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Sport

Lo sport a scuola deve ripartire dai centri sportivi scolastici

Da Maurizio Mondoni 20/05/2023

Tante parole, tanti passaggi di consegne, tanti responsabili, ma il sistema politico non ha ancora promosso una riforma chiara per un problema sociale importante

La riforma dello Sport? Ma quale Riforma?

Doveva partire il 31 dicembre 2022.

Partirà dal 1 luglio 2023?

Ci saranno ancora degli emendamenti?

Dello sport si interessa il C.O.N.I., Sport e Salute, il Governo?

Nell’interesse di chi partirà la Riforma dello Sport?

Cosa è stato fatto in Italia per lo Sport?

A parte la Idem e la Vezzali (sic!), chi ha gestito lo sport in Italia?

Lo sport in Italia è stato gestito da persone che con lo sport avevano poco “da spartire”, persone che provenivano dalla “politica” (Melandri, Gnudi, Del Rio, Lotti, Giorgetti Spadafora) e che poco conoscevano la situazione sportiva in Italia.

Il Ministero dello Sport o delle Politiche Giovanili e delle Attività Sportive, o dello Sport e degli Affari Regionali (sic!) è nato solo da qualche anno:

– Luca Lotti (2016-2018);

– Giancarlo Giorgetti (Sottosegretario del Consiglio dei Ministri con delega

   allo sport: 2018-2019);

– Vincenzo Spadafora (Politiche Giovanili e Sport: 2019-2021);

– Valentina Vezzali (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio

  dei Ministri con delega allo sport: 2021-2022;

– Andrea Abodi (dal 2022 in carica).

Prima:

– Giovanna Melandri (Politiche Giovanili e Attività Sportive: 2006-2008);

– Piero Gnudi (Turismo, Sport e Affari Regionali: 2011-2013);

– Josefa Idem (Pari Opportunità, Sport e Politiche Giovanili: aprile 2013-

  giugno 2013);

– Graziano Del Rio (Affari Regionali e Autonomie: 2013-2014).

COSA HA FATTO IL C.O.N.I.

In Italia il C.O.N.I. da sempre ha governato e gestito:

– l’attività sportiva di alto livello;

– l’attività delle Federazioni Sportive Nazionali;

– lo sport scolastico (Progetti, Corsi di Formazione e di Aggiornamento per

  gli Insegnanti, ecc.).

COSA FA “SPORT E SALUTE” (dal 2019 a tutt’oggi)

Più praticanti, più sport di base, più benessere, più sport a scuola, più sport sociale: è questa, in sintesi, la missione di Sport e Salute S.p.A., la Società dello Stato e la struttura operativa del Governo per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita incaricata anche di distribuire i contributi pubblici agli Organismi sportivi. La sua principale finalità, oltre a quella di organizzare eventi (sic!), resta quella di coordinare una serie di attività volte a promuovere lo sport di base, i corretti stili di vita, incrementare la pratica sportiva, valorizzare il ruolo di territorio, interessarsi della Scuola (con un progettificio continuo!!!!!!), di Volontariato, di Federazioni Sportive, di Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche.

Sono passati 14 anni dalla possibile istituzione dei C.S.S.

Dal 2009 sono passati 14 anni, sono cambiati i Ministri dello Sport, i Sottosegretari con delega allo sport, i Ministri del M.I.U.R. (politicamente e di diverso colore), ora il Ministro dell’Istruzione e del Merito …. e ognuno ha sempre cercato di tirare “l’acqua al proprio mulino”; quindi se non c’è nessun interesse o guadagno, si lancia il sasso e poi si ritrae la mano e tutto cade nel dimenticatoio, come i Progetti che ogni due anni si cambiano!

Bastano le Indicazioni Nazionali per la Scuola Primaria?

Bastano le 2 ore settimanali di Scienze Motorie (sic!) nelle Scuole Secondarie di 1° e di 2° grado?

Nella Scuola Primaria fino a ieri si parlava di Educazione Fisica, ora di Educazione Motoria e …. prima di Motoria, di Psicomotricità, di ginnastica.

Chiamarla Educazione Fisica non va bene? Questa è la definizione corretta utilizzata in tutto il mondo!

Bisogna partire dai Centri Sportivi Scolastici se si vuole far ripartire lo sport di base!

I CENTRI SPORTIVI SCOLASTICI

I Centri Sportivi Scolastici (C.S.S.), disciplinati dall’articolo 2, della Legge n. 86/2019 (Riforma dello Sport), sono considerati (quando nasceranno e se nasceranno !!!??) strutture autonome e distinte dagli Istituti Scolastici.

