Dopo la bella rimonta nel primo turno, Musetti ripete l’exploit e vince una partita dai due volti contro Jiri Lehecka (n. 28 ATP). Dopo due ore e 18 minuti, l’azzurro supera il ceco 1-6 7-5 6-2 e si assicura il derby con l’amico Berrettini al terzo turno. È il primo incontro tutto italiano a Montecarlo dopo quello tra Sinner e Musetti nel 2023.
Nei due precedenti, Musetti e Berrettini hanno vinto un incontro a testa: Lorenzo si è imposto nel 2022 a Napoli, Matteo l’anno scorso a Stoccarda.
Si tratta della prima vittoria di Musetti contro Jiri in tre scontri diretti (ma è la prima sfida sul rosso) e il carrarino raggiunge per la quarta volta in carriera il terzo turno al Principato (nel 2023 si era issato ai quarti di finale dopo aver battutto l’allora n. 1 del mondo Djokovic).
Dopo essere stato travolto nel primo set dal tennis intraprendente e aggressivo dell’avversario, Lorenzo alla fine del secondo sfrutta le prime incertezze di Jiri – che è a due punti dal match –, rimane in partita per poi ribaltarne totalmente l’inerzia, anche grazie a un Lehecka in quasi totale blackout.
Jiri Lehecka domina il primo set per 6-1. Sempre in spinta e con i piedi dentro il campo, il ceco pressa continuamente l’azzurro rubandogli il tempo e chiudendo spesso il punto al volo o con la smorzata. Stordito dalla pressione e dalle variazioni dell’avversario, Musetti commette troppi errori senza mai ruscire a trovare la chiave per prendere il controllo degli scambi.
Nella seconda frazione, l’andamento dell’incontro cambia progressivamente: Lorenzo riesce a gestire meglio il palleggio e i punti sono più combattuti. Jiri perde in precisione, tant’è che sul 2-2 cede il servizio per la prima volta nel match; il contro-break però è immediato, il ceco ritorna in vantaggo e si trova a due punti dal match (5-4, 0-30 servizio Musetti).
Ma ecco la svolta del match. Lehecka va in confusione, commette due errori sanguinosi che consentono a Lorenzo di recuperare e pareggiare, poi concede malamente la battuta, Musetti sale 6-5 e servizio e, a sorpresa, chiude il set 7-5, conquistando così ben 12 punti di fila.
Nel terzo set, il ceco è sempre più attanagliato dalla tensione; impreciso e falloso, ora si lascia aggredire da Musetti che si esalta e continua ad accelerare, sfoggiando il suo tennis champagne. Continua il festival dei gratuiti da parte di Jiri e Lorenzo sale 4-2, poi 5-2 per poi andarsi a prendere la partita per 6-2 al terzo.
Il bilancio degli errori di Jiri è disatroso con ben 52 gratuiti, a fronte dei 26 di Musetti; l’azzurro mette a segno 24 vicenti (Lehecka 25). Una rimonta importantissima da parte del pupillo di Tartarini che, per la seconda volta in due giorni, sull’orlo del baratro mantiene l’equilibro e trova la grinta e il coraggio di credere in se stesso. Se ne rende conto anche lo stesso Lorenzo che, con grande lucidità e maturità, analizza alla perfezione il suo nuovo atteggiamento in campo nelle partite complicate:
“Si era messa veramente male! Per fortuna che mio zio cardiologo era sugli spalti! Quanta sofferenza per me e il mio team! A parte gli scherzi, un’altra vittoria sofferta; la cosa che salta all’occhio è che in queste partite inizio in un modo e finisco in un altro! Era forse un mio difetto già tempo fa, ma al contrario: partivo alla grande e poi finivo in discesa. Invece ora c’è un cambiamento, è dovuto al fatto di crederci di più, avere più esperienza e sicuramente anche la partita del primo turno mi ha insegnato qualcosa”.
Devo ammettere che il fatto di voler dimostrare tanto, in un certo senso mi blocca. Però il fatto di saper reagire e saper soffrire è una cosa che devo sicuramente aggiungere al mio bagaglio perché sono sempre stato il bello, talentuoso che gioca il tennis champagne; tuttavia, quando le cose si complicavano, ero anche quello che non si sporcava le mani; ecco, oggi mi sono sporcato anche i piedi!”
Matteo e Lorenzo, dicevamo, sono 1-1 nei precedenti. Come la vede Lorenzo la partita di giovedì?
“Le prime due partite sono state completamente diverse. Nella prossima giocheremo su una superficie sulla quale non ci siamo mai affrontati. Matteo ha detto che gli piacciono le partite in cui si deve lottare e piacciono anche a me; il fatto di giocarmi una possibilità con un amico e con un giocatore che rispetto è veramente una grande cosa. Lui sta rientrando alla grande e il nostro incontro è una bella visibilità che dà lustro a noi ma anche a tutto il movimento italiano. Anche se non c’è Jannik, c’è comunque una squadra di ragazzi, di giovani e meno giovani, che porta in alto il nome dell’Italia”.
Ma cosa è cambiato in Lorenzo per riuscire a vincere una partita “sporca” come quella con Lehecka, rispetto ad un tempo in cui forse, come ha detto lui stesso, non ci sarebbe riuscito?
“Mi rendo conto che da Wimbledon dell’anno scorso ho imparato ad accettare anche quando gioco male; l’estetica conta relativamente poco e il fatto di vincere una, partita “sporca” vale veramente tanto per un giocatore come me“.
LA STANCHEZZA DI COBOLLI
Il calo di energia, inevitabile dopo lo sforzo e le emozioni del primo titolo a Bucarest, si fa sentire per Cobolli che, contro Arthur Fils, disputa il suo sesto match in sette giorni. Il francese, testa di serie n. 12, si impone in poco più di un’ora con il punteggio di 6-2 6-4, sfoggiando un tennis pressoché perfetto: “Sono tutte partite molto difficili” ammette Flavio a fine incontro, “bisogna essere al 100% e io purtroppo ero molto stanco. Già in mattinata sentivo che l’adrenalina del torneo e quella della settimana scorsa stava un po’ scemando. Ma devo fare i complimenti ad Arthur che ha disputato una partita fantastica e semplicemente non sono riuscito a stargli dietro. L’importante è continuare su questa strada e credo di essermi sbloccato abbastanza per quanto riguarda il mio gioco; sono molto in fiducia. Passare da otto partite in tre mesi a sei in una settimana non è facile e si è fatto sentire. È stato molto importante il risultato del primo turno. Ora mi preparo per l’altro torneo di Monaco!”
Dalla nostra inviata a Montecarlo, Laura Guidobaldi
(Foto di Brigitte Grassotti)