Giovani solo all’anagrafe, fenomeni assoluti, senza passaporto, figli di un dio maggiore, magici attori che, da campioni naturali, fanno sembrare facili gesti e risultati che per i comuni mortali sono miracoli. Geniali, unici, irripetibili. Come lo spagnolo Lamine Yamal (13 luglio 2007), che sta illuminando il Barcellona e il calcio mondiale, come il bolognese Andrea Kimi Antonelli (25 agosto 2006), quarto all’esordio nel Mondiale di Formula 1 nel Gran Prix di Melbourne, da guida Mercedes al posto di Hamilton, come Mirra Andrea (29 aprile 2007), tennista siberiana prodigio come Maria Sharapova che a Indian Wells ha vinto il secondo “1000” consecutivo mettendo in fila le prime del mondo, Sabalenka, Swiatek e Rybakina.
“LETAL”
Lamine Yamal, “Letal”, il fenomeno del calcio blaugrana e delle Furie Rosse, nato poverissimo da due immigrati, un pittore edile marocchio e una cameriera della Guinea Equatoriale è un predestinato. Come conferma la foto di Lionel Messi che, a 20 anni, da ambasciatore Unicef-sponsor del Barcellona, gli fa il bagnetto da neonato in un calendario-cult del 2007. Lamile ha presto superato il nomigliolo, “mini Leo Messi” e oggi, orgoglioso, esulta disegnando con le mani il numero 304, le ultime cifre del codice postale del suo barrio. Un quartiere problematico, direbbe qualcuno. Si immaginava eroe del manga comico di fantascienza, Gintama ma, da ala destra, mancino, velocissimo e con un istinto impressionante, ha superato prestissimo i suoi sogni bruciando le tappe. Dalla culla calcistica nella Maia (il vivaio del Barcellona), a pupillo dell’ex centrocampista-doc, Xavi, da star di tutte le nazionali giovanili a primatista, già a 15 anni, di record di precocità a iosa, vincolato coi catalani fino al 2026 con una clausola rescissoria di un miliardo di euro. Il mondo l’ha scoperto l’anno scorso col trionfo all’Europeo: più giovane di sempre alla rassegna, più giovane marcatore (20 anni dopo Johan Vonlanthen), più giovane vincitore e miglior uomo assist con 4 passaggi vincenti. Numeri straordinari che si azzerano davanti alla gioia immensa che Yamal regala ai tifosi di calcio tutti quando danza con la palla e sprinta verso la rete avversaria trovando soluzioni fulminee, magiche. Tanto che Letal, fra gol e assist di Champions e Liga, sta cancellando “La Pulce”, Messi.
KIMI
I fenomeni hanno anche la faccia giusta: ce l’ha Yamal e ce l’ha sicuramente Andrea Kimi Antonelli, figlio d’arte del pilota GT Marco, che ha vinto sin dagli 8 anni coi kart, scalando tutte le categorie, fino alla Formula 1, e sbandiera i riccioli e il sorriso divertito dell’indimenticato Ayrton Senna. Si chiama Kimi perché il fratello del padre, Andrea, adorava il pilota di F! Kimi Raikkonen. Ma, da secondo pilota più giovane di sempre a fare punti in un GP dopo Max Verstappen, col quarto posto a Melbourne, il 18enne bolognese di origine pugliese, si sta facendo un nome da solo: lui ha un contratto di 2 milioni di euro l’anno, i compagni di scuola, al quinto anno dell’Istituto tecnico economico, possono solo tifare alla tv. Papà svela: “Ho capito che aveva qualcosa a 10 anni quand’ha guidato in braccio a me una Lamborghini da corsa sulla pista di Adria”. Due anni dopo era già nell’Academy Mercedes: “Sa adattarsi velocemente a qualsiasi tipo di situazione e a qualsiasi tipo di condizione della pista”. A Melbourne è diventato il primo esordiente nella top-5 degli ultimi dieci anni, risalendo dal 16° al 4° posto ha firmato la miglior rimonta nella gara d’esordio degli ultimi 23 anni. Chissà che ne pensano in Ferrari.
MIRRA
Anche il nuovo fenomeno del tennis, la russa Mirra Andreeva, ha quel certo non so che, unico, già nella faccia. Oltre al pedigree da campione precoce e predestinato. Somiglia tantissimo, come atteggiamento suo e reazioni delle protagoniste del momento, a Steffi Graf che scalzò la premiata ditta Evert-Navratilova. Come personalità e sicurezza, ricorda tantissimo la prima siberiana terribile delle racchette, Maria Sharapova. Ma soprattutto è diversa dalla tennista di vertice: veloce e completa, in difesa come in attacco, con un rovescio micidiale, anticipa le potenti avversarie e trova soluzioni. Intelligentissima di suo, attentissima, reattiva di piedi e di braccia, ringrazia il coach, l’ex pro spagnola Conchita Martinez, il dossier sulle avversarie che rilegge da brava studentessa ai cambi campo, ma soprattutto se stessa: “Per l’impegno che ci metto e i sacrifici che faccio”. Non ha paura di niente e di nessuno, figurarsi del suo appena metro e 75 d’altezza. E’ appena salita al numero 6 del mondo, ma tutti sanno che punta all’ultimo piano.
ASPETTIAMO L’ATLETICA
L’Atletica Leggera promette di regalare un futuro radioso all’Italia con la velocista Kelly Doualla Edimo, la 15enne di Lodi di origini camerunensi e il saltatore di 16 anni Daniele Inoli. Ragazzi prodigio che fanno apparire veterano il 20enne Mattia Furlani. Il mondo guarda al 17enne australiano Gout Gout e al coetaneo Usa, Quincy Wilson, già medaglia olimpica. L’Africa minaccia il mezzofondo con il 17enne keniano Andrew Kiptoo Alamisi e il 18enne etiope Biniham Mehari. Il padel lancia la fenomenale spagnola Claudia Fernandez, neo 19enne, che già è minacciata dalle 17enni terribili Amanda Lopez Moral, Martina Calvo Santamaria e Jana Montes Cabruja. L’unica regola certa è che il campione non ha età.
Vincenzo Martucci (Testo e foto tratti dal messaggero del 18 marzo 2025)