Hirscher, Shiffrin, Vonn: tre casi diversi, la stessa vita dura per i favoriti |
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Hirscher, Shiffrin, Vonn: tre casi diversi, la stessa vita dura per i favoriti |
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
    • Accadde Oggi
    • Atletica
    • Calcio
    • Ciclismo
    • Ginnastica
    • Golf
    • Motori
    • Nuoto
    • Pallacanestro
    • Pallavolo
    • Pugilato
    • Sci
    • Sport di contatto
    • Tennis
    • Vari
    • Politica Sportiva
  • TennisVintage
  • La testimonianza
  • Galleria
  • Sport per Tutti
Vari

Hirscher, Shiffrin, Vonn: tre casi diversi, la stessa vita dura per i favoriti

Da Pierangelo Molinaro 23/02/2018

Hanno vinto e stravinto, ma all’Olimpiade hanno fallito nella gara in cui si sono sempre dimostrati i numeri uno. Quanto pesano i favori del pronostico?

Hanno vinto tutto e di più, ma quelle olimpiche sono sempre state per loro gare più in salita delle altre. Marcel Hirscher, Mikaela Schiffrin e Lindsay Vonn sono arrivati a PyongChang  come favoriti. Un peso enorme, che si trascina per mesi mentre avversari e avversarie affilano le armi. Quelle di Mondiali e Olimpiadi sono sempre gare particolari. Prove secche in cui conta solo salire sul podio, senza calcoli di classifiche, numeri di partenza o altro. E il 99 per cento dei concorrenti non ha nulla da perdere… Loro sì invece. Una reputazione da difendere, le attese del loro paese, della federazione e degli sponsor. Difficile rimanere se stessi. Ma ci sono anche altre motivazioni.
HIRSCHER – Quali emozioni può provare un atleta che ha già vinto 6 Coppe del Mondo consecutive, 55 prove  in Coppa con complessivi 135 podi e 4 titoli Mondiali? Ma gli mancava proprio il titolo olimpico, quello sfuggitogli 4 anni fa a Sochi. Marcel Hirscher ha colmato il “buco” conquistando in Corea gli ori di gigante e combinata e lo slalom doveva essere la ciliegina sulla sua splendida tripletta. Invece è franato nella prima manche. Psicologicamente avrebbe dovuto essere nelle condizioni migliori, finalmente “leggero”dopo i due ori. Ma lo slalom è la specialità più bastarda dello sci alpino.
 In discesa si può frenare o prendere spazio prima dei passaggi più difficili, in gigante anticipare le curve. In slalom invece si è sempre sul filo del rasoio, i calcoli non esistono, ogni esitazione può costare la gara. Si passa in velocità a pochi centimetri dai pali, i tempi del gesto sono frenetici (circa 6/10 di secondo fra una porta e l’altra), se si va in ritardo è la fine. E poi ci sono questi sci velenosi, lungi 165 cm con poca coda: se si arretra ti sparano in aria come una balestra. In Coppa del Mondo l’austriaco  ha sempre sciato al 70/80 per cento del suo potenziale, l’avanzo è quanto gli ha sempre permesso di salvarsi nelle occasioni più difficili. All’Olimpiade, con due ori in tasca ha forse cercato in slalom di fare vedere al mondo quanto davvero sa fare e si è trovato fuori. Successe anche a Tomba nel 1995 a Bormio. Alberto aveva matematicamente conquistato la sua unica Coppa del Mondo in gigante e in slalom voleva fare il fenomeno: inforcò la seconda porta… E non stupiamoci se ora Hirscher, non avendo più traguardi da inseguire deciderà di ritirarsi, viene da anni di pressione incredibile, forse ha voglia di riprendersi la vita.
SCHIFFRIN – La statunitense non ha l’esperienza di Hirscher, ma è una forza della natura. Prima di arrivare a PyongChang aveva addirittura paventato la possibilità di inseguire 5 medaglie d’oro, Sogno impossibile considerando anche la rivoluzione del calendario per il maltempo. A 22 anni ha già vinto tutto: 2 ori olimpici a Sochi 2014, 3 titoli mondiali, 2 Coppe del Mondo consecutive e la terza praticamente in tasca con 41 vittorie e 59 podi. Se gli incidenti non la fermeranno Mikaela è destinata a travolgere ogni record nella storia dello sci. In Corea ha vinto l’oro del gigante e l’argento della combinata, prove in cui era nel lotto delle favorite.
Ma era nello slalom che doveva ancora una volta schiaffeggiare il mondo, in Coppa lo fa regolarmente. A volte cambia tattica: talvolta uccide la gara nella prima manche infliggendo distacchi da clessidra, altre scende la prima tranquilla e accende il turbo nella seconda. E’ micidiale quando il pendio si addolcisce, spara un’accelerazione che nessuna avversaria possiede. E vince. Lo fa di norma con una facilità disarmante. Ma ai Giochi coreani non ha funzionato. Quarta nello slalom e pure nella combinata non è riuscita a fare la differenza nella specialità preferita. A dir la verità qualche avvisaglia si era vista anche nelle gare precedenti: le uscite nel gigante di Plan de Corones e nello slalom di Lerzerheide non erano da lei. Gare in cui il suo assetto era parso meno stabile, fatto che mandava anche un poco in ritardo nell’azione costringendola a forzare. Nulla è di grave cara Mikaela, hai la vita davanti per vincere e stravincere ancora.
VONN – Lindsay Vonn invece sembra alla fine del cammino, non tanto per i suoi 33 anni, quanto per la serie di infortuni che ne hanno annacquato la competitività. Nelle curve in velocità verso sinistra non ha più la sicurezza di un tempo, probabilmente il ginocchio destro al massimo della pressione lancia fitte lancinanti. Non è che nel curriculum le manchi l’oro olimpico, l’ha vinto in discesa 8 anni fa a Vancouver. Era quello il suo periodo migliore, la stagione precedente aveva vinto due titoli mondiali a Val d’Isere prima di sventrarsi una mano aprendo una bottiglia di champagne. In Coppa del Mondo ha vinto 81 gare ed è a 5 lunghezze dal record assoluto di Stenmark, ma la sua strada è sempre più in salita. A PyongChang era fra le favorite, ma non è più come in passato quando per le altre c’era spazio solo quando usciva di pista… Ha cercato di giocare anche la carta psicologica fra social e interviste per intimidire le avversarie, Con qualcuna c’è riuscita, con la Goggia no. E qui sta la grandezza della nostra ragazza. Pure Sofia era tra le favorite e non ha le spalle larghe come la Vonn, ma le stanno crescendo.
Pierangelo Molinaro
Tags: Hirscher, la stessa vita dura per i favoriti, olimpiadi invernali, Pierangelo molinaro, Shiffrin, Vonn: tre casi diversi

