Simona, in quale città ti trovi e come stai vivendo la clausura per il Covid-19?
“Sono a casa mia, a Bucarest, ho il mio appartamento che fa parte del complesso dello Stejari Country Club, dove mi alleno. Per fortuna ero già a casa, per curare un infortunio al piede. Quindi sono molto fortunata a trovarmi già qui quando è stato fermato tutto, e mi sento sicura e in salute, che è la cosa più importante”.
Quale obiettivo atletico-tecnico stai perseguendo ora che per la prima volta hai tanto per la preparazione?
“Ho vinto il titolo a Dubai trascinandomi un infortunio al piede e purtroppo ho peggiorato le cose. Quindi mi sono ritirata da Indian Wells prima che venisse annullato e potevo potenzialmente affrontare un lungo stop. Ironia della sorte, quindi, l’infortunio è andato a buon fine per me perché sono stata in grado di lavorare sodo sulla mia ripresa senza stressarmi perché dovevo rinunciare ai tornei. Quindi ho lavorato sull’aspetto fisico, mantenendo potenza e velocità di gambe. Non ho ancora giocato a tennis, ma non vedo l’ora che arrivi quel giorno. Per me è una sensazione davvero strana non avere il tennis nella mia vita per così tanto tempo. Non mi era mai successo”.
Cosa ti manca di più: il tennis, l’adrenalina della corsa, la libertà, i viaggi, il contatto con le persone?
“Mi manca colpire le palline, mi manca competere, mi manca viaggiare, in realtà mi manca tutto! È divertente: quando qualcosa ti viene portato via è il momento in cui ti rendi conto di quanto hai avuto. La mia vita, come la conosco, è cambiata da un giorno all’altro, quindi è stato un adattamento molto strano. Ma sto cercando di trarne il meglio: apprezzo di essere a casa per un periodo così lungo, apprezzo di avere la famiglia, gli amici, la salute, e anche di rallentare un po’, per una volta”.
Quali sentimenti speciali provi in questo momento speciale e drammatico dell’umanità?
“Ovviamente è spaventoso vedere così tanti numeri di malati e di decessi, in particolare qui in Europa. Ma dobbiamo seguire i consigli dei nostri governi e operatori sanitari e rimanere in casa per fermare la diffusione. Questa è la nostra responsabilità e tutti dobbiamo lavorare insieme. Rimango molto positiva e credo che alla fine tutto andrà bene se riusciremo a superarlo insieme. In Romania il blocco è stato molto severo, e io l’ho preso molto sul serio”.
Questa situazione senza precedenti ci migliorerà tutti e riporterà gli atleti alla normalità della gente comune?
“Sì, una delle prime cose che ho fatto quando è iniziata la pandemia è stata la donazione di attrezzature mediche agli ospedali di Costanza e Bucarest. Ho anche partecipato a campagne nazionali per sollecitare i rumeni a rimanere a casa. E espresso il mio sostegno alla potenziale idea di un fondo di sostegno per i giocatori di tennis. Penso che sia importante dare l’esempio quando stiamo attraversando una crisi globale come questa”.
Questa vacanza forzata mette a rischio la sua dieta da atleta?
“Sono abbastanza brava a mangiare sano, a casa. Ho una dieta semplice a cui mi attengo e non è stato troppo difficile. Anche se, ovviamente, mi concedo qualche strappo alla regola. Alcuni dei miei ristoranti preferiti fanno servizio a domicilio, così ho anche cambiato un po’ cucina. La mia dieta è anche leggere libri e guardare poco i notiziari sul Corona Virus per non preoccuparmi troppo”.
Pensa che almeno a settembre l’attività sarà tornata alla normalità?
“Per me tonnare a settembre e magari giocare almeno un torneo dello Slam sarebbe come vincere un torneo”.
Lei è la campionessa uscente di Wimbledon, come ha preso la notizia ella cancellazione del torneo più importante?
“È stato triste, la finale dell’anno scorso resterà per sempre uno dei giorni più felici della mia vita. Ma stiamo attraversando qualcosa di più grande del tennis e Wimbledon tornerà. Dovrò solo attendere un po’ di più per poter difendere il mio titolo”.
Un atleta è allenato in funzione dell’obiettivo, la gara, la partita, il ritorno alla normalità è un’incognita.
“La parte più difficile per è proprio quest’incertezza. È sicuramente strano non sapere quando saremo in grado di giocare nuovamente ai tornei. E dove, su che superficie, in quale paese? Non possiamo pianificare niente”.
Atleti e Covid-19 è una rubrica a cura di Vincenzo Martucci
Vincenzomartucci57@gmail.com
*articolo ripreso da https://www.primaonline.it/2020/05/08/306450/atleti-e-covid-19-simona-halep-grazie-allo-stop-ho-recuperato-dallinfortunio-e-tanta-normalita/