Il pescatore di salmoni
No ma dico: ve lo ricordate Federico Bernardeschi? Io lo davo per disperso, non esattamente ritirato, ma insomma da quelle parti. Se non al tramonto, sul viale. Nell’inconscio lo vedevo a pescare salmoni in Canada e ogni tanto farsi una partita con quelli del Toronto.
Siccome scorgo all’improvviso il suo nome – l’ultima volta credo di averlo visto a sparare cz..te in tv – scopro che di anni ne ha soli 31. E che si è stufato di pescare salmoni sul lago Ontario per cui ha chiuso il contratto col Toronto, e magari potrebbe pure tornare in Italia. Forse proprio a tappare il buco lasciato da Ndoye nel Bologna dell’italo canadese Joey Saputo.
Un affare, una sòla, un’insperata operazione rilancio, la classica mezza gloria o meteora passata buttata lì in bocca ai tifosi? C’è stato un tempo in cui Bernardeschi è stato davvero l’illusione di un grande calciatore, un talento via di mezzo tra Nicolino Berti, altro sparatore di cz…te e Luciano Chiarugi, mattocchio fiorentino di un altro calcio.
Alla Fiorentina per i tifosi era addirittura Brunelleschi. Insomma una porcellana preziosa che Commisso si vendette alla Juventus di Agnelli & C (luglio 2017), per una cinquantina di milioni. Dove ha fatto in tempo a vincere tre scudetti con Allegri (2) e con Sarri (1), addirittura un Europeo con Mancini – un miracolato… – e poi normalizzarsi e declinare assai ordinariamente. E scegliersi Toronto, perché l’obiettivo era quello di non avere troppe rotture di scatole e non avere più pressioni. Poi però visto che qui riciclano tutti, ma proprio tutti…
Modric, Dzeko, Immobile, Bernardeschi: che non si dica che la Serie A non sia accogliente e pronta a dare rifugio a tutti.
Tratto da BLOOOOG! – Il Bar Sport di Fabrizio Bocca