Gli Internazionali BNL d’Italia 2025: tra passato, futuro e… fantasy
Gli Internazionali BNL d’Italia 2025 hanno portato una serie di novità a livello logistico nel Foro Italico.
Novità che potremmo definire spazio-temporali. Un salto nel futuro, con una location moderna e spazi amplissimi: dal Campo Centrale al nuovo campo SuperTennis Arena ci sono circa 15 minuti di camminata. Un vero test, oltre che per le conoscenze tennistiche degli spettatori, anche per la loro resistenza fisica.
Un salto nel passato, invece, lo offre il Campo Pietrangeli: le tribune temporanee costruite intorno al campo che nascondano le famose statue, ricordano i tempi in cui era il campo centrale degli anni ’80.
E infine, un salto nel fantasy: il nuovo campo temporaneo SuperTennis Arena, al centro dello Stadio dei Marmi, con le sue alte mura, completamente bianche, ricorda il palazzo di Frozen.
Giudici di linea? Addio!
Un’altra novità: da quest’anno non ci sono più giudici di linea in campo. E secondo me, l’effetto è strano, non solo per gli spettatori ma anche per gli arbitri.
Nel match tra la russa Pavlyuchenkova e l’inglese Boulter, una palla tocca appena la riga. Boulter, dubbiosa, si avvicina a controllare e poi cancella il segno con il piede. Sarà l’abitudine di anni e anni: l’arbitro annuisce e si gira per fare il segno d’approvazione a… un giudice di linea invisibile. Eh, le care vecchie abitudini sono dure a morire.
Ormai, l’unica discussione possibile tra arbitro e tennista è sulla chiamata del net. Senza la macchinetta che emette il fischio, si possono avere torna a scambi come questo:
Giocatrice: «Ma era net, ha toccato il net!»
Arbitro: «Io non ho sentito.»
Spettatore: «Ma lo sponsor è Amplifon?»
I box dei team: due mondi a confronto
Nel box della russa ci sono cinque persone. A ogni punto vinto, all’unisono: scattano in piedi, pugno al cielo, applausi e si risiedono annuendo. Perfettamente sincronizzati. Ad ogni punto perso, si alzano e applaudo per incoraggiare.
Anche nell’angolo di Boulter ci sono cinque persone, tutte in perfetta divisa d’ordinanza: cappellino, maglietta e bermuda (indipendentemente dalle condizioni atmosferiche).
Loro rimangono sempre seduti. Sia su un punto vinto che perso, la sequenza è invariabile: applauso e due o tre cenni con la testa. Come a dire: “Brava, continua così” oppure “Coraggio, non fa niente”.
Se ne deduce se lavori per Pavlyuchenkova, l’allenamento quotidiano includa una buona dose di squat. Se invece lavori per Boulter, è meglio non soffrire di cervicale.
Luci improvvise e invasioni pacifiche
Un tempo, le luci sui campi si accendevano gradualmente, evitando bruschi cambi di illuminazione. Sul Pietrangeli, invece, alle 19:10, si accendono di colpo. Come se qualcuno si fosse appoggiato per errore all’interruttore.
Visto che il conclave è iniziato da pochi minuti, potremmo dire: “E luce fu!”
E come per magia, gli spalti iniziano a riempirsi in fretta. Il punteggio? 6-3, 5-2 per Pavlyuchenkova. Tifosi della russa? No. Semplicemente, sono finite quasi tutte le partite sugli altri campi, e chi non ha voglia di tornare a casa (considerato anche quanto ha pagato il biglietto), si ferma qui.
Due tipi di appassionati
Ci sono due tipi di appassionati di tennis.
Il primo studia l’ordine di gioco e corre da un campo all’altro: dal campo 1 al Pietrangeli, dal campo 15 alla SuperTennis Arena. Vive con la sindrome del “il match bello è sempre su un altro campo”, senza dimenticare di inseguire anche gli allenamenti, soprattutto di Sinner.
“Dove si allena Sinner? Qualcuno ha scoperto dove?”
Messaggi che rimbalzano nei gruppi WhatsApp, mentre il campo 7 viene assediato da una muraglia umana. Qualcuno cerca di sbirciare tra una marea di teste solo per poter dire di aver intravisto il n.1 del mondo. A fine giornata, il suo contapassi segna oltre 20.000 passi.
Il secondo tipo sceglie un campo e non si muove più. Dalla mattina fino all’ultima pallina rimbalzata.. A fine giornata, il suo contapassi segna: “Oh, sei ancora vivo?”
Dalla nostra inviata a Roma Angelica Fratini