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Calcio, La cena delle beffe

Sia lodato Goran Pandev. Sempre sia lodato!

Da Roberto Perrone 20/02/2018

Basta con questa farsa. L’attaccante macedone del Genoa, dopo aver segnato a Lazio e Inter, dove ha dato il meglio di sé, esulta senza remore e senza paura di irritare i suoi ex tifosi

Sia lodato Goran Pandev. Non lo dico solamente da ancien fan del Grifo, ma anche perché il macedone rinato ha segnato due gol in tre partite, entrambi contro le squadre dove ha dato il meglio di sé, Lazio e Inter e dopo i gol ha esultato, vivaddio, senza remore e senza paura di irritare i suoi ex tifosi. Fabio Quagliarella, di Castellammare di Stabia, non esulta mai quando segna al Napoli. Ha giocato un anno solo (2009-2010) in maglia azzurra, però i suoi parenti vivono tutti là. Quando passò dal Napoli alla Juventus si prese del traditore. Quindi, siccome tiene famiglia, si è preso perfino gli insulti dei tifosi granata per una delle sue mancate esultanze dopo una rete al Napoli. Higuain quando ha segnato al Napoli nel suo primo anno alla Juventus non ha esultato. Quest’anno, al San Paolo, sembrava che fosse al carnevale di Rio. Una volta, dopo un gol al Chievo, ho visto Maxi Lopez che non esultava. Ma come mai? Mi sono chiesto. Sono andato a controllare: mi ero perso, e secondo me neanche i tifosi del Chievo se lo ricordavano, che aveva giocato a Verona da settembre 2014 a gennaio 2015, 13 presenze e un gol. Ridicolo.
   Basta. Basta con questa farsa, sintomo chiaro e ineludibile della mediocrità e della bassezza del nostro campionato. Nei nostri stadi non c’è rispetto per niente e per nessuno, la gran parte sono impianti vecchi, scomodi e malfrequentati. Le peggio cose le ho sentite e viste negli stadi italiani. Le persone che li popolano perdono la loro forma umana per diventare delle bestie, basta vedere come riducono i bagni. Divisi in tutto, irrispettosi anche di se stessi, si coalizzano in queste morali da strapazzo, in queste forme di mafia calcistica, per cui esigono forme di certificazione dai giocatori che hanno vestito la loro maglia, pretendono che serbino sempre un meraviglioso ricordo, anche se questo non esiste.
Siamo alla cultura del grottesco, all’esaltazione delle maglia come fede religiosa. Il peggio del peggio. La maglia si onora facendo bene il proprio lavoro. Io da un calciatore, per il tempo che gioca per la mia squadra, pretendo impegno, professionalità, serietà. Poi, una volta che se n’è andato, vayas con Dios. Non voglio più niente. Che esulti pure quanto gli pare.
Sia lodato Goran Pandev. Sempre sia lodato.
Roberto Perrone
PIATTO CONSIGLIATO
Pansotti con la salsa di noci. Un piatto che da sempre mi fa esultare, quando faccio gol, ma anche quando non lo faccio.
Tags: calcio, genoa, pandev, Roberto perrone, Sia lodato Goran Pandev. Sempre sia lodato!

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Nota sull’autore: Roberto Perrone

Giornalista e scrittore, ha cominciato al Giornale di Indro Montanelli (1981-1989). Dal novembre 1989 al giugno 2015 è stato inviato del Corriere della Sera. Ha seguito 9 Olimpiadi, 7 Mondiali di calcio, 5 Europei di calcio, 11 finali di Champions League; inoltre, ha scritto di tennis, raccontando tutti i tornei del Grande Slam, la Coppa Davis e la Fed Cup, e di nuoto (9 Mondiali e 11 Europei). Scrive anche di enogastronomia e viaggi, il suo sito è www.perrisbite.it

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