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Curiosità

Il fare di Francesco Messori e l’elogio alla pazienza

Da Anna Rita Cancia 14/05/2020

La favola del fondatore della nazionale italiana calcio amputati e la sua filosofia che dev'essere da monitor

«Vuol dire che suonerà il piano come suo padre», affermava una giovane donna che non poteva ancora sapere che invece quel bambino nato senza una gamba scoprirà,seguirà e giocherà a calcio e lo farà così bene da arrivare a fondare la Nazionale Italiana Calcio Amputati. Parliamo di Francesco Messori voluto fortemente dai ragazzi delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado Parco Ducale, appartenente all’Istituto Comprensivo Sassuolo 2 Nord per l’ultimo incontro del progetto “Fuoriclasse”, una risposta innovativa al fenomeno del “Drop out scolastico” promosso dall’associazione sportiva dilettantistica Fuori Campo 11.

Francesco ha risposto con naturalezza  alle puntuali domande dei ragazzi riguardanti la sua disabilità: «dal momento che sono nato così, non avere un gamba non mi ha mai fatto sentire a disagio. Sin da piccolo ho accettato la mia condizione e grazie alla mia famiglia ho imparato a valorizzare la mia diversità, aprendomi agli altri».

Ha continuato poi parlando della sua grande passione per il calcio, un modo per avvicinarsi agli altri condividendo la comune passione per lo sport: «Sin da piccolo ho iniziato a giocare a calcio con i miei coetanei normodotati con i quali per fortuna non ho mai avuto problemi, sentendomi sempre una persona del tutto normale. Della mia diversità ho saputo fare una ricchezza che poi in futuro mi ha spinto a realizzare grandi sogni, tagliando bellissimi traguardi».

Il calcio per Francesco è vita: dal suo lavoro presso il Sassuolo Calcio alla sua militanza nel Club del Vicenza, passando per l’esperienza della Nazionale che lui stesso ha definito «un’emozione unica». In questo periodo di emergenza a causa del Coronavirus ovviamente anche il calcio amputati si è fermato, ma questo non ha impedito a Francesco di allenarsi e di fare qualche previsione per il futuro: «durante la quarantena mi sono riposato e poi mi sono concentrato sull’allenamento individuale. Da alcuni giorni sono tornato al campo e sono carico per ricominciare appena sarà possibile. Per quanto riguarda il nostro movimento spero che possa crescere ancora molto, coinvolgendo sempre più ragazzi. Il sogno sarebbe quelle di poter un domani far approdare il calcio amputati nel professionismo».

Infine ha rivolto un’importante raccomandazione agli studenti: «Non vergognatevi mai per quello che siete e per quello che amate fare, andate sempre avanti e cercate di imparare dalle vostre sconfitte. Personalmente se sono riuscito a coronare grandi obiettivi nella mia vita è stato anche grazie alla pazienza che non dovete mai stancarvi di allenare».Queste parole hanno concluso le ultime ore del progetto Fuoriclasse, martedì 12 Maggio 2020.

I limiti sono solo nella nostra testa… Se hai un sogno e vuoi realizzarlo non ci sarà nulla in grado di ostacolarti… Tranne la tua volontà.

 

*fonte: https://fuoricampo11.it/termina-il-progetto-fuoriclasse-il-capitano-francesco-messori-ospite-deccezione-presso-la-scuola-media-parco-ducale/

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Nota sull’autore: Anna Rita Cancia

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