Nella Scuola Primaria italiana un’ora la settimana di Educazione Motoria, di Psicomotricità, di Educazione Fisica, di giochi in palestra (non si sa più come chiamarla), di Educazione Fisica (perché in pagella nella Scuola Primaria esiste la dizione Educazione Fisica)……..è poco, anzi insegnata così serve a poco, anzi non serve!
Non ho nessuna avversità con le Insegnanti della Scuola Primaria, sono molto brave a insegnare tutte le altre materie, ma per quanto riguarda l’Educazione Fisica “c’entrano poco”.
Nella Scuola Secondaria italiana di 1° e di 2° grado due la settimana di Educazione Fisica servono a poco, anzi non servono!
Molti bambini, ragazzi e adolescenti italiani presentano situazioni di dorso curvo, ginocchia vare, ginocchia valghe, piedi piatti, scoliosi, obesità, sovrappeso, il tutto dovuto al non movimento, al non gioco.
La capovolta ormai è un problema serio, nel primo anno della Scuola Secondaria di 1° grado 2 ragazzi su 3 non sanno eseguire una capovolta in avanti: si bloccano, rotolano, si accasciano su un fianco. Una volta la capovolta si imparava nel “lettone” dei genitori e si apprendeva in maniera naturale giocando, tra i 6 e gli 8 anni, dopo aver imparato a rotolare e strisciare”.
Oggi a scuola non si gioca più, la cultura motoria e sportiva è sparita, le Agenzie Educative (Famiglia, Scuola e Società Sportiva) non collaborano più tra loro, ognuno va dalla propria parte:
v la famiglia o si disinteressa dell’attività motoria e sportiva del figlio, oppure pensa di avere il “figlio campione”;
v la Scuola dedica poco tempo all’Educazione Fisica e Sportiva;
v la Società Sportiva privilegia i migliori e l’abbandono è altissimo, specialmente negli sport individuali.
La scomparsa del “gioco di strada” ha provocato danni incalcolabili, chi non si è mai arrampicato su un albero o su un muro non ha forza nelle braccia e nelle gambe ed è privo del senso dell’equilibrio, molti ragazzi sono in difficoltà se chiedi loro di saltare a piedi pari una riga disegnata sul pavimento: non sono disabili, semplicemente non l’hanno mai fatto e……… continuando così, nel 2020 i bambini, i ragazzi e gli adolescenti italiani raggiungeranno il grado zero delle capacità motorie”.
Per fortuna che a Scuola ci sono ancora Insegnanti di Educazione Fisica “bravi” che educano bene i bambini, i ragazzi e gli adolescenti, che sono frutto di “vocazioni sportive”, che amano il movimento e l’attività sportiva.
Siamo collocati agli ultimi posti in Europa e nel mondo, in relazione al n° delle ore di Educazione Fisica in un anno scolastico, molte palestre sono fatiscienti, pochi sono gli impianti polisportivi veramente funzionanti.
Tanti quattordicenni e quindicenni non sanno andare in bicicletta, non corrono (perché si fa fatica) e camminano poco, per non parlare dell’attività sportiva, dell’impegno agli allenamenti, della fatica per raggiungere dei risultati.
Così facendo il livello di mineralizzazione delle ossa si abbassa e non è un caso che a scuola tanti ragazzi si infortunino abbastanza frequentemente, in quanto la loro muscolatura è poco tonica e crea problemi di postura e ……..dopo pochi minuti in piedi devono sedersi, sono stanchi: sono adolescenti con il fisico da anziani.
Lo Stato Italiano non pare molto interessato a quantificare la profondità del problema, gli interessa poco, anzi riduce la spesa per quanto riguarda la Scuola e solo ultimamente, con il fatto che la nazionale maschile di calcio non sia riuscita ad andare ai mondiali, ci si è accorti del problema.
E allora si propongono progetti su progetti, il M.I.U.R., il C.O.N.I., le Federazioni Sportive intervengono a livello nazionale per rilanciare l’attività sportiva nella scuola.
Qualcuno enfatizza a livello di Scuola Primaria il progetto “Sport a scuola”.
Tutto ciò risolverebbe il problema?
L’ha risolto negli anni passati il progetto “Alfabetizzazione Motoria”?
L’hanno risolto tutti gli altri progetti presentati nell’ultimo ventennio?
