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Tennis

Jannik Sinner e Daniil Medvedev, due specchi a confronto dai dettagli profondamente diversi

Da Marco Cangelli 14/11/2024

Veder giocare Jannik Sinner e Daniil Medvedev è un po’ come osservare una sfida allo specchio. Un gioco sempre composto da fondo campo, con lunghi scambi e una percentuale di errori ridotta quasi allo zero. Allora per quale motivo il 23enne di Sesto Pusteria si è imposto alle Nitto ATP Finals per 6-3 6-4 in poco più di un’ora di gioco? Semplice, perché nei dettagli il gioco dei due è profondamente diverso.

Nonostante sia particolarmente difficile vedere uno dei due scendere a rete e inserire qualche variazione allo spartito, Sinner ha velocità, pesantezza di palla e attitudine offensiva che il russo non possiede e probabilmente non troverà mai, dimostrando però negli anni di potersi appoggiare alla forza degli avversari e sorprenderli con transizioni difesa-attacco, sempre sostenuto dai colpi di inizio game, servizio-risposta. Così, dopo le prime sfide a totale appannaggio di Medvedev, l’azzurro compie il sorpasso e si porta sull’8-7 nel computo degli scontri diretti.

Ormai è il 23enne azzurro a cucinare il 28enne di Mosca a fuoco lento  costringendolo a forzare nelle risposte e non trovare la misura dei colpi. Da qui emerge una solidità mentale enorme che Medvedev non possiede, sfiduciato e falloso come nella finale di gennaio agli Australian Open quando, sotto 6-3 6-3, Sinner riuscì a rimontare e conquistare il titolo.

A differenza di altre volte in cui alcune controprestazioni lo hanno spinto addirittura a dichiarare di esser in totale crisi di gioco in quanto gli avversari erano in grado di tenere il ritmo di palleggio da fondo campo in cui primeggiava, Medvedev ha saputo reagire e ora cercherà di sistemare durante la pausa invernale. Nel mentre Sinner potrà invece godersi i tanti progressi, nei colpi così come nell’attitudine oltre che nel fisico, il tutto grazie ad allenamenti durissimi, nei quali si spreme al massimo come faceva il miglior Nadal.

“E’ stata una bella partita, all’interno di una cornice fantastica. Io e Daniil ci conosciamo ormai abbastanza bene e per questo è stato comunque complicato, anche se ho centrato le semifinali che erano il primo obiettivo – spiega Sinner visibilmente commosso mentre tiene la mano sul cuore mentre guarda il pubblico -. A inizio torneo ero preoccupato perché non giocavo da quattro settimane e venivo da un momento di malattia, però sono contento come sia andata pian piano. Il livello è già buono, però spero possa alzarsi ulteriormente”.

Ma sin dove può arrivare il livello di Sinner? Lo scopriremo presto, anche se per una volta si è detto addirittura contento del gioco che sta esprimendo …

Tags: Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Nitto ATP Finals, tennis

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Nota sull’autore: Marco Cangelli

Nato il 4 giugno 1997 a Bergamo, svolge il ruolo di giornalista pubblicista dal 2016 collaborando con una serie di testate online. Laureato in Scienze Storiche con un Master in Radiofonia, lavora attualmente nella redazione di SportMediaset svolgendo conducendo una serie di programmi presso Radio Statale e Radio RBS. Appassionato di sport a 360 gradi, ha seguito 3 Olimpiadi e un giorno sogna di poterlo fare dal vivo.

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