Lassù, qualcuno si diverte da morire di noi poveri uomini. E, con uno spiccato senso dell’ironia, ci mette continuamente alla prova nelle gare per noi più delicate e difficili. Metti il calcio. Esiste sport più diseducativo, dove conta solo vincere, dove non esiste tempo effettivo (come nel basket), dove troppi giocatori fingono infortuni terribili per rialzarsi un attimo dopo come se niente fosse successo? Ebbene, proprio nella gara più importante, i Mondiali, la promozione alla seconda fase è stata assegnata quest’anno, per la prima volta, col criterio del fair play. Così, nel girone H della manifestazione iridata in Russia, la Colombia, che ha vinto il gruppo con 6 punti, precedendo Giappone (4), Senegal (4) e Polonia (3), è avanzata ai quarti insieme al Giappone che aveva gli stessi punti del Senegal.
Senegal beffato dal “nuovo” fair play del calcio. Dov’è la correttezza?
Giappone promosso alla seconda fase insieme alla Colombia: a pari punti con gli africani, ha la meglio nel ballottaggio per due ammonizioni in meno. Ma il criterio della Fifa per dirimere la parità fra due squadre denuncia subito i suoi limiti: il Giappone infatti “congela” la sconfitta…