Addirittura si era pensato di introdurre lo joga a scuola per cercare di risolvere il problema (Cosa credevi Gentiloni di risolvere i problemi della Buona Scuola con l’introduzione dello joga a livello scolastico?).
Ma un programma serio di qualificazione dell’Educazione Fisica e Sportiva in Italia non si può mettere in atto?”
Non si può aumentare il n° delle ore di Educazione Fisica e Sportiva fin dalla Scuola Primaria?
Ah, costa troppo, bisogna assumere altri Insegnanti, dove si trovano i finanziamenti?
Da oltre vent’anni, all’Istituto Tecnico Gobetti-De Gasperi di Morciano (Rimini), è attivo un “Centro Capacità Motorie” che sottopone migliaia di studenti della Scuola Secondaria Inferiore a una batteria di nove test, con lo scopo di creare un punto di riferimento per aiutarli a migliorare nella Scuola Secondaria Superiore.
I risultati degli ultimi anni scolastici sono drammatici, a 13-14 anni:
– 58 ragazzi su 100 hanno forza nelle braccia insufficiente o scarsa;
– 78 ragazzi sono insufficienti relativamente alla forza degli arti inferiori;
– 68 studenti su 100 non sono resistenti;
– 50 studenti sono lenti;
– 47 sono scoordinati nei movimenti;
– per non parlare poi dell’equilibrio;
e i risultati peggiorano di anno in anno”.
Pochi Insegnanti si preoccupano di sviluppare la mobilità articolare e le capacità condizionali (forza, resistenza e velocità) degli studenti: l’importante è insegnare subito la tecnica, gli schemi per vincere le partite ai Campionati Studenteschi.
Ma, scusate, se non educhiamo e sviluppiamo le capacità motorie individuali non miglioreremo mai la tecnica esecutiva dei fondamentali individuali di ogni singola disciplina sportiva.
Molti bambini e adolescenti, assecondati dalle famiglie, considerano l’Educazione Fisica e Sportiva solo come una delle tante opzioni per il loro tempo libero, cambiando specialità di anno in anno senza padroneggiarne nessuna.
Il gioco nel cortile, all’Oratorio, in strada, che permetteva lo sviluppo armonico del corpo, è scomparso: dal rincorrersi, fare la lotta o accapigliarsi, dal saltare la corda o lanciarsi la palla e………..ci si è ridotti all’immobilità dell’appartamento, al telefonino (the power of cellular, il mondo virtuale) e al videogioco.
In questo contesto, sperare in un miglioramento delle prestazioni sportive è utopico. I defunti Giochi della Gioventù arrivarono (a partire dal 1969) a coinvolgere quasi due milioni di studenti, gli attuali Campionati Studenteschi solo piccole frazioni.
Conclusioni
I bambini della Scuola Primaria non giocano più (o meglio non sanno giocare), i nuovi docenti di Educazione Fisica che dovevano “entrare” nella Scuola Primaria a insegnare Educazione Fisica e ad aiutare i bambini a giocare, a divertirsi, a educare e sviluppare le capacità motorie e ad avviarli ai giochisport, “ sono a spasso” e il progetto è rimasto sulla carta: i fondi promessi per assumerli non sono mai arrivati.
E in molti puntano il dito sulla “qualità” dei laureati che escono dai Corsi di laurea in Scienze Motorie e dalle Facoltà di Scienze Motorie: molta teoria, pochi insegnamenti pratici, insomma non si insegna ad insegnare.
Nel vecchio I.S.E.F. (Istituto Superiore di Educazione Fisica) generalmente si entrava per concorso in base alle capacità atletiche individuali e dopo tre anni di ginnastica artistica eri pronto a far fare le capovolte ai bambini, anche perché il professore era in grado di eseguirle.
Oggi in molte Facoltà di Scienze Motorie si accede con una batteria di quiz, la ginnastica artistica è materia facoltativa, idem il nuoto o gli sport di squadra”.
Bisogna ritornare a “insegnare a insegnare”
Molti nostri laureati in Scienze Motorie potrebbero essere dei buoni Ricercatori, non necessariamente dei buoni Insegnanti e tra pochi anni mancherà la figura dell’Insegnante “pratico” che all’estero è prodotta dai Licei Sportivi, quelli veri, non quelli italiani!