Liam Adcock è emerso prepotentemente ai Mondiali Indoor come una cometa che passa una volta nel cielo e da quel momento lascia una scia indelebile per sempre. Il saltatore australiano ha conquistato a Nanchino (Cina) il bronzo nel lungo, confermandosi poi al Golden Gala dove ha preceduto Mattia Furlani. Un risultato che lo inserisce nel novero dei favoriti in vista dei Mondiali Outdoor in programma a Tokyo (Giappone), ma che Adcock vuole affrontare con i piedi ben saldi per terra.
Quali sono gli obiettivi per la stagione all’aperto?
Sto cercando di divertirmi un po’ con le gare e migliorare di volta in volta, apportando piccoli miglioramenti nella tecnica e provando a saltare più lontano.
Quali differenze ha incontrato fra gare indoor e outdoor?
Ho saltato per la prima volta nelle indoor ai Mondiali a Nanchino (Cina), quindi direi di essere decisamente meglio all’aperto. A inizio anno, a marzo, mi sono presentato in ottima forma perché avevo i Campionati Nazionali, così ho avuto un po’ di tempo libero e ho aumentato i carichi. Così sono riuscito ottenere questi risultati.
Si aspettava questa medaglia ai Mondiali Indoor?
Sinceramente no, perchè dopo le prime due gare in Nuova Zelanda e a Perth, ho ottenuto buoni risultati superando 8.30 metri. Ho pensato che avrei potuto avere una possibilità, ma era complicato. Nonostante ciò mi sono presentato al via con un po’ di fiducia e arrivare terzo è stato davvero positivo.
Tentoglou e Furlani sono gli atleti che teme maggiormente?
Sì, loro sono le minacce più grandi per il futuro vista com’è andata la stagione, ma ci sono ragazzi che saltano davvero bene come Ehammer, Gayle e Pinnock. Tentoglou e Furlani vanno però sempre tenuti d’occhio, adoro gareggiare con loro visto che danno sempre il massimo. Quindi non vedo l’ora della prossima sfida.
Qual è l’obiettivo per i Mondiali Outdoor?
Arrivare nei primi otto, non ci sono ancora riuscito. Nell’ultima edizione sono rimasto fori per un centimetro, ma penso che questa volta arriverò con una condizione migliore. Puntiamo a ottenere quel risultato e poi vedremo che succederà.
Sogna una medaglia alle Olimpiadi, magari a Brisbane 2032?
Non lo so, a quel punto potrei anche essere un allenatore. Brisbane è ancora molto lontana. Nel 2032 avrò trentasei anni. Ci proverò a esserci, ma vedremo come reggerà il fisico.
