Tommaso Meloncello ha lo sguardo fiero di chi è sicuro di sé. Sa dove andare, dentro e fuori dal campo. Fisico da corazziere e gambe da paura – chiedere alle difese di Francia, Scozia e Galles – è uno dei migliori quattro giocatori di tutto il Sei Nazioni 2024, secondo le statistiche del sito ufficiale del torneo (gli altri sono l’inglese Ben Earl, l’irlandese Bundee Ake e per la Scozia come equiparato il neozelandese Duhan van der Merwe). Tra i numeri che l’hanno portato fino a qua, è stato il giocatore del torneo che ha realizzato il maggior numero di placcaggi dominanti (otto) e il maggior numero di turnover (quattro). Con i suoi 21 anni, è il più giovane giocatore di questa Italia, protagonista del Sei Nazioni migliore di sempre. Il secondo tempo contro la Scozia e il primo contro il Galles hanno mostrato una Nazionale azzurra quasi mai vista, da stropicciarsi gli occhi per l’intensità e il livello messi in campo. Forse, a guardarsi indietro, solo il primo tempo contro Samoa nell’autunno 2022 a Padova dell’Italia di Crowley e la vittoria fantastica contro la Francia all’Olimpico nel Sei Nazioni 2011 (quando sulla panchina azzurra sedeva Nick Mallet) si possono considerare di bellezza e intensità simili. Tra i più grandi protagonisti di questa Italrugby c’è appunto Menoncello, tre quarti del Benetton Treviso e man of the match del pareggio con la Francia, ora oggetto anche di rumors che lo vedono in partenza verso uno dei campionati più prestigiosi, il Top 14 francese o la Premiership inglese. Anche se lui ha ribadito fedeltà a Treviso. Tommaso ha l’ardore di un ventenne ma la testa di un veterano: quando è diventata ufficiale la sua assenza per infortunio alla Coppa del Mondo di Francia 2023, i cuori degli appassionati hanno sanguinato a lungo, il rendimento degli Azzurri di più. Mamma che centro, Tommaso Menoncello!
IL MIGLIOR SEI NAZIONI AZZURRO
Gli Azzurri hanno centrato due vittorie (contro Scozia e Galles) e un pareggio (contro la Francia). Mai successo prima, anche se la mente corre sulle ali dell’entusiasmo a quel Sei Nazioni 2007 che l’Italia di Pierre Berbizier concluse con due vittorie all’attivo (curiosamente speculari rispetto al 2024: con la Scozia in trasferta e con il Galles in casa), accompagnate però da tre sconfitte. Il pareggio con la Francia sancisce dunque il miglior torneo di Lamaro e compagni rispetto alla Nazionale di Alessandro Troncon e Sergio Parisse, due titani assoluti della palla ovale. Ancora una volta vicino a una Coppa del Mondo giocata in Francia e molto deludente rispetto alle aspettative iniziali. Ma se l’Italia del 2007 che perse la sfida decisiva contro la Scozia per l’accesso ai quarti di finale era nel pieno della maturità, questa Italia dall’età media di 25 anni ha davanti a sé tante partite e ampi margini di miglioramento.
CAPITAN LAMARO E GLI ALTRI PROTAGONISTI
Ange Capuozzo è il regalo che non ti aspetti, che scarti senza troppe illusioni e invece ti accorgi che è anche splendido. Il regalo Capuozzo ce l’ha fatto Ange stesso, scegliendo da nazionalità e campionato francesi di giocare per l’Italia. La sua italianità è incastonata nel cognome e nelle origini partenopee (i bisnonni paterni erano nati a Napoli, mentre la madre viene del Madagascar). Ange, l’arcobaleno dopo la tempesta, o è grande protagonista e segna delle mete superbe, o non lo vedi per tutto il match e… segna delle mete superbe! L’ultima è stata con la Francia, al termine di un assedio travolgente. Mamma che estremo, Ange Capuozzo!
