prima fila, è il minimo dopo l’aiuto che mi ha dato”.

L’ormai ex Freud dei massimi, esasperato dai pazienti più bipolari della sua carriera, si alza di scatto e apre la porta: “Se ne vada, non voglio più saperne niente di voi e della boxe!”

 

 

*foto ripresa da www.boxingscene.com

Tags: #MikeTyson, boxe

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Nota sull’autore: Ruggero Canevazzi

Giornalista pubblicista e ingegnere. Grande appassionato e conoscitore di tennis, calcio e rugby, ha praticato hockey su prato a livello agonistico e poi ha seguito il Sei Nazioni per Sportsenators con Italia-Francia 2019, Italia-Galles 2023, dopo molte altre partite della Nazionale di rugby sempre nel Sei Nazioni e Irlanda-Italia alla World Cup 2015. Per il tennis ha seguito per Ubitennis due US Open (2015 e 2016), due Roland Garros (2017 e 2018), due ATP di Montecarlo (2014 e 2016), due turni di Fed Cup (Italia-Slovacchia a Forlì 2017 e Italia-Belgio a Genova 2018), l'ATP tedesco di Halle nel 2019 e nel 2023, le ATP Finals di Londra 2019. Per Sportsenators è stato inviato a Wimbledon 2022 e agli Internazionali d'Italia a Roma del 2024. Autore di circa 350 articoli.

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