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Tennis

Elisabetta, la formichina di ferro: “Non siete alte, si vince lo stesso”

Da Vincenzo Martucci 31/05/2023

Non fidatevi delle apparenze. Non fate l’errore di Petra Kvitova, la wonderwoman di qualità che, dal suo 1.82, l’ha vista così piccola e l’ha pensata fragile, da frantumare con l’uppercut mancino. Elisabetta Cocciaretto, 22enne di Ancona, 166 centimetri d’altezza, quando la lotta si fa dura diventa un gigante e rovescia la realtà, a forza di vincenti. Anche se, da primo ostacolo al Roland Garros, supera la prima top 10, corre di qua e di là come una trottola e deve rimettersi subito a testa sotto per ricostruire tele quasi perfette nel suo moto perpetuo e velocissimo, dalla riga di fondo al net e ritorno, perché l’avversaria distrugge tutto con 2/3 mazzate. Elisabetta è l’ultimo prototipo delle formichine di ferro italiane: “Come Martina (Trevisan, 1.60), Jasmine (Paolini, 1.63) e Sara (Errani, 1.64) che hanno già vinto tanto, dimostro che si può giocare ad alto livello pur non essendo tanto alte”.

SUPER TESTA

Elisabetta è talmente forte che, a 14 anni, dopo una stagione senza toccare la racchetta per la schiena bloccata, è diventata la miglior junior d’Italia, con la convocazione al centro tecnico FITP di Tirrenia. “E durante il lockdown ho ripreso i libri di Giurisprudenza. Sono stati la mia salvezza”. Sempre un tutt’uno col coach di sempre, Fausto Scolari. Che commuove tutti i giorni per dedizione, allegria e capacità di superare i limiti, e sorprende al microfono dopo la promozione a un secondo turno accessibile contro la qualificata Walters: “Dedico la vittoria alla sua famiglia. Questo è uno sport individuale ma senza una grande squadra non arrivi”. Non a caso passa il primo ostacolo a Parigi anche Errani, appena rientrata fra le top 100 a 36 anni e come Paolini che doma la veterana Cirstea per 7-5 2-6 6-2 (e ora ha un turno abbordabile contro la figlia dell’ex re del basket Sasha Danilovic). Mentre Camila Giorgi – anche lei piccolina ma coi cavalli di una Ferrari -, parte sfavorita contro Pegula, e Lucia Bronzetti s’ubriaca del tennis champagne di Ons Jabeur (6-4 6-1).

RIMONTA

Il re di Roma, Medvedev, inciampa nel 23enne brasiliano di qualità Thiago Seyboth Wild che esplode dal mondo Challenger, e la finalista, Kalinina, cede alla francese Parry, 11 azzurri vanno al secondo turno, 7 uomini: record eguagliato 2021. E’ la prima volta, contro pronostico e contro classifica, al quinto set e in rimonta, dei due qualificati, il 28enne Andrea Vavassori e il 21enne Giulio Zeppieri. Il torinese salva 5 match point per domare il coriaceo Kecmanovic dopo 5 ore 10’ per 5-7 2-6 7-6 7-6 7-6, il romano seda il talento bizzarro Bublik dopo 4 ore 15’ per 6-0 4-6 4-6 6-3 7-5: trovano il qualificato argentino Olivieri e il finalista uscente Ruud. Oggi Giorgi-Pegula, Errani-Begu, Fognini-Kubler, Sonego-Humbert, Arnaldi-Shapovalov e Musetti Schevchenko.

Vincenzo Martucci (testo tratto da il messaggero e foto tratta da www.tuttosport.it)

Tags: Elisabetta, la formichina di ferro: "Non siete alte, si vince lo stesso"

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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