Dovendosi costituire secondo modalità e forme disciplinate dal Codice del Terzo Settore (C.T.S.), i C.S.S. sono da porre tra i soggetti giuridici di natura privata, fuori dall’ambito di quelli che fanno parte della Pubblica Amministrazione.

Le “linee guida” del M.I.U.R. per la riorganizzazione delle attività di Educazione Fisica nelle Scuole Secondarie di 1° e 2° grado, con nota n. 4273 del 4 agosto 2009, avevano già previsto i C.S.S., ma da quel giorno …. tutti fermi al palo. Come tutte “le cose” in Italia, dove i verbi sono sempre al futuro (organizzeremo, faremo, ci adegueremo), ma per il momento i C.S.S. non interessano a nessuno. In Italia lo sport non si pratica a scuola, purtroppo!!!!!

I C.S.S.

I C.S.C., inizialmente, erano una semplice formula organizzativa, tutta interna all’Istituto Scolastico, da costituire senza modelli giuridici prestabiliti, con semplici deliberazioni degli organi scolastici competenti, ma l’articolo 2 della Legge di Riforma dello Sport, ha fornito ai C.S.S. un preciso riconoscimento di legge tutto nuovo.

I C.S.S. (se nasceranno!) sono strutture autonome, di emanazione delle Istituzioni Scolastiche, di ogni ordine e grado, che, al fine di organizzare e sviluppare la pratica dell’attività sportiva nella scuola, singolarmente e per libera scelta, sono istituite secondo regole e modelli tipici del C.T.S.

I C.S.S. per il momento non interessano, a quando un nuovo modo di “fare sport” a scuola?

Speriamo che i decreti legislativi di riforma (quando entreranno in vigore?!?) non tralasceranno di considerare i C.S.S. come nuovi soggetti giuridici iscrivibili.

Del resto già nei lavori parlamentari preparatori all’approvazione della legge, si era discusso, oltre che della affiliazione dei C.S.S. alle Federazioni Sportive Nazionali, anche di definire regole di semplificazione delle modalità di affiliazione e tesseramento e di convenzioni volte a ridurre i relativi costi.

L’emendamento non è mai passato, ora il Ministro Andrea Abodi, oltre ad affermare che ritorneranno i Giochi della Gioventù, cosa intende fare per i C.S.S.?

Gli Insegnanti di Educazione Fisica a che titolo saranno impiegati nei C.S.S.?

Chi li pagherà?

Quale sarà il criterio di scelta?

I C.S.S. saranno Enti del Terzo Settore?

I fondi? Le risorse? Le erogazioni liberali? Le quote degli associati? Tutte esenti da fisco?

Il MIUR prima e ora il Ministero dell’Istruzione e del Merito

Il MIUR si è sempre poco interessato dell’Educazione Fisica e Sportiva a livello scolastico e questo ha fatto in modo che si interessasse il C.O.N.I. e ora “Sport e Salute”.

Chi gestisce l’Educazione Fisica e Sportiva al MIUR?

Sicuramente non persone competenti in fatto di Educazione Fisica e Sportiva!

Lo dimostra il fatto che il MIUR lo scorso anno ha lanciato l’Educazione Motoria nella Scuola Primaria, partendo dalla classe V e da quest’anno (forse!) dalla classe IV, ma non ha ancora indetto il Concorso per assumere gli Insegnanti specializzati (sic!).

Chi è andato a insegnare Educazione Motoria nella Scuola Primaria?

Gli Insegnanti supplenti della Scuola Secondaria di 1° grado (che poco conoscono la Scuola Primaria).

Non era meglio partire dalla prima classe?

Non era meglio chiamarla Educazione Fisica?

Non è meglio disciplinare meglio l’Educazione Fisica e Sportiva con una Legge “ad hoc”?

Conclusioni

Siamo molto indietro in Italia in fatto di Sport a scuola, in Europa e specialmente in Francia e in Inghilterra i C.S.S. funzionano da anni e forniscono ottimi risultati.

Mi ricordo che negli anni ’60 (io giocavo a Cremona nella squadra di pallavolo di serie C dell’Istituto Tecnico Beltrami) e anche prima, in Italia esistevano i Gruppi Sportivi Scolastici, ma poi pian piano sono spariti assieme ai Giochi della Gioventù e ai Campionati Studenteschi (quelli veri però!), lo sport è scomparso dalla scuola, ma questo ormai non è una novità!

Ad majora!!!!!!

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Nota sull’autore: Maurizio Mondoni

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