A 40 anni e 10 giorni, Stan Wawrinka, ex n. 3 del mondo e campione a Montecarlo nel 2014, sarebbe potuto diventare il secondo tennista più anziano a vincere un incontro in un Masters ‘1000’ (è più giovane di un giorno rispetto a quando ci riuscì Ivo Karlovic, Indian Wells nel 2019) e il più anziano ad imporsi a Montecarlo dopo Gulyas, che aveva 41 anni nel 1973).
Invece, dopo un match tiratissimo di quasi due ore e mezza, è stato superato dal cileno Alejandro Tabilo, 27 anni, attuale n. 32 del ranking e grande sorpresa l’anno scorso quando raggiunse le semifinali a Roma.
Dopo aver dominato il primo parziale 6-1, lo svizzero si è fatto sorprendere per 7-5 alla fine del secondo; nel terzo ha salvato un matchpoint sul 5-4 Tabilo e non ha sfruttato una palla break sul 5-5, per cedere, alla fine, 1-6 7-5 7-5. Al secondo round, il cileno sfiderà Novak Djokovic, campione al Country Club nel 2013 e nel 2015.
“Che cosa ha fatto la differenza oggi? Mah, un punto qui, un punto là. In partite come queste, la differenza è sempre minima, a volte è questione di attimi, a volte manca l’aggressività, altre volte ce n’è tanta, dipende”.
Nettamente deluso Stan dopo la partita ma ancora deciso a provarci sempre, finché avrà l’energia e le motivazioni necessarie per proseguire nel Tour: “Per ora sto bene, facciamo un grande lavoro per mantenerci ad un massimo livello e per preservare il benessere fisico quindi, per adesso, mi sento bene. Certo, quando si perdono partite come questa la frustrazione è molto forte. Per quanto tempo giocherò ancora? Non lo so, adesso sono ancora qui, motivato ad incontrare tutti i giocatori, la nuova generazione ma anche i più “anziani”, per me è ancora un grande piacere gareggiare”.
Come per Gasquet, l’arma vincente dello svizzero è il formidabile rovescio ad una mano, ma ancora più potente ed esplosivo di quello del francese. E allora anche Stan, dopo il ritiro, sarà in grado di “far male” con il rovescio? “Non mi chiedo quello che farò in futuro. Se ho paura di “perdere” il rovescio tra qualche anno? Sapete, nella vita può succedere di perdere tutto!”.
Dalla nostra inviata a Montecarlo, Laura Guidobaldi