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Pallacanestro

Il “3 x 3” dai Playground di Harlem all’Olimpiade, non è la pallacanestro ma …

Da Maurizio Mondoni 29/07/2021

Alla scoperta del nuovo sport del programma olimpico. Che registra un sorprendente successo in tutto il mondo

E’ entrato solo quest’anno tra gli sport olimpici, il nuovissimo “3×3” nella pallacanestro maschile e femminile e sta subito
facendo breccia nel cuore degli amanti dello sport. Ha regole diverse dal basket per rendere il gioco più veloce, dinamico e spettacolare!

E’ una valida alternativa al classico 5 contro 5 e …… i risultati parlano chiaro: la novità introdotta sta avendo un successo in tutto il mondo. Ma non è una novità assoluta: dai playground di Harlem alle Olimpiadi. Il 3×3 non rappresenta una novità assoluta, infatti è nato ad Harlem, sono ormai più di 30 anni che grazie anche all’endorsement di sportivi famosi come Magic Johnson, LeBron James, Kevin Durant per arrivare ai giocatori attuali, le classiche “partitelle” di strada sono state “istituzionalizzate” in tornei itineranti in tutto il mondo.

Una crescita continua che ha portato il “3×3” prima ai Giochi Olimpici Giovanili del 2010 a Singapore e infine al grande esordio ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Sono praticamente 10 anni che il “3×3” è una disciplina sportiva riconosciuta a livello internazionale (campionati europei, campionati mondiali, Tornei Internazionali e nazionali), ma a Tokyo c’è stato il debutto ufficiale nel torneo a cinque cerchi. E possiamo dire che dopo nemmeno una settimana di partite, questa novità è stata abbondantemente apprezzata da tutti (anche se qualcuno storce il naso), essendo un’alternativa che anche in
Paesi a tradizione non cestistica è amata soprattutto da chi preferisce il basket “di strada”.

Non è la pallacanestro! Il “3 x 3” è uno sport che convince, è una variante del 5 c 5, con differenze di regolamento sostanziali e un alto tasso di spettacolarità. E anche chi non “mastica” la pallacanestro è attratto dalla spettacolarità di questo gioco.

Le regole
Le regole del “3×3” sembrano nuove a chi è abituato a guardare il basket “classico”, ma sono ben note a chi lo pratica a livello “streetball” in ogni campetto del mondo e a ogni latitudine. Si gioca su una sola metà campo, con un solo canestro, con una palla leggermente più piccola di quella “regolamentare”, i giocatori titolari per ogni squadra sono 4: 3 in campo e uno in panchina, non è previsto l’allenatore! La durata della partita è di 10 minuti o, in alternativa, ai 21 punti e
chi li raggiunge prima vince la partita senza attendere la fine del tempo regolamentare.

Il tiro da 2 qui vale 1punto, il tiro da 3 (oltre i 6 metri e 75) vale 2 punti, sono concessi 12” per concludere l’azione offensiva, il tempo si interrompe per le sostituzioni, per i tiri liberi e per un time-out (30”) a disposizione di ogni squadra.
La partita ha inizio con la partenza (dopo sorteggio) oltre l’arco della linea di 3 punti e se la palla si recupera o catturando un rimbalzo dopo un tiro sbagliato, si deve prima uscire oltre la linea del tiro da 3 punti per iniziare a giocare e tirare nuovamente. Ogni palla contesa è assegnata alla difesa e a seguito di ogni fischio si riparte dalla posizione centrale con il difensore che passa la palla all’attaccante dando il via all’azione. I tiri liberi (solo uno) sono assegnati dopo un fallo o al raggiungimento del bonus di squadra (a 7 falli complessivi, dopo i quali sono concessi 2 tiri liberi anziché uno con rimbalzo dopo il secondo).

Dal decimo fallo di squadra in avanti, oltre ai due tiri liberi chi subisce fallo avrà anche a disposizione la palla nell’azione successiva. I falli personali non sono conteggiati, ci sono solo quelli di squadra (bonus a 7 falli). Dopo un canestro realizzato non c’è rimessa, si prende palla e si torna a giocare: il tutto per creare un “flusso” costantemente in movimento e altamente spettacolare.

Una calamita per i giovani
Il “3 x 3” è una calamita per i “brand” e per i giovani appassionati di pallacanestro che cercano un intrattenimento diverso, rispetto a quello offerto dal basket tradizionale (5 c 5). Nei tornei estivi di “3×3” non c’è spazio solo per il gioco
(canestri, passaggi e palleggi e difesa), c’è la musica, ci sono gli show (ad esempio le gare delle schiacciate), ci sono gli speaker che intrattengono i presenti e di conseguenza si crea un contesto di festa che esalta la bellezza di uno sport già di per sé dinamico ed eccitante.

E’ lo sport del futuro e lega più culture
Il “3 x 3” è lo sport del presente e del futuro e la pandemia lo ha rilanciato perché, bloccando tutti i campionati, ha spinto molti ragazzi a buttarsi sullo “streetball” al campetto. Molte Aziende non investono più nella pallacanestro tradizionale
(carenza di sponsor) perché la vedono vecchia e troppo burocratica e quindi il “3 x 3” è un grande incentivo per
sponsorizzare eventi, tornei e manifestazioni a livello nazionale e internazionale.

Conclusioni
Il “3 x 3” lega più culture: il gioco, lo streetwear e la musica e quindi è adatto ai giovani, alle loro esigenze e ai loro bisogni!

(Foto tratta da eurosport.it)

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Nota sull’autore: Maurizio Mondoni

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