Luca De Aliprandini ha dovuto attendere ben 1119 giorni prima di ritrovare la gioia di un podio in Coppa del Mondo di sci alpino. Il 34enne di Ville d’Anaunia ha chiuso in terza posizione lo slalom gigante di Adelboden cancellando un tabù che durava da oltre tre anni quando aveva conquistato il secondo posto in Alta Badia. Già argento ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo nel 2021, il portacolori delle Fiamme Gialle ha confermato i riscontri ottenuti in allenamento rilanciando il movimento tricolore fra le porte larghe. De Aliprandini si prepara ora ad affrontare nuove sfide a partire dalla classica in notturna di Schladming prima dei Mondiali in programma a febbraio a Saalbach.
Il podio di Adebolden ha rappresentato una liberazione?
Non mi piace vederla come un obiettivo da raggiungere o come qualcosa che mi è mancato in questi anni. Preferisco vederlo più come un premio rispetto al lavoro che ho fatto dalla scorsa estate, ritrovandomi sia fisicamente che mentalmente. Ormai sono alcuni mesi che mi trovo a un buon livello dopo aver dimostrato più volte di esser veloce in allenamento. Me lo sono proprio goduto e penso che possa esser una gratificazione per me stesso.
Da marzo a oggi ha sempre centrato la top ten. Cos’è cambiato?
Aspen è stata la svolta della mia carriera perché arrivavo da un anno e mezzo dove facevo molta fatica, i risultati non erano quelli che speravano. Mi ricordo che prima del weekend di gara sono andato a farmi una passeggiata e ho pensato che il mio massimo l’avevo ormai raggiunto e non sarei più riuscito a tenerlo. Puntualmente è arrivato un quinto posto e lì ho pensato che fosse un segno del destino, la conferma che se avessi continuato a lavorare duramente avrei potuto ripetermi. Da lì è arrivato il quarto posto nella seconda gara e da lì ho seriamente pensato di aver ancora una chance e, nonostante non sia più giovanissimo, ho deciso di dare tutto me stesso. Da lì in poi, in ogni singolo allenamento atletico, ho cercato di offrire sempre il massimo.

Nelle seconde manche si sente più “libero” mentalmente?
In realtà no. Da poco ho iniziato a vederla come se la prima manche fosse l’occasione per vedere che carte ho. Ci sono piste come Adelboden dove parto e so già che posso divertirmi, altre invece che per esser veloce, devo impegnarmi tanto e metterci del mio. Nella seconda manche ho già raccolto un po’ di informazioni e posso applicare il mio piano di battaglia.
Cosa manca per ottenere la prima vittoria in Coppa del Mondo?
Come per il podio che mancava da tre anni, non ci penso particolarmente. Voglio lasciare ogni gara sapendo di aver fatto due manche al 100%. Se qualcuno dovesse battermi, a quel punto vorrebbe dire che è più forte di me.
La concorrenza interna con Della Vite e Vinatzer l’ha stimolata a far meglio?
Non voglio esser presuntuoso, ma penso di esser io a dare più spinta a loro. E’ un po’ che sono sempre al top in allenamento, visto che sono riuscito a trovare una certa costanza negli esercizi. Ho dovuto un po’ ridurre il numero di giri per mantenere più alta la prestazione e più vicina a una manche perfetta, però questo mi ha portato a migliorarmi e a spingere Pippo e Alex a seguirmi visto che, quando mi arrivano vicini, sanno che stanno andando veloci.
Fronte avversario: Odermatt quest’anno è veramente più in difficoltà?
Secondo me è più vicino, però non è che se ha fatto un passo indietro significa che sia al nostro stesso livello. Lui rimane un atleta super e, se fino a due anni fa era due step più avanti, ora è più vicino. Ciò lo costringe più forte per vincere e di conseguenza cadere più facilmente nell’errore. Prima era decisamente più in confidenza e questo gli consentiva di rischiare meno.

A Cortina ha fatto l’apripista in super-g. Vuol tornare in velocità?
No, anche se quest’anno ho fatto molto super-g come allenamento per il gigante. Dopo tanti anni che mi concentravo esclusivamente su quest’ultimo, mi serviva qualcosa di diverso visto che il super-g è un gigante molto veloce. Quest’anno ho fatto delle manche molto veloci proprio grazie anche agli allenamenti in super-g, però non ho intenzione di tornare alle gare in quella specialità.
Cosa si aspetta dai prossimi Mondiali?
A oggi assolutamente niente perché è vero che i Mondiali partiranno relativamente presto, ma ora prima c’è Schladming per cui non ci ho minimamente pensato. Quando faremo la preparazione, cercheremo di focalizzarci maggiormente su quella gara.
Sta pensando a dire addio allo sci dopo Milano-Cortina 2026?
Le Olimpiadi sono relativamente vicine, anche se per noi sportivi sono ancora lontane perché c’è di mezzo ancora una stagione. Si tratterebbe della mia quarta Olimpiade, da disputare in casa, per cui è un obiettivo importante. Penso di poter fare ancora la prossima stagione al top della forma e dovessi divertirmi, perché non continuare?