Eccole, le magnifiche quattro di New York. Coco Gauff, Karolina Muchova, Aryna Sabalenka e Madison Keys si giocheranno il posto nella finale di sabato sera e, ça va sans dire, i riflettori saranno tutti puntati sulla beniamina di casa, Coco, nuova stella americana del tennis e sempre più predestinata erede di Serena Williams. Ma attenzione anche all’altra protagonista a stelle e strisce di questi US Open, Madison Keys, già finalista nella Grande Mela contro Sloane Stephens nel 2017, ora nuovamente esplosiva per realizzare le ambizioni di un tempo. E poi c’è Karolina, la grande rivelazione del 2023 che, dopo la fnale al Roland Garros, conferma il suo stato di grazia e sembra aver acquisito una sempre maggiore sicurezza di sé. Per non parlare di Aryna Sabalenka. La campionessa dell’Australian Open da lunedì sarà la nuova n. 1 del mondo e, dopo la sconfitta della Swiatek, ora è lei la grande favorita per il titolo.
[6] Coco Gauff contro [10] Karolina Muchova
Il match tra Coco e Karolina è la rivincita della finale di Cincinnati, unico precedente tra loro, in cui ha prevalso nettamente l’americana (6-3 6-4). Sempre più impressionante Coco. La 19enne della Florida è la più giovane americana a raggiungere la semifinale agli US Open dopo una certa… Serena Williams (1999) e anche la prima teenager (dopo la Williams, 2001) a realizzare tale performance. Insomma, la simpaticissima Gauff viene ormai sempre più accostata alla 23 volte campionessa Slam. “Lei è il mio idolo”, ha detto Coco dopo la vittoria ai quarti, “sono onorata di essere citata insieme a lei nelle statistiche, lei che è la tennista più grande di sempre. Se me l’avessero detto quando ero più giovane sarei impazzita, ma non voglio pensarci troppo perché non voglio montarmi la testa e mettermi pressione”.
La grandezza di Coco, oltre al tennis pazzesco, consiste anche nella grande maturità ed un totale equilibrio, cosa non scontata per una ragazzina. Particolarmente a suo agio davanti ai media e con un microfono in mano (per questo molto diversa, per esempio, dalla fragile e introversa Naomi Osaka e dalla laconica Venus), Coco è umile ma sicura di sé, esuberante ma lucida, divertente e mai banale. Un mélange vincente per diventare personaggio dentro e soprattutto fuori dal campo. Proprio per questo la Gauff sta diventando una voce sempre più autorevole tra gli sportivi impegnati per l’uguaglianza sociale. Ricordiamo quando, sedicenne, si espresse in un toccante e potente discorso in una delle manifestazioni in Florida a favore del movimento Black Lives Matter. Ora, a diciannove anni, ha carisma da vendere, tanto da venire scelta da Billie Jean King per il solenne speech alla serata dedicata al 50esimo anniversario della fondazione della WTA e dell’equal prize negli Slam. Non solo. Lei, grande ammiratrice di Michelle Obama, ha avuto l’onore di avere l’ex First Lady, insieme al suo illustre marito, presente tra i tifosi sugli spalti di Flushing Meadows durante la partita contro la Siegmund.
Sarà dunque lei l’erede di Serena? In termini di risultati si vedrà; a 19 anni la strada è ovviamente ancora molto lunga. Tuttavia i successi raggiunti finora (in particolare, finale al Roland Garros 2022 e titolo a Cincinnati), lasciano ben sperare per un palmares da sogno. Le altissime qualità del tennis ci sono, con un gioco estremamente fisico ed esplosivo, per non parlare dell’abilità in tutti i colpi, acquisita in una già notevole esperienza in doppio, disciplina in cui potrebbe diventare n. 1 del mondo nel caso in cui la Hsieh non riuscisse a sollevare il trofeo sabato. Tuttavia, forse, in una cosa Coco potrebbe rivelarsi migliore di Serena: il self control. La Williams, nella sua lunghissima carriera, si è purtroppo lasciata andare troppe volte ad atteggiamenti non del tutto degni di una grande icona dello sport: pensiamo alla bruttissima reazione verso l’arbitro, il malcapitato Carlos Ramos, nella finale contro la Osaka a New York nel 2018; sempre agli US Open, nel 2009, nella finale con Kim Klijsters, Serena esplode con gli insulti verso una giudice di linea per averle chiamato un fallo di piede. Ancora a Flushing Meadows, nel 2011, in finale con la Stosur, la statunitense dice di tutto alla giudice di sedia Eva Asderaki. Ecco, dare in escandescenza, facendo prevalere il proprio ego non sembra appartenere al temperamento di Coco Gauff; speriamo che la giovane mantenga negli anni il fair play per il quale viene così ammirata e portata ad esempio.
