In ginocchio sulla sua terra preferita. Dopo quasi 2 ore e 40 di gioco, Stefanos Tsitsipas conquista un match sfiancante contro un mai domo Jannik Sinner e si accascia a terra dalla gioia. Reduce da un periodo povero di risultati significativi, l’ocra del Principato regala una nuova gioia all’ex n. 3 del mondo che si impone sull’italiano con il punteggio di 6-4 3-6 6-4. È la sua prima vittoria contro un top 3 dal 2022.
Grazie a questo risultato, Stefanos rientra in Top 10, alla posizione n. 9. In finale si contenderà il titolo con Casper Ruud che ha battuto per la prima volta in carriera Novak Djokovic (il serbo aveva vinto tutti i 5 precedenti). Per il norvegese, n. 10 del mondo, sarà la seconda finale in un torneo ‘1000’ dopo quella di Miami nel 2022, la 21esima in carriera finora, ricordando soprattutto le tre fnali slam: al Roland Garros nel 2022 e 2023 e allo US Open nel 2022. È inoltre il primo tennista del suo paese a battere il n. 1 del mondo da quando esiste il ranking ATP.
Campione al Country Club nel 2021 e nel 2022, Tsitsipas accede nuovamente alla finale, arrestando la corsa straordinaria del campione azzurro. Jannik si ferma, per ora, a 25 vittorie stagionali, a fronte di due sconfitte, la semifinale del Rolex Montecarlo Masters e la semifnale di Indian Wells per mano di Alcaraz.
Un festival di rovesci da manuale per il greco che è nel suo elemento sul rosso monegasco, pennellando il campo con fendenti incrociati velocissimi, slice e smorzate deliziose. Stefanos è praticamente perfetto nel primo set, solido e chrurgico. Jannik, invece, comincia un po’ in sordina, particolarmente falloso e, a volte, in difficoltà al servizio e anche in risposta. ‘Tsitsi’ concede una sola palla break nel game d’apertura, dopodiché muove il punteggio con il break nel terzo game e continua a servire con grande solidità per andare a chiudere il parziale 6-4.
Sotto il bel sole del Principato, Jannik sembra via via più fresco e nel secondo set i ruoli all’improvviso si ribaltano; un lieve calo dell’attenzione del greco fa sì che Sinner cominci a condurre le danze; mette a segno un pericoloso break nel secondo game e prende poi il largo sul 4-1. Sul 4-2, l’ex n. 3 del mondo fallisce la possibilità di sorprenderlo al servizio, permettendo all’azzurro di allungare il passo sul 5-2. Punto da circoletto rosso per Jannik, in vantaggio 5-3 nel secondo set, con un vincente in corsa di rovescio lungolinea, che paralizza Stefanos a fondocampo. Una perfezione, così come il resto del game che sigla la rimonta dell’azzurro per 6-3.
Il n. 2 del mondo sale in cattedra anche nel terzo, staccando l’avversario sul 3-1; a questo punto, il dramma. Tsitsipas annulla una palla break servendo una seconda palla rivelatasi poi drammaticamente fuori e non chiamata dal giudice di sedia, la francese Aurélie Tourte. Jannik non dice nulla, non ferma il gioco e risponde normalmente, mandando un dritto lungo. Peccato. Sarebbe potuto andare 4-1 invece è 3-2. Sinner rimane in vantaggio fino al 4-3. Poi la svolta. Tsitsipas stravolge nuovamente l’andamento del match e, alla quinta palla break a disposizione, aggancia l’avversario per poi sorpassarlo sul 5-4. C’è il fisio in campo, con l’altoatesino in preda ai crampi, forse anche per la tensione e il nervosismo. Alla fine, la partita è nelle mani del greco che chiude il set decisivo 6-3.
