Le prime fasi del Giro d’Italia 1948 sono tutte totalmente all’insegna di Giordano Cottur. Quasi a voler ricordare ai politici eletti al Parlamento poco meno di un mese prima che Trieste è italiana e serve un intervento provvidenziale per risolvere una questione che ormai va avanti da oltre tre anni. Il capitano della Wilier-Triestina, divenuto ormai un paladino della questione giuliana, ha provato a fare il suo nella prima frazione con arrivo a Torino vincendo in solitaria e vestendo per la prima volta la maglia rosa.

Un vessillo che Giordano conduce orgoglioso lungo la Penisola onorando le prime quattro frazioni prima del giorno di riposo a Viareggio. Il 20 maggio si riparte direzione Siena con la Toscana che si divide fra chi attende l’uomo di casa Gino Bartali; chi, per motivi politici, vuol vedere Fausto Coppi. I tifosi devono però far i conti con un percorso ondulato che mescola le carte e che, dopo il passaggio davanti al Campo dei Miracoli di Pisa e alla sua celebre torre pendente, offre il là al tentativo di fuga di Adolfo Leoni e Nedo Logli.
L’affascinante rietino si porta dietro l’indipendente pratese che, annusando l’aria di casa, decide di tentar la fortuna nei pressi di Volterra. I due vanno via di comune accordo per buona parte della tappa, tuttavia in vista del traguardo di Siena, il gruppo riesce a rientrare su di loro. Tutto farebbe pensare a una volata sulla polverosa pista del Rastrello, ma Leoni non ci sta e riparte all’attacco. Il laziale vince con diciassette secondi di vantaggio su Oreste Conte e Logli, tanto da riscattare il terzo posto del giorno precedente.
Gli highlights della tappa Viareggio-Siena del 20 maggio 1948
Cottur arriva con il gruppo e conserva la maglia rosa fra l’entusiasmo dei ragazzini che cercano di strappare un autografo dalle sue mani, mentre i più grandi si lanciano con veemenza su Bartali. Ginettaccio è stanco e non ha voglia di grandi festeggiamenti, motivo per cui respinge anche i tentativi di intervista da parte di Silvio Gigli e va a riposare in attesa delle fatiche verso Roma dove lo attende il Santo Padre.