Come reagirà la Muchova di fronte al carisma dell’avversaria? Karolina è letteralmente esplosa nel 2023, grazie alla finale al Roland Garros (persa con la Swiatek), la finale di Cincinnati (persa contro la Gauff) e il conseguente ingresso in Top 10. È, insieme alla Vondrousova, la più vincente tennista ceca della stagione negli Slam. Dal 2000, è la seconda giocatrice del suo paese a raggiungere le semifinali a New York, dopo la Pliskova (2016). È inoltre la seconda ceca a raggiungere le semifinali a Parigi e a New York nello stesso anno (dopo Helena Sukova, nel 1986). Nel 2019, conquista il primo titolo a Seoul, i quarti a Wimbledon e l’ingresso in Top 50. Poi, alti e bassi, e la difficoltà nell’esprimere al meglio il suo enorme talento e potenziale, tant’è che esattamente un anno fa era scivolata alla posizione 235 del ranking. Tennista completa, abilissima nel serve & volley e nello slice d’attacco, tanto da ricordare le grandi campionesse cecoslovacche del passato (pensiamo ad Hana Mandlikova e ad Jana Novotna), sembra acquisire via via maggiore consapevolezza di sé. Nel percorso verso la finale, domina tutte le avversarie in due set, ad eccezione della Wang, negli ottavi, con la quale vince al terzo. Contro la Gauff parte sfavorita sulla carta. Oltre al tennis pressante e fisico della sua avversaria, Karolina dovrà gestire anche il tifo incandescente dell’Arthur Ashe Stadium, che sarà a mille per Coco.
[2] Aryna Sabalenka contro [17] Madison Keys
È il momento di Aryna. La tennista bielorussa viaggia su una nuvola: dopo la sconfitta di Iga Swiatek, realizza il sogno di diventare n. 1 del mondo e mantiene la promessa fatta al papà, mancato nel 2019. Da lunedì prossimo sarà lei la regina del ranking, dopo una stagione inziata con il primo trionfo Slam a Melbourne. La Sabalenka sta esprimendo a New York un tennis poderoso che spazza via le avversarie sempre in due rapidi set, basti pensare che il suo incontro più lungo finora è durato solo un’ora e 18 minuti. Anche lei ha qualcosa da condividere con Serena Williams (oltre al tennis devastante) poiché, dopo l’americana (2016), è la prima giocatrice a raggiungere le semifinali in tutti i Major nella stessa stagione; inoltre, è la 13esima tennista a realizzarlo nell’Era Open. Si tratta per lei della settima semifinale in un Major. Contro la Keys è in vantaggio 2-1 negli scontri diretti (una vittoria nel 2018 a Cincinnati e nel 2023 a Wimbledon; Madison invece ha vinto sull’erba di Berlino nel 2021).
Giocatrice potentissima ed esplosiva, forse la più devastante dopo Serena Williams, in campo è una vera tigre (non per niente ha una testa di tigre ruggente tatuata sul braccio), feroce con il servizio e dritto, sempre in spinta per divorare spazio e tempo alle avversarie. Tanto impietosa ed aggressiva in campo quanto giocherellona e autoironica quando posa la racchetta. Affiatatissima con la best friend Paula Badosa, ama divertirsi in balletti, scherzi e set fotografici. Un cuore tenero, Aryna, appassionata anche di moda; ce la ricordiamo ancora, splendida nel suo romantico abito color rosa antico durante lo shooting fotografico sul fiume Yarra, a Melbourne, con il trofeo “Daphne” tra le braccia. Non sarà semplice per Madison Keys contrastare la furia della futura n. 1 del mondo.
La dolce Madison, finalista a New York nel 2017, sconfitta dalla connazionale e grande amica Sloane Stephens, torna in semifinale in uno Slam dopo quella disputata all’Australian Open nel 2022; nel penultimo round agli US Open, invece, ci era arrivata nel 2017 e nel 2018. Grande speranza del tennis a stelle e strisce, la 28enne dell’Illinois (allenata da Lindsey Davenport dal 2015 al 2017) non ha mai davvero compiuto quello scatto necessario per potersi consacrare grande campionessa. Significativo, per questo, il bilancio delle “sole” 26 vittorie contro una Top 10 finora in carriera. Attuale n. 17 del mondo (ex n. 7), conquista sette titoli finora (il più prestigioso a Cincinnati nel 2019). Nella seconda parte della stagione 2023, con il successo a Eastbourne e i quarti raggiunti a Wimbledon, sembra aver ritrovato un tennis efficace e offensivo. A Flushing Meadows realizza un percorso quasi senza sbavature, messa in difficoltà soltanto dalla Samsonova al terzo turno. Sarà un testa a testa da fondocampo con la Sabalenka che le metterà pressione soffocante sin dai primi scambi e, Madison, di solito, non eccelle nelle maratone, né con il fisico, né con la tenuta mentale. Tuttavia, anche la Keys è dotata di colpi micidiali e sta giocando alla grande, prova ne sia la vittoria schiacciante contro la campionessa di Wimbledon, Vondrousova. Inoltre, non dimentichiamolo, il Centrale più grande del mondo sarà tutto per lei la quale, ora, dopo una lunga assenza nei grandi appuntamenti, è di nuovo protagonista tra le migliori.