Molto deluso Jannik Sinner per aver perso una partita così importante, come ha detto in conferenza stampa, ma sempre molto serafico ed empatico nell’analizzare le circostanze e gli stati d’animo. Nonostante la giovane età, è sempre correttissimo ed estremamente rispettoso dei ruoli di ognuno. Tale mentalità e atteggiamento mettono ancora di più in rilievo la calma e serenità con cui affronta anche le situazioni più complicate. Avrebbe potuto fermare il gioco? “Ragazzi, non è il mio lavoro. In un momento così, io penso a giocare, immaginavo che la palla potesse essere fuori ma se lo è così tanto… ognuno fa errori, questo lo so, c’è da accettarlo, ora le sensazioni sono a caldo, è andata così. Poi forse i crampi, sono una conseguenza di questa tensione. È andata così e non si può far nulla. La posizione dell’arbitro era abbastanza semplice perché la riga era facile da vedere; oggi ho perso una partita importante e non sempre va come si vuole, bisogna prenderla con un sorriso, ma non è facile. Domani, al posto di essere qui sul Centrale a giocare una bella finale sarò a casa. È andata così”.
Diversa l’esperienza di Tsitsipas, soprattutto con i grandi appuntamenti sulla terra. Il tennista di Atene infatti, commentando l’accaduto sul 3-1 in conferenza stampa, ammette di non fidarsi dei giudici di linea sulla terra: “Tenere il servizio in quel momento per me era cruciale. Sulla terra accadono cose molto strane che non vediamo su altre superfici. Tra queste, il giudizio sulle palle vicino alle righe e la verifica del segno. Avendo giocato tanto sul rosso, ho imparato a giudicare le palle da solo. Non ho molta fiducia nei giudici di linea. Quando tiro una palla che si avvicina alla linea di fondo o sui lati che potrebbe essere fuori, do un’occhiata prima di continuare il punto. Ho imparato a fare a così. Per questo non discuto con l’arbitro o con i giudici di linea, so che l’errore è possibile”.
Jannik si è fatto massaggiare due volte al cambio campo ma “non è niente di grave credo, ho giocato tante partite negli ultimi mesi, pochi tornei, e questo è certamente positivo, ora prenderò un po’ di tempo per recuperare fisicamente e mentalmente. In fondo ho fatto semifinale in un ‘1000’ che non è una cosa da sottovalutare mentalmente“.
Ora lo attende il resto dello swing sulla terra, con l’obbiettivo maggiore del Roland Garros e le Olimpiadi, per continuare sull’erba londinese. Il prossimo torneo sarà dunque una sorta di transizione: “Madrid sarà una totale preparazione per Roma e Parigi; faremo tanta palesta e tanti lavori. A Madrid se passo uno o due turni mi va benissimo, lo scopo è tenere il ritmo delle partite per continuare a giocare ad un ottimo livello. Lavorerermo tanto in palestra per mettere tanta benzina per i prossimi mesi, poi dopo il Roland Garros ci sarà anche Wimbledon, c’è una serie di tanti bei tornei“.
Jannik rende grande merito alla prestazione del greco, riconoscendo le sue grandi qualità, soprattutto sulla terra: “Tsitsipas sulla terra ha più tempo per aggiustarsi, io nel primo set ho risposto male, non come volevo, ho sbagliato tante risposte. Ha fatto un’ottima partita; ad un certo punto la stava perdendo e poi è riuscito ad alzare il livello sui punti decisivi e io, purtroppo, non ho servito molto bene sul 4-3 e neanche sul 5-4. È andata così“.
La finale di Montecarlo è sfumata ma Sinner, in un certo senso, ha comunque vinto per l’atteggiamento, la lucidità e la serenità. Non tutti avrebbero reagito con lo stesso umore serafico, pochissimi avrebbero mantenuto la calma dopo una mancanza così clamorosa da parte del giudice di sedia. Sinner, ora, è più forte degli altri anche per questo, anche quando perde.
Dalla nostra inviata a Montecarlo, Laura Guidobaldi (foto di Brigitte Grassotti)