Succede sempre alla vigilia di Natale. Al posto delle renne il campionato italiano di calcio divisione nazionale serie A porta all’attenzione del paese uno scandalo arbitrale. Dice: ma adesso con la moviola in campo, con il famigerato Var a vegliare sugli onesti, come è possibile trovarsi punto e daccapo? E’ possibile, cari amici, perché il calcio è come la vita. L’uomo sembra costruito apposta per dare e ricevere fregature. Non è un discorso applicabile solo al calcio italiano, sia ben chiaro. In Germania, l’altra federazione dove il Var è attivo in via sperimentale, è stato appena silurato Helmut Krug, responsabile della struttura tecnologica, accusato, pensate un po’, di trattare con un occhio di riguardo i contenziosi nei quali era coinvolto lo Schalke.
Ma nel caso Lazio, a parte gli errori evidenti di Giacomelli, c’è un aspetto particolare che meriterebbe di essere approfondito. Mi riferisco allo sfogo di Simone Inzaghi, un tecnico solitamente equilibrato che, dopo la turbolenta sconfitta con il Toro di Mihajlovic, ha tirato fuori il classico rospo. Dal momento che ho stima per Simone, penso che sia convinto di ciò che sostiene al di là della esasperazione dovuta all’ennesimo danno arbitrale subito. Inzaghino ha detto, in sostanza che quello che vede non è più calcio, che si sono pause infinite, che i guardalinee non fanno più i guardalinee perché, invece di sbandierare, aspettano sempre il responso tecnologico. Un vero e proprio attacco al sistema che probabilmente troverà nei prossimi giorni nuovi adepti.
Ciascuno ha le sue idee e naturalmente anche quella del tecnico della Lazio merita rispetto e attenzione. Tuttavia, dopo avere osservato un dato di fatto, e cioé che negli ultimi trenta anni non c’era mai stato un campionato così equilibrato e incerto, ripartirei dall’ultimo rilievo di Simone, quello secondo cui i guardalinee non fanno più i guardalinee. Uno che faceva il guardalinee senza il Var, caro Inzaghi, è passato alla storia. Si chiamava, pace all’anima sua, Sancini e veniva da Forlì: do you remember Turone?
Enrico Maida