L’autunno fa cadere le ultime foglie..che il vento raccoglie e si porta via.. e riapre il circo Barnum sottorete. Le donne hanno già disputato la prima giornata, una tantum la loro stagione internazionale è terminata prima. Agli uomini il gong scatterà domenica. Alle spalle un iter azzurro fra ombre e luci. Luce violenta..e liberatoria, la qualificazione per i Giochi di Tokyo delle due nazionali, avvenuta in estate. Un trionfo nel vecchio Sud: Catania per le ragazze di Mazzanti, Bari per i maschietti di Blengini, hanno portato buono. Eureka! Ma poi, non è tutto oro quello che riluce, il resto della stagione non è andato benissimo. Non è facile mantenere l’apice della forma per lunghi periodi in estate. Così le ragazze hanno beccato un’altra sconfitta dalla solita Serbia, arrivando però a conquistare un solido bronzetto. A dimostrazione che il parco giocatrici a disposizione di Davide continua a dare. E darà anche in seguito, dato che il cittì azzurro trascorrerà l’inverno a girare per la penisola a controllare un consistente portafoglio di sessanta ragazze di varie età e metratura, sempre che il numero non aumenti. A conferma di un settore che tira e attira.
Diverso il discorso per Chicco Blengini. L’europeo è andato male proprio. Niente medaglie, una brutta sconfitta a Nantes nei quarti dell’europeo a quattro nazioni, subita dalla Francia composta da giocatori presenti, tutti meno una riserva, nel nostro campionato. Ma peggio ancora è andata alla coppa del mondo, iniziata subito dopo in Japan. Cinque vittorie e sei sconfitte, un settimo posto dietro perfino all’Argentina, un viatico disdicevole per una squadra che aveva incantato ad agosto per concludere così male. E’ vero che Blengini ha messo a riposo alcuni veterani e senza Osmany e Zaytsev, più Giannelli male male nel match-spareggio con i francesi. Ma ciò significa che il serbatoio non offre qualità quanto a Mazzanti per la femminile. Chicco ha il merito di avere spolverato la polvere in estate a tanti virgulti tenuti in panca dai nostri club a favore di stranger di ogni lingua. Ma qualità e esperienza non sono ancora al top. Quindi il futuro non appare roseo come ha giustamente sottolineato il collega e amico carissimo Gianluca Pasini sulla Gazzetta in uno dei suoi affondo che piacciono così poco a federazione e lega. Forse perché dice la verità?
Fenomeni non ne abbiamo, la strada sarà lunga per ricostruirne. Esempio lampante Nelli. Il gigante toscano, addormentato sulla dorata panca di Trento per troppi anni, salvo una stagione in prestito a Padova, è stato il leader di questa squadra mandata allo sbaraglio tanto per esserci. Lo aspetta un campionato da protagonista, almeno è quanto tutti gli auguriamo, a Piacenza sotto le cure del giovane Botti, con un vecchio marpione come Fox Fei a dargli insegnamenti ed esempi e con un dirigente super come Zlatanov a tirargli pedate nel didietro. Il ragazzone compirà 26 anni a dicembre. Giuseppe Brusi, uno che se ne intende, già due anni fa ci ammoniva: “e’ il più forte di tutti”. Noi rispondevamo: sì, nel riscaldamento, non lo fanno mai giocare. Colpa di chi? Del club, del tecnico, del procuratore, del ragazzo? Di chi sia ha poca importanza. Il talento c’è, tenuto in naftalina anche troppo. Ora, scatenati, per la maggior gloria di Piacenza.
Ce ne saranno altri come lui? Ce lo auguriamo, perché di forze fresche questa nazionale ha bisogno. Tokyo è guadagnata, onore al merito. Ma non bisogna poi fare brutta figura. E questa coppa del mondo, completamente desaparecida sulla stampa nazionale, invisibile perfino sulla gazza (ormai non è una novità, purtroppo: Conte-Lukaku, Lukaku-Conte), denuncia questa situazione di disagio del nostro movimento. Velasco ha preso in mano il settore giovanile. Evviva. Ma non potrà fare miracoli a breve e si capisce bene che questa nazionale ha bisogno di sangue fresco, alla svelta. Auguroni a Chicco, cuore granata.
Ed ora via col campionato più bello del mondo. Che ha appena scampato l’aberrazione di dover giocare il giorno di Natale. La Gazzetta ha già spiegato l’inghippo. La stessa Gazza, per mano felice di Lucapasin, l’amico pubblico numero uno del volley, ha aiutato a risolvere il problema lanciando giusti anatemi sui capi del movimento, qui e oltralpe. I quali hanno incredibilmente compreso l’assoluta iniquità del provvedimento. Non solo per addetti ai lavori, ma anche del pubblico.
Bene così e vai col tango. Buon campionato a tutti. Con un doppio augurio. Che nel femminile lo strapotere del Conegliano, una corazzata, hanno i danèe, non mandi a ramengo un campionato così divertente e interessante, dato il gran numero di campionesse alla corte di Santarelli. E che nel maschile, i giovani trovino la possibilità di giocarsi le loro carte scendendo in campo non solo nel riscaldamento.
Prima gli italiani…? Magari.