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Golf

A.A.A. Cercasi disperatamente Tiger. Che torna in uno dei feudi in California, dopo 8 anni di calvario!

Da Vincenzo Martucci 24/01/2018

Woods rientra ufficialmente dopo l’assaggio di dicembre. Al South Course di Torrey Pines vinse l’ultimo dei 14 major (US Open 2008), e il Farmers Insurance Open è lo stesso torneo dal quale era ripartito la scorsa stagione prima della quarta operazione chirurgica alla schiena

Dustin Johnson e Jon Rahm ai primi due posti del World Ranking, promuovono la potenza del drive nel golf di vertice. E, al di là dei numeri dei “gemelli” Jordan Spieth e Justin Thomas, del talento coi soliti black out di Justin Rose, Sergio Garcia e Jason Day, e della maturazione di Rickie Fowler e Rory McIlroy, manca il grande protagonista, manca sempre Tiger Woods. Che, dopo l’assaggio di fine stagione alle Bahamas, si ripresenta per completare le prime 72 buche a Torrey Pines di San Diego, con già in programma, sempre in California, il Genesis Open (15-18 febbraio), cioè due dei percorsi più congeniali, dove vinse l’ultimo dei suoi 14 major (US Open 2008) e dove debuttò nel PGA Tour a 16 anni. Il Farmers Insurance Open, che parte domani, è lo stesso dal quale Tiger aveva ricominciato l’anno scorso, uscendo al taglio, per poi fermarsi per tutta la stagione, a febbraio  Dubai, dove si ritirò dopo un giro per i dolori alla schiena per poi ricorrere a un altro intervento chirurgico, ad aprile.

   Tutti quelli che si sono allenati con lui, ultimamente dicono un gran bene del nuovo, rigenerato, Tiger. Lui pure è molto più rilassato e sorridente, ma sicuramente i lavori sono ancora in corso: il Fenomeno non gioca un Pga Tour da un anno e non ne vince uno dal 2013, da aggiungere ai 79 che ha firmato in carriera. E sicuramente, con lo swing forzatamente accorciato e qualche perplessità fisica, non la Tigre sarà più la stessa Tigre. Anche perché questo è il suo ottavo tentativo di rientro alle gare dal 2008.
   Allora, dopo tre vittorie in cinque partenze prima del Masters, dove è finito al secondo posto dietro Trevor Immelman, Woods si è operato in artroscopia per riparare un problema di cartilagine al ginocchio sinistro. E, qualche settimana dopo ha accusato un paio di fratture da stress alla tibia, sempre sinistra. Anche se agli Us Open, ha conquistato il 14° Slam, è stato costretto ad operarsi al famoso ginocchio sinistro. A febbraio 2009 è rientrato alle fare al WGC-Match Play Championship, ed è stato eliminato già al secondo giro Tim Clark, ma già due tornei dopo, all’Arnold Palmer Invitational, è tornato al successo, firmando 6 tappe stagionali ed aggiudicandosi la FedExCup.
   Ahilui, nel 2010, ha mancato il taglio al Wells Fargo Championship, una settimana dopo si è infortunato nel giro finale del Players Championship, per un’infiammazione al collo. Poi è stato 19° al Memorial, un mese dopo, ed è arrivato quarto Us Open, come miglior risultato di una stagione che l’ha fatto precipitare al numero 112 della FedExCup. Le cose gli sono andate ancora peggio nel 2011. Un problema al solito ginocchio e al tendine d’achille l’hanno fatto ritirare dopo 9 buche al Players Championship, stoppandolo per tre mesi. Al rientro, si è piazzato 37° al WGC-Bridgestone Invitational e ha mancato per la prima volta il taglio al PGA Championship, chiudendo la stagione col 30° posto ai Frys.com Open, dopo aver fallito FedExCup Playoffs. Anche nel 2012 il tallone d’Achille l’ha frenato, costringendolo al ritiro dopo 7 biche del giro finale al
WGC-Cadillac Championship al Doral, anche se al rientro, due settimane dopo, ha vinto l’Arnold Palmer Invitational, la prime delle tre affermazioni della stagione, concludendo al trio posto nella FedExCup.
   Nel 2013, malgrado abbia accusato problemi al gomito sinistro, limitando le sue apparizioni, Woods si è comunque aggiudicato quattro prove, è arrivato sesto agli Open Championship e ha chiuso alla grande col quinto successo al WGC-Bridgestone Invitational. Secondo nella FedExCup. Nel 2014, però, i problemi alla schiena sono tornati e, a marzo, Tiger si è dovuto ritirare al 13° Green nel giro finale all’Honda Classic, la settimana dopo ha chiuso al 25° posto il WGC-Cadillac Championship. Ma poi non ha più giocato per quattro mesi e, ad aprile, ha rivelato di aver subito un’operazione a un nervo schiacciato della schiena. A fine giugno, ha mancato il taglio all’AT&T National, e alle ultime tre partenze dell’anno, ha ottenuto il 69° posto agli Open Championship, s’è ritirato al WGC-Bridgestone Invitational e ha mancato il taglio al PGA Championship a Valhalla, dove ha disertato il campo pratica fino all’immediata vigilia.
   Nel 2015, Tiger s’è ritirato dopo nove buche al Farmers Insurance Open, ancora per problemi alla schiena. E non ha più giocato per due mesi, per ripresentarsi al Masters, dov’ha finito al 17° posto. Poi ha partecipato a 8 gare, ma il miglior risultato è stato il 10° posto al Wyndham Championship. Il 18 settembre, ha rilevato di aver appena subito una seconda operazione, micro-discectomia, per rimuovere un frammento di disco che premeva su un nervo della schiena, augurandosi il ritorno nel 2016. Ma, ad ottobre, è finito ancora sotto i ferri del chirurgo per “alleviare il disagio“, sempre alla schiena. E non s’è visto più, a dispetto dei propositi di rientro seguiti dai ritiri alla vigilia dei tornei: “La salute è buona, mi sento forte, ma il mio gioco è vulnerabile e non è dove ho bisogno che sia”. Finché, dopo quindici mesi, non s’è ripresentato a dicembre, sulle 18 buche dell’Hero World Challenge ed è finito 13° su 17, pur mostrando segnali di incoraggiamento dopo un buon secondo giro a -7, senza bogey.
   Ma anche il 2017 è stato un calvario. A febbraio ha mancato il taglio al Farmers Insurance Open, la settimana dopo s’è ritirato al Dubai Desert Classic per spasmi alla schiena e, il 20 aprile, ha annunciato sul suo sito web di essersi operato per la quarta volta alla schiena, per alleviare il dolore anche alle gambe. Con una prognosi di sei mesi. Sorprendentemente, dopo aver alzato per l’intera carriera un muro di segretezza sulla sua privacy, è rimasto sempre molto attivo sui social coi tifosi, dispensando sorrisi ed informazioni sui confortevoli progressi. Finché, il 30 ottobre, non ha annunciato, sempre via web, il rientro all’Hero World Challenge, dove ha mostrato per la prima volta qualche sprazzo del vecchio Tiger. Finendo nono con -8. Ora rientra in modo ufficiale sul Pga Tour. A 31 anni.
   Buon gioco, vecchia Tigre.
VINCENZO MARTUCCI
Tags: golf, infortuni, Tiger, woods

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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