Sabato prende il via la 106ª edizione del Giro d’Italia. Ventuno tappe per un totale di 3.489,2 km con partenza da Fossacesia Marina, in Abruzzo, e arrivo a Roma sui Fori Imperiali il 28 maggio. Per come ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi, il principale pretendente del Giro 2023 dovrebbe essere Remco Evenepoel della squadra belga Soudal-QuickStep.
Il 23enne campione del mondo si è imposto quest’anno già nell’UAE Tour e l’anno scorso ha vinto la Vuelta. «Darò il massimo nelle due crono e sarà poi tutta questione di gambe nell’ultima settimana», ha dichiarato. «Le tappe più dure e decisive mi sembrano la 15, la 19 e la 20 e ho visionato quella di Napoli». La terza settimana è critica, per tutti, ma soprattutto per lui: al suo primo Giro, nel 2021 dopo la disastrosa caduta del Lombardia 2020, non andò oltre la seconda
settimana, dopo una serie di cadute che suggerì il ritiro.
Il belga è comunque indicato come il favorito anche dal sito di statistiche sul rendimento procyclingstats.com e dai principali siti di scommesse (è dato al 2 da Sisal e a 1.72 da Bwin, per esempio).
Un primo assaggio della sfida rosa si è avuto quest’anno al Giro di Catalogna, vinto dallo sloveno Primož Roglič della Jumbo-Visma davanti a Remco e al portoghese João Almeida della UAE Team Emirates. I tre hanno dato vita a una grande battaglia, cosa che depone a favore di un Giro combattuto. Quella è una corsa di una sola settimana, come la Tirreno-Adriatico che ha visto in maglia azzurra ancora lo sloveno, già vincitore di tre Vuelta e di una Liegi, secondo il portoghese e terzo il britannico Tao Geoghegan Hart della
Ineos Grenadiers. Roglič è al terzo tentativo: nel 2016 vinse una crono e nel 2019 indossò la maglia per 5 giorni, ma poi finì terzo dietro a Richard Carapaz e Vincenzo Nibali. Ha poi vinto tre volte consecutive la Vuelta. È il concorrente più credibile, sebbene paghi 10 anni al più giovane belga.
Il ventiquattrenne Almeida è alla quarta partecipazione di fila: quarto posto del 2020 (e 15 giornate in rosa), sesto del 2021, ritirato lo scorso anno a causa del Covid, mentre era in lotta per il podio. Il Covid ancora miete una vittima importante per i nostri colori: Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) è guarito, ma non ha recuperato. Peccato perché aveva fatto una bella primavera. Bauke Mollema sarà il capitano della squadra olandese. Damiano Caruso del team Bahrain-Victorious chiuse al 2° posto il Giro 2021 dietro al colombiano Egan
Bernal. Quest’anno ci riprova, dopo essersi ritirato dall’ultima edizione del Tour de France causa Covid. Dovrà contendere il ruolo di capitano all’australiano Jack Haig.
Lo squadrone Ineos Grenadiers può giocare, oltreché su Geoghegan Hart anche sull’eterno britannico Geraint Thomas, sul francese Pavel Sivakov e sull’olandese Thymen Arensman. Filippo Ganna cercherà, come nel 2020 e 2021, la prima maglia rosa nella crono inaugurale. E poi chissà.
La tedesca Bora-Hansgrohe punta sul russo Aleksandr Vlasov e sul tedesco Lennard Kämna. Altri che potranno lottare per la classifica sono il britannico Hugh Carty della EF Education-EasyPost e il trentaduenne francese Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). L’italiana Eolo-Kometa si gioca due atleti in forma e già con un ottimo storico al Giro, come Lorenzo Fortunato, reduce dalla vittoria nella generale alla Vuelta Asturias, e Vincenzo Albanese. Quattro azzurri in
cerca di gloria, leggasi vittoria di tappa, nella kazaka Astana: Samuele Battistella, Gianni Moscon, Simone Velasco e Cristian Scaroni. Stesso obiettivo per Andrea Vendrame della francese AG2R Citroën. Il veterano del Giro è Domenico Pozzovivo, recente acquisto della Israel-Premier Tech: compete per la classifica, a quarant’anni suonati…
Massimo Vallini (foto tratta da sportal.it)