Alessandro Miressi staccherebbe Bud Spencer di 17 metri e mezzo, Tarzan di 16 metri e l’immortale Mark Spitz di oltre 6 metri. È il quinto italiano a vincere i 100 stile libero agli Europei. Ma questa è una vittoria diversa. Non è l’exploit straordinario di Paolo Pucci a Budapest (1958) o di Luca Dotto a Londra (2016), non è la conferma del primatista del mondo dei 200 Giorgio Lamberti a Bonn (1989) o del due volte campione del mondo Filippo Magnini a Madrid (2004), Budapest (2006) e Debrecen (2012). È l’apparizione folgorante di una supernova di straordinaria luminosità.
Alessandro Miressi, a 19 anni, ha vinto con un’autorità assoluta la prima grande gara della sua vita. Con un margine ampio nei confronti di Duncan Scott, 22/100 – 48″01 contro 48″23 – che, in misura lineare, equivalgono a 45,6 centimetri, quasi mezzo metro. Siamo di fronte ad un campione. Un uomo da meno di 47″0, da record del mondo insomma.
Conoscevamo il talento di Miressi, ma non la sua tenuta mentale in una competizione ardua. La risposta è stata grandiosa. Miressi ha fatto la gara perfetta: 23″22 ai 50, contro 22″71 di Dotto, e 24″79 nella seconda vasca, contro 25″74 del campione d’Europa uscente. Ha mostrato di avere il potenziale, fisico e mentale, per conquistare tra due anni a Tokyo l’oro olimpico nella gara più bella e frequentata del programma natatorio.
Guardiamo la struttura di Miressi. È alto 2.02 e pesa 94 chili. Ha qualcosa in più rispetto ai più grandi interpreti della specialità. Johnny Weissmuller, il Tarzan dello schermo, che fu il primo a rompere il muro del minuto sulla distanza – 58″6 il 29 luglio 1922 nella vasca da 100 yards di Alameda – era alto 1.91 per 86 chili. Il grande Mark Spitz era “solo” 1.83 per 73 chili. Miressi è più dotato anche di Jim Montgomery, primo a scendere sotto il muro dei 50″0 – 49″99″ ai Giochi di Montreal del 1976 – che era 1.91 per 88 chili, e anche del grande Aleksander Popov, 1.97 per 87 chili, e del recordman del mondo attuale Cèsar Cielo Filho (46″91 gommato), che era alto 1.95 per 88 chili. Assomiglia piuttosto a Matt Biondi, 8 ori olimpici, eroe di Seul 1988, che era 2.01 per 87 chili.
Biondi è stato il primo a scendere sotto i 49″0. Miressi ha lambito il muro dei 48″00. Lo romperà presto. Ha margini di miglioramento evidenti. È stato, per esempio, il peggiore come reazione nella partenza dai blocchi. Può migliorare come tecnica e come potenza. Ed è già ad un livello molto alto.
Per gioco facciamo gareggiare Miressi con i grandi di cui abbiamo parlato, a parte Cielo, primatista dell’era del costume integrale. Troviamo che l’allievo di Antonio Satta infliggerebbe grandi distacchi a uomini che sono nell’Olimpo del nuoto.
Lascerebbe Tarzan – 57″4 nel 1924 nella vasca da 25 metri di Miami – a 16,36 metri. Staccherebbe Spitz – 51″22 a Monaco 1972 – di 6,267 metri, Montgomery di 3,93 metri, Biondi di 85 centimetri, Popov di 41.
In ambito italiano Miressi ha ormai superato Magnini. Gli resiste davanti solo Luca Dotto, 47″96. Ripetiamo, il gioco della gara ideale con i grandi italiani. Il primo a scendere sotto il muro del minuto fu Carlo Pedersoli, Bud Spencer del cinema – 59″5 nel 1950 in vasca da 25 a Salsomaggiore – che poi arrivò a 58″2: Miressi lo staccherebbe di 17 metri e mezzo, esattamente 17,51. Lascerebbe il primatista europeo Paolo Pucci – 56″1 a Budapest nel 1958 – a 14,42 metri. Infliggerebbe a Marcello Guarducci – 51″22 nel 1982 – 6,25 metri, al campione europeo Lamberti – 49″24 nel 1989 – 2,50 metri e solo 6 centimetri a Magnini, 48″04 nel 2009.
Miressi ci stupirà ancora. Azzardiamo un pronostico. Sarà lui, più di Cristiano Ronaldo, la grande stella di Torino.
Claudio Gregori
