Scomodo: aggettivo, dicesi di persona dal carattere difficile, poco malleabile o poco condiscendente; un tipo scomodo, un
avversario scomodo, che dà filo da torcere. Vorrei, però, fare una precisazione, ci sono: – gli scomodi “scomodi” (perché dicono ciò che pensano); – gli scomodi “falsi” e “compiacenti” (perché dicono quello che vogliono gli altri pur di rimanere al potere).
GLI SCOMODI SCOMODI
Ci sono: – gli scomodi scomodi in Università, al C.O.N.I., nello sport e nel Minibasket; – gli scomodi scomodi che esprimono un pensiero “non allineato” sul momento della scuola attuale; – gli scomodi scomodi che a volte dissentono dal gregge; – gli scomodi scomodi che scrivono articoli “a modo loro”; – gli scomodi scomodi nelle interviste.
Insomma, anche oggi sono stato definito SCOMODO per quello che ho scritto sull’Under 13 femminile: “Lei è scomodo e poco malleabile!”, “Che brutto carattere che ha”, “E’ il nuovo che avanza, non il vecchio” e ……. così di seguito.
Se scomodo vuol dire poco condiscendente, ebbene sì, io lo sono e ammiro tutti gli scomodi come me! Io ci metto la faccia, mi firmo e non mi nascondo dietro pseudonimi! Io ho il mio carattere, penso e ragiono con la mia testa, a volte
sbaglio, a volte ho ragione, a volte cambio, ma penso e ragiono con la mia testa. Ragionare significa tacitare le emozioni e gli impulsi per fare spazio alle idee e soprattutto a una discussione ordinata che le analizzi e ne determini il valore, aprendo nuove strade alla nostra convivenza.
GLI SCOMODI FALSI E COMPIACENTI
Spesso in politica, nella scuola, nell’Università, al C.O.N.I., nel Minibasket e nello sport vi sono scomodi “compiacenti”, che pur di “rimanere a galla” … Già Dante Alighieri nella Divina Commedia collocò gli adulatori e degli ingannatori nell’8° cerchio dell’Inferno. Per Lui, l’adulazione era la più grave di tutte le forme di violenza, omicidio compreso,
superata solo dal tradimento. Gli adulatori camuffano la loro cattiveria sotto modi gentili e sinuosi, arrivano a umiliarsi e a violentare la verità pur di ottenere qualche vantaggio personale.
Utilizzano il tatto (allisciare, appianare, accarezzare) e “lisciare” denota l’appiattimento di un’asperità, rendendola più facile da trattare, si accarezza l’ego di una persona con le parole, si solletica la vanità altrui e …… davanti gli i dà una pacca sulla spalla e poi dietro gli si infligge una coltellata mortale).
Pensate ai termini:
– “moina”: parola derivata dal francese che denota l’aspetto del volto, la faccia amichevole e invece…..; – “gusto”: quello degli adulatori sono parole caramellose, zuccherate, melliflue, imburrate; tutte metafore che derivano dall’antica pratica nelle corti; – “udito”: la voce suadente, anzi flautata degli adulatori è evocata dal verbo sviolinare.
NE CONOSCO MOLTI
Ne conosco molti al C.O.N.I., in Università, nello sport e in particolare nel Minibasket, che pur di arrivare hanno utilizzato nei miei confronti il tatto, la vista, il gusto e l’udito: l’adulazione corrompe chi la compie e chi la riceve!
OGGI
Oggi, in una società governata dalla finanza e dai robot, conta più la fedeltà ai superiori che le conoscenze e la competenza: le critiche sul lavoro, in politica, nella scuola, in Università e nello sport, sono viste con fastidio, perché rischiano di mettere in discussione o di ostacolare uno spettacolo che, invece, deve
continuare: THE SHOW MUST GO ON.
CONCLUSIONI
Purtroppo lo “scomodo compiacente” è molto utilizzato oggigiorno nella vita quotidiana, iI complimenti sono uno dei
collanti invisibili della nostra società attuale, perché tutti abbiamo bisogno di un po’ di considerazione e di gentilezza, anche un po’ finta. Insomma, l’adulatore si nasconde anche dentro ognuno di noi: meglio saperlo che far finta di nulla!
Io cosa penso?
Per me la vita è un “ballo” e io ho scelto come ballarla, io sono libero e non devo “ubbidire” a nessuno, sono libero di volare, di danzare e di esprimere il mio pensiero!