Juan Ignacio Brex, detto Nacho, è stato il man of the match sia della gran rimonta contro la Scozia sia dell’ultima vittoria (per tre quarti di gara schiacciante) contro il Galles. Con i suoi “venerandi” 32 anni (li compirà il 26 maggio), è il più vecchio giocatore dell’Italrugby. Trequarti centro del Benetton Treviso, secondo il prestigioso sito Planet Rugby è lui, e non Menoncello nè uno degli altri tre giocatori citati, il migliore del Sei Nazioni 2024. È equiparabile (vale a dire convocabile) per l’Italia dal 2019, dopo aver trascorso tre anni di residenza nel nostro Paese (è arrivato da noi a Viadana nel 2015), quando ha esordito con la nazionale di rugby a 7, ma ha cominciato la sua avventura con l’Italia a XV nel Sei Nazioni 2021, lanciato dall’allora capo allenatore Franco Smith. Lui italiano lo era già dall’autunno 2016, le origini della famiglia sono siciliane, radicate nella provincia di Enna, a Centuripe. Mamma che centro, Nacho Brex!
Michele Lamaro, terza linea del Benetton Treviso, è il capitano della Nazionale azzurra e re incontrastato dei placcaggi del Sei Nazioni: ne ha effettuati 103, record assoluto del torneo, come lui nessuno mai. Leader e Capitano della Nazionale a soli 23 anni, oggi che ne ha 25 parla e gioca da grande senatore. Insomma avete capito… Mamma che capitano, Michele Lamaro!
UN PUMA IN PANCHINA
Gonzalo Quesada è l’allenatore di questa Nazionale. Ha avuto il grande merito di entrare in punta di piedi alla guida dell’Italrugby, confermando nelle convocazioni e nelle formazioni schierate in campo quasi tutti gli uomini del suo predecessore, Kieran Crowley. Senza rinunciare a mettere subito la sua impronta, richiamando a vestire la maglia azzurra giocatori di livello come Fabrizio Mori, escluso dal Mondiale. Si è anche preso il tempo, nella conferenza stampa dopo la vittoria col Galles, di ringraziare personalmente uno dei veterani dei giornalisti italiani di rugby, Paolo Ricci Bitti del Messaggero, per tutto quanto ha fatto e sta facendo per il rugby azzurro. Mamma che stile, coach Quesada!
La lista non finisce qui, tutti gli azzurri di questo grande Sei Nazioni azzurro sono stati all’altezza e l’età media (25 anni) più giovane delle squadre del torneo promette non bene, benissimo. Anche perché dalle retrovie stanno arrivando i ragazzi dell’Under 20 di coach Brunello, protagonisti e due volte vincenti nel Sei Nazioni 2024 di categoria. Guai però a perdersi nei sogni: come lucidamente osservato da Capitan Lamaro, le due tremende imbarcate contro All Blacks e Francia agli ultimi Mondiali non rappresentano il livello di questa Italia e lo stesso discorso vale dopo le due grandi vittorie con Scozia e Galles. Piedi per terra, insomma, la strada per la gloria è piena di insidie, anche considerando quanto cambiano i rapporti di forza da un Sei Nazioni a quello successivo.
I PROSSIMI IMPEGNI AZZURRI
Con una Nazionale così, appena finito il Sei Nazioni non vediamo l’ora di rivedere gli Azzurri all’opera. L’Italia ha in programma a luglio un tour nel Pacifico, le così dette Summer Series. Primi avversari le Samoa il primo weekend del mese, poi toccherà a Tonga sfidare gli azzurri, infine l’affascinante match in casa del Giappone. Tutti avversari dietro all’Italia nel ranking mondiale, dove dopo le ultime imprese siamo al n.8. Come detto però, non esaltiamoci troppo, siamo prudenti. Ma adesso che finalmente siamo in ballo, balliamo!
*foto ripresa da thetimes.co.uk