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Tennis

Al Roland Garros è il giorno delle due semifinali con Sinner e Musetti in campo: Avanti ragazzi

Da Vincenzo Martucci 06/06/2025

“Non abbiamo ancora  visto tutto il potenziale di Carlos. Quando gioca senza pressione è una autentica fuoriserie. Ultimamente sta gestendo sempre meglio emozioni e contrattempi, e si concentra di più su stesso”. Coach Juan Carlos Ferrero minaccia ulteriormente Lorenzo Musetti a nome dell’allievo di sempre, Alcaraz, favorito non solo per la semifinale di oggi alle 14.30 contro il braccio d’oro di Carrara ma anche per il bis di 12 mesi fa al Roland Garros. In assoluto, lo spagnolo sembra più attrezzato in tutto di “Muso” e sulla terra rossa è l’ultimo vero specialista d’élite e il massacro di Tommy Paul gli dà nuova fiducia: “Avrei potuto giocare a occhi chiusi,  qualsiasi palla mi rimaneva in campo”. Ma “Mosquito” punge ancora come un tempo: “Bisogna anche vedere l’altro lato della medaglia: la pressione, la tensione, la paura, le difficoltà, gli avversari, la tipologia di giocatori, un torneo che vuoi vincere più di altri, l’importanza che tutti gli diamo… Tutte queste cose entrano in gioco”. E così, al di là dell’1-5 nei testa a testa, il fresco souvenir del primo set della finale di Montecarlo (vinto da Musetti, prima di infortunarsi)  ancor più della semifinale di Roma (persa 6-3 7-6) lascerebbe sperare l’allievo di Simone Tartarini, esploso quest’anno fino a salire lunedì al 6 del mondo.

ANTICIPO E CONCENTRAZIONE

Come suggerisce Paolo Bertolucci: “Lorenzo deve prendere il pallino in mano, entrare subito dentro il campo e anticipare le mosse di Alcaraz, giocando un tennis difficile, complicato, rischioso, ma concreto, senza cadere nella trappola del giocoliere”. Se invece subirà, se ricadrà nell’errore giovanile e anche di qualche match “facile” da pro, di giocare in difesa, un metro fuori dalla riga di fondo, lascerà la possibilità all’erede di Rafa Nadal di aggirare la palla, e quindi conquistare il centro del campo e delle operazioni, fino ad imporre il suo bagaglio tecno-fisico che è anche superiore a quello di Lorenzo il Magnifico, e più potente, a cominciare al dritto. E, come succede sempre fra due giocatori dalle caratteristiche simili, potrebbe anche essere una mattanza tennistica. Ma Alcaraz sarà super anche se portato all’estremo? Chissà. Finora non è stato stuzzicato neanche nel difetto più grosso: gigioneggiare per ridere un po’.

ARMI IN PIU’

Se, come a Roma, Carlitos incrociasse una giornata così-così, magari col tetto chiuso – senza il vento, pericolosissimo per Lorenzo -, se non riuscisse a scappare presto nel punteggio come piace a lui, allora “Muso”, “potrebbe sfruttare le armi in più, andando avanti. “Ha più sensibilità, più smorzate e gioca meglio a rete”, sempre per Bertolucci. Magari potrebbe ricordarsi come superò Alcaraz nella loro prima puntata, nella finale di Amburgo 2022.

Nole pronto ad affrontare il numero 1 del mondo

“So già che Jannik giocherà a un livello molto alto, come ha fatto praticamente in tutti i tornei nell’ultimo anno e mezzo. Ma queste sfide tirano fuori il meglio di me. Non si può essere più motivati di così, soprattutto alla mia età, giocando al meglio dei 5 set nelle fasi finali di uno Slam e contro il numero 1 del mondo. Non penso a come fermarlo. Penso a come farò a realizzare ciò che voglio in campo e a sentire come voglio sentirmi. E farò del mio meglio per farmi trovare pronto”. Dopo la lezione di tennis a Sascha Zverev che costringe a giocare ai suoi ritmi, lontano dal campo e sulla amata diagonale di rovescio, Novak Djokovic bissa il successo dei quarti agli Australian Open contro Alcaraz e guarda deciso negli occhi Singer, creato a sua immagine e somiglianza, che affronta stasera alle 19. Anche se, con 15 anni di meno, “fa tutto più veloce e, se gioca come sa, con Nole non c’è storia”, suggerisce Bertolucci. “Anche perché dopo la forzata sosta Jannik è leggero e felice come chi si è liberato dai debiti”.

DJOKOVIC 2.0

Battendo Zverev, Novak assicura a Jannik di restare numero 1 del mondo anche dopo Wimbledon, ma a 38 anni e 3 giorni minaccia il Profeta dai capelli rossi con l’esperienza di secondo più anziano semifinalista era Open, dietro il mitico Gonzales (40 e 18 giorni nel 1968) e con 51 semifinali Majors (5 più di Federer). “Il mentale sarà decisivo”, chiosa coach Cahill, con la sfida sul 4-4. Jannik s’è aggiudicato le ultime 3, Novak ricorda l’unico successo sulla terra, nel lontano 2021 a Montecarlo, quando lo irretiva sul dritto. Zverev. l’applaude: “Non l’aveva ancora visto giocare così bene quest’anno, non riuscivo più a fargli un punto da fondo, aveva tutte le soluzioni. IHa vinto 24 Slam e gioca a un livello molto alto: è stato un po’ sottovalutato”.

ESPERIENZA

La carriera di Sinner è svoltata alle ATP Finals di due anni fa col primo successo contro Djokovic, il suo idolo e riferimento. “E’ tornato al suo livello ed è un avversario molto difficile, per esperienza e capacità tattica”. Che Cahill traduce: “Il fattore mentale è sempre quello decisivo. Penso sarà molto fisica, Jannik ha vinto 19 partite Slam di fila e ha tanta fiducia”. Augurandosi tre set veloci com’è successo finora, restando in campo 9 ore e 35 minuti per 5 partite, 3 meno di Alcaraz e Djokovic, mentre Musetti, con 13 ore e 43’, è il maratoneta dei magnifici quattro di Parigi. Intanto l’Italia s’aggiudica il doppio misto con Sara Errani ed Andrea Vavassori che bissano gli US Open, guadagnano 122mila euro di premio da dividere in due ed i complimenti del Primo Ministro, Meloni, per una specialità amata dal pubblico. Almeno come il singolare donne, con Sabalenka che doma la regina Swiatek e in finale affronterà…..

Vincenzo Martucci (tratti dal messaggero del 6-giugno-25)

 

Tags: Al Roland Garros è il giorno delle due semifinali con Sinner e Musetti in campo: Avanti ragazzi

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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