Giornata felice per i colori azzurri. Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini hanno saputo imporsi rispettivamente contro il cinese Bu e l’argentino Navone. Il carrarino è stato protagonista di una rimonta sofferta; alla fine, ha fatto prevalere la sua classe, supportato, inoltre, dal tifo instancabile dei numerosissimi italiani presenti sulle tribune del Centrale. Al secondo round lo attende un avversario ostico e particolarmente in forma, Jiri Lehecka, con cui ha perso i due precedenti incontri.
Matteo, invece, non ha avuto grandi difficoltà. Un doppio 6-4 gli ha permesso di accedere al secondo turno dove, martedì, sfiderà Sascha Zverev.
LA FIDUCIA DI MATTEO
Matteo Berrettini, ex n. 6 del mondo e attuale n. 34, è andato sul velluto contro Mariano Navone (70 ATP), anche se non si è fatto mancare qualche brivido. Sul 5-4 del primo set per Berrettini, l’argentino ha avuto una palla break per il pareggio per poi annullare un setpoint. Ma, soprattutto, sul 6-4 4-1 e servizio per l’azzurro, ecco che Navone pareggia i conti sul 4-4 e, solamente alla quarta palla break, il romano riesce ad avanzare sul 5-4 per poi chiudere l’incontro.
Complessivamente, però, è stata una prestazione alquanto solida, in cui l’ex finalista di Wimbledon 2021 ha confermato un’ottima forma e di essere in fiducia. Anche se resta un fuoriclasse sull’erba ed è devastante sul cemento, il maggior numero dei risultati di Matteo sono arrivati proprio sul rosso: 6 tornei vinti a altre 3 finali:
“Sono competitivo un po’ ovunque” commenta “Berretto” dopo l’incontro, “il fatto di essere cresciuto sulla terra mi dà una mano e mi piace; e poi è molto importante anche dove si gioca sulla terra: Montecarlo, Madrid, Roma… sono tutti posti dove mi piace molto giocare e anche gli altri tornei in cui ho vinto hanno spesso la caratteristica di trovarsi in altura e quindi questo si sposa bene con le mie caratteristiche.
Sull’erba, credo di aver espresso finora nella carriera un livello altissimo, ma ritengo che ci siano anche meno specialisti dell’erba, invece ci sono più specialisti sulla terra e un maggior numero di tennisti che giocano meglio sul rosso rispetto all’erba. La cosa molto positiva che ha sempre caratterizzato la mia carriera è che sono riuscito a fare spesso parecchi punti su tutte le superfici, non c’è un periodo dell’anno in cui rischio non vincere neanche una partita.”
Martedì Berrettini sfiderà Zverev, con cui è 2-4 negli scontri diretti. Tra le quattro sconfitte, ce n’è una sola sul rosso, nel lontano 2018. Le due vittorie di Matteo sono state nette, senza neanche concedere un set: “Le vittorie con Zverev contano perché so che posso batterlo di nuovo. È un avversario difficile e sono sempre state partite durissime. Quindi sarà sicuramente una battaglia, però mi alleno proprio per queste partite. Non abbiamo mai giocato a Montecarlo e sarà anche per lui il primo match sulla terra quest’anno; secondo me ci sono le condizioni buone per provare a fare il colpaccio. Sì, so che negli ultimi tempi ha vinto meno partite di quanto avrebbe voluto però ha fatto comunque finale all’Australian Open, è un giocatore che ha sempre fiducia nel proprio gioco, nel suo tennis e poi mi ha battuto quattro volte; entrerà in campo sicuramente con tanta voglia di far bene. Quando non si vincono tante partite, è normale avere qualche dubbio ma i grandi giocatori nei momenti che contano tirano fuori le loro grandi qualità e mi aspetto comunque una buona prestazione da parte sua”.

LA CRESCITA DI LORENZO NELLA RIMONTA
Una prestazione significativa per il carrarino, soprattutto per il modo in cui ha portato a casa una partita molto complicata. E poi Montecarlo continua comunque a portargli fortuna, visto che è il ‘1000’ in cui ha vinto di più finora. Lorenzo vi ha brillato 8 volte (6 a Miami, 5 a Roma) e, proprio al Country Club, vanta per ora la vittoria più significativa, contro Djokovic nel 2023.
Nell’unico precedente con il cinese aveva vinto Bu (Pechino 2024) ma in questo primo turno, Lorenzo ha fatto valere la sua classe dominandolo alla distanza 4-6 7-5 6-3, dopo 2 ore e 40 minuti di gioco.
“Grazie a tutti voi per essere venuti e per il supporto!” ha urlato il n. 16 del mondo ai tantissimi tifosi italiani sugli spalti del Centrale, che non hanno mai smesso di incitarlo e sostenerlo. “Ci vediamo alla prossima partita e dovrò assolutamente giocare meglio!”
All’inizio, è stato un incontro tutto in salita, in cui ‘Muso’ faceva fatica a trovare le misure e a contenere gli errori, mentre il suo avversario, cresciuto nell’ammirazione per Andy Murray, continuava ad essere fastidioso e aggressivo. Poi, piano piano, le cose sono cambiate: nonostante il cinese fosse salito ancora 4-2 nel secondo parziale, Lorenzo ha saputo ritrovare progressivamente i meccanismi giusti, a raggiungerlo sul 4-4 per poi portarsi di nuovo in vantaggio sul 6-5 e chiudere il set 7-5. Nel terzo, l’andamento è stato molto più positivo per l’italiano che ha preso il largo sul 5-2 e ha chiuso con lo score di 4-6 7-5 6-3.
“Ogni partita è dura ed oggi è stato praticamente il mio esordio sulla terra, perché dopo Buenos Aires, essendomi fatto male, non ho più giocato. Questo ha causato un po’ le difficoltà di oggi, ma è stata anche un po’ la tensione a bloccarmi un po’. Oggi non ho espresso un grande tennis ma la cosa positiva è che sono riuscito a rimanere attaccato alla partita e devo dire che non mi aspettavo che il mio avversario fosse così pronto sulla terra, si muoveva bene ed è stato molto tosto. Oggi ho sentito un po’ il freddo; qui siamo abituati ad una pallina che salta di più invece oggi bisognava costruire di più il punto.
Oggi non sono riuscito a fare tutto quello che avrei voluto, soprattutto con il dritto; avevo troppa fretta e poca pazienza nell’accettare lo scambio e, in questo match, era importante scambiare e cercare di costruire prevalentemente con il dritto; invece oggi mi scappava un po’ lungo e non riuscivo a dare rotazione come avrei voluto. Questo mi ha infastidito un po’“.
Lorenzo di solito fa fatica a nascondere il nervosismo in campo, sfogando la tensione con frequenti monologhi, come lo spiega? “Anche se parlo durante la partita sono rimasto attaccato allo score e ho vinto al terzo set. Qualche anno fa avrei quasi sicuramente perso un incontro come questo, oggi ho maggiore esperienza e, per giunta, qui, a casa, con l’aiuto del pubblico e il fatto di voler dimostrare qualcosa, son riuscito a farcela“.
Mercoledì incrocerà la racchetta con quella di Lehecka, che ha vinto i due precedenti, entrambi sul duro (Rotterdam 2022 e Miami 2023).

Dalla nostra inviata a Montecarlo, Laura Guidobaldi