Condivisione...

Articolo precedente
Quelle strane squalifiche dello short-track: bisogna solo decidere… anti-Cina o pro-Sud Corea?
Articolo successivo
Che bocciatura per Sasha Zverev: non è “abbastanza professionale”, Ferrero non lo allena più!

Nota sull’autore: Pierangelo Molinaro

Ha studiato Biologia all’Università di Pavia. Dopo le esperienze all’Informatore, Corriere di Pavia e SuperGol, ha seguito da inviato per la Gazzetta dello Sport 12 Olimpiadi, 27 Mondiali e 7 Europei di atletica, 5 Paralimpiadi. E’ specializzato anche di sci e doping.

Post correlati

  • Quattro giornate di squalifica a Douglas Costa e due a Layhani? Cambia la palla, cambia il giudizio…
  • Coppa America, i neozelandesi volano 3-1: ogni volta che manovrano, guadagnano su Oracle
  • Infortuni di un atleta professionista: istruzioni per… l’uso
  • Dal 9 alla Norvegia allo zero a bob, freestyle e skeleton azzurri. Un’Olimpiade senza 10…
  • Baseball, al via la nuova stagione della Mls. Che succederà?
  • Gian Paolo Ormezzano: “Che odissea il Covid a 85 anni. Così sono guarito dalla notte più brutta della mia vita”

Ultimi articoli

  • Musetti ed il doppio Bolelli Vavassori, emozioni italiane alle Atp Finals di Torino (foto)
  • Torna a Torino per il secondo anno consecutivo Tennis and Friends – Salute e Sport  Official Charity delle Nitto ATP Finals
  • Photogallery dell’esordio alle Nitto ATP Finals di Musetti e Sinner
  • Milano-Cortina 2026: la Lombardia della sfida, dell’eredità e del futuro
  • L’Italia s’è desta! Le foto di SportSenators dallo Stadio Friuli di Udine
  • Musetti la dolce sconfitta ad Atene che lo porta alle Atp Finals di Torino

Sport Senators

Le grandi firme di 45 Olimpiadi, 8 mondiali di calcio, 86 tornei del Grande Slam, 13 Tour de France, 43 giri d’Italia, 20 GP di Formula 1, 31 Mondiali di Atletica leggera, 100 campionati Mondiali ed Europei di nuoto, ginnastica, scherma, judo, e tanti altri sport.

Accounts Social

  • Facebook
  • Twitter

Newsletter

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
Iscriviti!

Cerca

Sport Senators © 2018 - All Rights Reserved | Testata registrata al Tribunale di Milano. Registrazione n.168 del 30.05.2018. Direttore responsabile Vincenzo Martucci

  • Home
  • Chi Siamo – Le nostre firme
  • Sport
  • Accadde Oggi
  • Galleria
  • Sport per Tutti
  • TennisVintage
  • Privacy policy

Continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi