Una persona normale, appassionata, uno che magari sarebbe stato un candidato alla panchina del Napoli alla stregua di Rudi Garcia. Non magro, abita da tanto a Cavriago, Reggio Emilia, ama andare nelle tv reggiane e parmensi, è un gigante, in un mondo di gente che viene scelta per il nome e per lo yesmanismo nei confronti di presidenti e direttori sportivi.
C’è una differenza abissale fra chi meritava la serie B con la Reggiana, Aimo Diana e Luciano Foschi, e Alessandro Nesta, discreto tecnico partito dalla serie B solo per il suo passato fra Lazio, Milan e nazionale.
Il lago di Lecco, la magia dei blucelesti, il bizzarro patron Paolo di Nunno, pugliese, di Canosa, provincia di Barletta, Andria e Trani. Lascia la presidenza al figlio Cristian, di 21 anni, così può protestare con maggiore libertà. Ha un’azienda di videogames. Nella storia lecchese due fallimenti, l’unica salvezza in serie A fu nel 1960-61. Fra gli allenatori ci furono anche Brighenti, l’argentino Oscar Massei, Carpanesi, Cesare Cattaneo, Beppe Savoldi, Antonio Pasinato, Titta Rota, Muraro, Alfredo Magni. Da qui iniziò Roberto Donadoni. Nel ’77 vinse il torneo angloitaliano. Il più grande calciatore nella storia è Sergio Clerici, 7 stagioni negli anni ’60, brasiliano che poi arrivò all’Atalanta, al Verona, alla Fiorentina, al Napoli e al Bologna, per chiudere in Canada. Da allenatore, Palmeiras e Santos
La superiorità della Lombardia, nel calcio italiano, con Inter e Milan, Atalanta e Monza in serie A, in B ritorna la Cremonese, è rimasto il Como, si affaccia il Lecco e porebbe essere ripescato il Brescia. Dunque siamo a 4 in serie A e almeno a 3 in serie B, la Lombardia anche solo per questo si conferma regione leader economica d’Italia.
Vanni Zagnoli (foto tratta dal corrieredellosport.it)