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Pugilato

Il segreto per diventare numero 1 nella boxe? Non combattere per due anni

Da Dario Torromeo / Firma 07/10/2017

Sembra sia diventato impossibile parlare di pesi massimi senza parlare di doping. Luis Ortiz è fuori dal mondiale del 4 novembre contro Deontay Wilder. Mercoledì 4 ottobre il World Boxing Council, in una nota ufficiale, comunicava: “Il campione dei pesi massimi Deontay Wilder attende il risultato del doping test sul numero due classificato, lo sfidante Luis Ortiz. Lo sfidante ufficiale Bermane affronterà il numero sei della classifica Dominic Breazeale, il vincente di questo match affronterà il vincitore della sfida per il titolo”.
A un osservatore esterno risulta difficile accettare il fatto che il numero 1 debba affrontare il numero 6 per garantirsi un match per la cintura, quando il campione e il numero 2 si battono per il titolo. Ma questi sono dettagli nel mondo della boxe.

A meno di 24 ore di distanza sembra che il Wbc abbia deciso di non consentire a Luis Ortiz di affrontare Wilder.
A me risulta difficile anche capire perché Bermane Stiverne (prossimo ai 39 anni) sia il numero 1.
Nel gennaio 2015 ha affrontato Deontay Wilder per il titolo. È stato dominato (118-109, 119-108, 120-107), ma ha fatto di quella sconfitta ai punti un fiore all’occhiello: è l’unico ad avere chiuso in piedi contro il campione (38-0, 37 ko). Un paradosso che solo nella boxe può esistere.
Ma questo non basta. Dopo quel match Stiverne ha combattuto una sola altra volta, il 14 novembre 2015, battendo con fatica ai punti (96-93, 96-93, 95-94) e finendo knock down al primo round Derric Rossy che aveva un record di 30-10-0. Da quel giorno non è più salito sul ring.

Ed è il numero 1 del Wbc. Forte di questa posizione in classifica il 4 novembre al Barclay Center di New York affronterà Deontay WIlder per la corona dei pesi massimi.

Stranezza per stranezza, Tyson Fury, e non il British Boxing Board of Control, annuncia che la sua sospensione si è conclusa. Lo fa come al solito con un post su Twitter. Così, dopo avere minacciato di ritirarsi, di prendere una licenza negli Stati Uniti, di combattere senza licenza e molto altro ancora, ora ci dice che tornerà sul ring. In attesa di una conferma ufficiale da parte del BBBC, seguo incuriosito lo sviluppo degli eventi.

L’unica certezza resta la sfida per i titoli Ibf e Wba tra Anthony Joshua (19-0, 19 ko) e Kubrat Pulev (25-1-0, 13 ko) il 28 di questo mese a Cardiff.

I pesi massimi, dopo la piacevole parentesi di Joshua vs Wladimir Klitschko, hanno ripreso ad annoiarmi.

Dario Torromeo
(https://dartortorromeo.com)

Tags: boxe, dario torromeo, pesi massimi, pugilato

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Nota sull’autore: Dario Torromeo / Firma

Per 40 anni al Corriere dello Sport. Inviato in 10 Olimpiadi, ha seguito 150 mondiali di boxe, 12 mondiali di nuoto, decine di Slam di tennis, un mondiale di calcio e altro ancora. Per due anni telecronista di Stream. Ha vinto il Premio Selezione Bancarella Sport e per tre volte il Premio Coni. Ha scritto 21 libri.

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