Per Gasquet non è ancora il momento di dire addio al torneo del Principato. O almeno non all’esordio dell’edizione 2025. Richard, ex n. 7 del mondo e attuale n. 148 in classifica, si ritirerà dal circuito durante il Roland Garros, a fine maggio ed è dunque alla sua ultima partecipazione al Montecarlo Masters.
Ma ha voluto lasciare un meraviglioso ricordo di sé, della sua classe e soprattutto del suo famoso rovescio ad una mano. Domenica è stato il protagonista di una bella lotta contro Matteo Arnaldi sul campo più pittoresco del circuito, il Ranieri III, vincendo l’incontro per 6-3 4-6 6-4, dopo 2 ore e 34 minuti.
Un match intenso e lottato, in cui ha prevalso l’esperienza del francese e in cui l’azzurro ha commesso troppi errori (addirittura 53, con uno sciagurato doppio fallo sul matchpoint per Richard!).
Una giornata speciale per “Richie” che, proprio a Montecarlo, nel lontano 2002, a soli 15 anni e grazie ad una wild card, vinceva il suo primo match (contro Squillari); due anni dopo, a 17 anni e da n. 101, sarebbe giunto in semifinale eliminando nientemeno che l’allora n. 1 del mondo Roger Federer.
Il 38enne tennista di Béziers resta il più giovane vincitore all’esordio nel circuito dal 1990 e, ad oggi, conta 609 partite sul Tour (è il francese, finora, con più vittorie nel circuito dal 1968) e, insieme a Djokovic è l’unico tennista in attività ad avere ottenuto più di 600 match vinti nel circuito. Ora lo attende il vincente tra Auger Aliassime e un qualificato. Richard, che il 18 giugno compirà 39 anni, è il più anziano giocatore in tabellone dopo Stan Wawrinka (40 anni); il più giovane invece è un altro francese, Arthur Fils, 20 anni.
Grazie alla vittoria di oggi, Gasquet diventa il secondo tennista più anziano ad aver vinto una partita al Principato dopo Hass (39 anni, nel 2017).
Nonostante l’espressione seriosa che lo contraddistingue, Richard non ha nascosto la sua emozione in conferenza stampa:
“Il momento più importante del match è stato all’inizio del terzo set, un momento cruciale, perché Matteo cominciava a giocare un po’ meglio di me e sentivo che l’andamento della partita poteva complicarsi molto. Cominciavo ad essere anche un po’ stanco quindi dovevo servire meglio e lasciar andare tutti i colpi. È stata una vittoria fantastica, così come è stato molto importante per me avere una wild card qui. Poi, anche il pubblico e la splendida atmosfera mi hanno dato molta fiducia ed energia”.
Questa vittoria mi ha reso molto felice. Poteva essere l’ultima volta per me sul Centrale qui e ho voluto dare tutto. Ci sono riuscito. È stato importante evitare di subìre il break all’inizio del terzo set anche perché lui è giovane, è il n. 40 del mondo ed era favorito per questo incontro. Tuttavia, le cose poi possono andare diversamente. Ho l’abitudine di giocare sul Centrale e ho cercato di sfruttare la mia esperienza. Sono davvero felice di aver vinto questa partita, anche perché non ne avrò ancora tantissime nelle prossime settimane.
Anche se ho cominciato bene, devo ammettere che ero un po’ teso prima dell’incontro. È stato fondamentale salvare le palle break, dovevo restare in vantaggio, ho fatto dei buoni rovesci e poi per lui è stato più complicato.
Il mio rovescio? Non lo perderò mai! Magari fra dieci anni non sarà più così efficace ma so che ne farò ancora di belli! Invece non chiedetemi di fare il servizio o il dritto!”.
Dalla nostra inviata a Montecarlo