Salvatore Caruso (27 anni, n. 87), Marco Cecchinato (27 anni, n. 113), Lorenzo Musetti (18 anni, n. 249), Matteo Berrettini (24 anni, n. 8), Stefano Travaglia (28 anni, n. 84), Lorenzo Sonego (25 anni, n. 47), Fabio Fognini (33 anni, n. 13), Jannik Sinner (19 anni, n. 81): tante età, tante storie, tanti stili di gioco, tante personalità, tante regioni di provenienza, dalla Sicilia, al Lazio, alla Toscana, dalle Marche alla Liguria, dal Piemonte al Trentino Alto Adige. Tanti, tantissimi italiani al secondo turno degli Internazionali BNL d’Italia, addirittura otto, record, dopo i sei del 1990. Quando al Foro Italico di Roma si presentarono nel secondo turno Federico Mordegan, Paolo Cané, Renzo Furlan, Omar Camporese, Claudio Pistolesi, Massimo Cierro, Stefano Pescosolido e Diego Nargiso. Con “Omarino” dal super uno-due servizio-dritto che si fermò ai quarti contro Andres Gomez. Anche quello fu un felice connubio fra i figli del Centro Tecnico Federale di Riano Flaminio, finalizzati in parte Riccardo Piatti, e terraioli Doc come il napoletano Cierro.
Quel fenomeno di massa non si è registrato più, però, e oggi parliamo, giustamente e orgogliosamente di record, anche in virtù delle tante punte di questa squadra, dai titolati Fognini e Berrettini (esentati dal primo turno quali teste di serie) ai giovani talenti Sinner e Musetti, ai maturati più avanti dopo un duro lavoro d’allenamento.
Ma il record di giocatori italiani al secondo turno del torneo nazionale più prestigioso, sia pur aiutato dal tabellone, non già a 55 posti come quest’anno ma addirittura a 96 e quindi equivalente all’attuale primo turno, è datato 1973. Quando gli azzurri furono addirittura dieci. Chi erano? Eugenio Castigliano, Pancho Di Matteo, Tonino Zugarelli, Piero Toci, Paolo Bertolucci, Beppe, Merlo, Vincenzo Franchitti, Massimo Di Domenico, Adriano Panatta, Vittorio Crotta. Con “Pasta Kid” Bertolucci che si arrese solo in semifinale dopo una drammatica partita in cinque set contro il fenomenale Ilie Nastase. Che avrebbe poi vinto il torneo dominando in finale Manuel Orantes.
Il tennis italiano maschile, che dall’anno scorso sta vivendo il suo agognato Rinascimento, è salito sull’ottovolante e sogna senza limiti.
Testo tratto da supertennis.tv