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Golf

“L’Open al via con Chicco fra i favoriti, ma avete visto la magia di Mickelson? Non provateci, rischiate guai”

Da Vincenzo Martucci 19/07/2018

Il team manager azzurro Massimo Scarpa, voce tv, presenta il Major di Carnoustie che parte oggi e intanto si esalta per il fantastico colpo perpendicolare col sand iron di Lefty 

 L’Open Championship, o semplicemente The Open, il più antico tra i quattro Major esistenti, datato 1860, è al via sui difficili link di Carnoustie, in Scozia. Chi vincerà? Massimo Scarpa, Team Manager e Direttore Tecnico della Squadra Nazionale Professionisti, ci va molto cauto: “Condizioni durissime, campo come cemento, palla che rotola tantissimo. Sarà favorito chi è preciso dal tee e approccia bene”. Sembra proprio che disegni le caratteristiche di Chicco Molinari, in forma più che mai e a caccia proprio del primo successo Slam, dopo essere diventato il primo italiano ad imporsi sul massimo circuito pro, il Pga Tour Usa. “E’ vero, sulla carta il campo va bene per Chicco, che è regolare dal tee al green. Ma il vento può essere decisivo, se giochi quando tira a 40 chilometri all’ora”. Tiger Woods si è auto-rilanciato, strano per lui, soprattutto negli ultimi tempi, dopo il grande e clamoroso ritorno: “Tecnicamente è tornato quello del 2000, mentalmente secondo me non ancora. Anche se sia tecnicamente che mentalmente ha fatto uno sforzo straordinario, ottenendo risultati unici. Una volta si allenava e programmava la vittoria in uno Slam e poi ce la faceva davvero, ma nel 2000 era avanti 10 anni, aveva sempre 30 metri di vantaggio rispetto agli altri, ora tecnicamente, come lui, ce ne sono diversi altri, e quindi anche Tiger è nel gruppone”.
    Da direttore tecnico, Scarpa ha un punto d’osservazione privilegiato sugli italiani: “Matteo Manassero ha superato il momento più brutto della crisi, la fase più difficile, ora si è stabilizzato. Una volta che si è risentito un giocatore del Tour – perché secondo me per un po’, quando vedeva che non rientrava nei primi 100 non si è sentito più tale – ha ritrovato gli stimoli per  migliorare. Come convivere adesso che le aspettative massime di prima sono diventate medie? Il problema è se il giocatore è circondato da gente che credeva, dopo i suoi straordinari exploit a 15 anni, che diventasse Tiger Woods, ma il giocatore sa bene quanto vale. E, se gli viene lasciato il tempo per gestire un calo tecnico, poi può tornare”. Gli altri italiani? “Bertasio sta facendo il suo, Paratore sta gestendo il prevedibile cambiamento tecnico, Pavan sta andando molto bene, l’anno scorso era in fondo al Challenge Tour ed ora è fra i 60 del Tour, Gagli si è assicurato comunque la carta”.
    Ma il tecnico italiano è anche un ex giocatore, un appassionato vero e un grande comunicatore, anche in tv al fianco di Silvio Grappasonni, per cui il video che ha twittato su Phil Mickelson ha davvero impressionato sia noi che il web, con un colpo straordinario col sand iron col quale supera una persona in piedi proprio davanti a lui. “E’ un misto di tecnica mostruosa, calma, allenamento, follia e poi mani: questa è una magia soprattutto di mani. Tutto sta andando nel senso che la tecnologia e il metodo sono tutto, invece il feeling è decisivo. E questa ne è la dimostrazione”. Ma come fa, praticamente, il famoso Lefty ad effettuare un colpo così? “E’ pazzesco perché il sand iron ha 60° di loft (l’inclinazione della faccia del bastone, che varia tra i 45 e i 64 gradi) e lui, di mani, per scavalcare in perpendicolare la persona che ha davanti, lo ha aumentato di altri 30 gradi”.
   La domanda viene spontanea: quanti altri giocatori al mondo potrebbero effettuare presumibilmente un colpo così straordinario? Scarpa riesce ad accomunare il talento del 48 enne mancino statunitense, campione di 5 Slam (tre Masters, un Open Championship, un Pga Championship) soltanto ad altri pochissimi fenomeni: “Severiano, se fosse ancora presente fra noi, forse Olazabal, che, col sand iron, è appena sotto questi assi, con un bel 10, ma senza la lode. Dei nostri, mi piacerebbe vedere anche Manassero e Paratore. Considerando, però, che l’attuale generazione è sfavorita rispetto alla “vecchia” perché quella è nata col sand di 56° gradi e quindi era costretta da subito ad ingegnarsi con la sensibilità delle mani”. Strano, eppure Mickelson passerà alla storia più come il rivale antipatico di Tiger e l’eterno secondo agli Us Open, con addirittura sei conclusioni da numero 2 nella classifica finale. Spiega ancora Scarpa: “Lui è genio e sregolatezza, a me personalmente è simpatico, a molti altri no. Uno così lo aspetti di sicuro fino all’ultima buca perché può regalarti colpi eccezionale. Come nel tennis, con tutto il rispetto, Nadal ti può stufare, McEnroe non stufava mai, lo aspettavi fino alla fine, nella speranza di un lampo. E sono i lampi, le magie, che ti fanno amare di più uno sport”.
   All’Us Open, Lefty ha sfiorato la squalifica per un putt al volo, alla viglia dell’Open Championship fa impazzire con questo sand iron da fantascienza: “Allora, aveva “perso il campo”, era colpa degli organizzatori, ma ha manifestato una mancanza di rispetto notevole, passando dalla parte del torto. Adesso fa questo colpo straordinario che non è un fotomontaggio. E’ anche per questo che è il campione degli eccessi. Anzi, che sia chiaro, prima di vedere su qualche video delle rotule rotte nel tentativo di replicare la magia di Mickelson, non provatelo, per favore”.
VINCENZO MARTUCCI
Tags: chicco molinari, colpo incredibile Mickelson, golf, Open Championship 2018

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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