Professionista da dieci anni ma golfista da trenta, sono cresciuto ispirato da grandi golfisti ognuno con caratteristiche diverse, dal ritmo di Ernie Els, all’estro di Severiano Ballesteros alla perfezione di Nick Faldo fino ad arrivare ad un vero fenomeno, Tiger Woods. Il bambino cresciuto a pane e golf, è cresciuto con una missione, vincere e lasciare un segno nella storia di questo sport!
Ed è stato proprio così!!
Oggi, alla vigilia del suo ritorno in campo, come tanti tifosi, anch’io sono in attesa di rivedere i suoi colpi magici perché Tiger non l’ha dimenticato nessuno.
L’ho sempre ammirato, come un vero fenomeno dotato di potenza, estro, fantasia determinazione e perfezione. Caratteristiche che l’hanno reso indiscutibilmente il Campione, capace di colpi incredibili che l’hanno portato a vincere praticamente tutto.
Chi non ha cercato, io per primo, ad inventare la nostra “Tiger line” per oltrepassare dog-leg e tagliare le buche con traiettorie fuori dal comune? Tutti abbiamo cercato di imitarlo per sentirci un po’ il Tiger de noartri…
Lui però resta unico per quella capacità di trasformare in colpo quello che i suoi ” eyes of the Tiger” riescono a vedere.
Mi ricordo perfettamente l’approccio imbucato alla 16 dell’ultimo giro al Master 2005: Woods camminava avanti e indietro sul green per studiare dove far battere la palla e ho sempre in mente i suoi occhi che, per decine di volte, mentre lui eseguiva le prove, percorrevano la linea che avrebbe dovuto seguire la palla. Ed infine….Boooom, il boato da stadio, con la palla che per due secondi è rimasta ferma sul bordo, prima di cadere in buca. Mi viene ancora la pelle d’oca a rivedere quella scena..
La sua personalità, oltre al gioco spettacolare, ha fatto appassionare me e migliaia di golfisti ed ha portato sui campi un pubblico che era lì solo per lui, lo seguiva buca per buca ed esultava ogni colpo come se fosse l’ultimo rigore dei Mondiali di calcio.
Personalmente, purtroppo, non l’ho mai potuto seguire dal vivo, ma chi l’ha fatto in un British Open al mitico St. Andrews parla di una “macchina”: la potenza nei suoi drive devastanti ed il carisma che sprigionava faceva impazzire il pubblico. C’erano centomila persone che seguivano solo lui!!!
Probabilmente nessuno di noi seguaci di Tiger si sarebbe aspettato lo scandalo che lo ha travolto, però anche lui al di fuori del campo è umano e gli umani si sa, possono sbagliare. Come mi ricorda l’umanità che ha dimostrata dopo la vittoria del British Open nel 2006, con le lacrime e la dedica al padre mancato da poco.
Non dimentichiamo che Tiger ha avuto anche tanti problemi fisici. Io stesso ne ho avuto, da golfista professionista, per fortuna non gravi come i suoi, ma anche uno stiramento o un semplice male di schiena possono condizionare una gara o parte di una stagione.
Questi problemi lo hanno tenuto lontano dal campo per parecchio tempo ma la sua testa è sempre stata lì, concentrata sulla prossima vittoria
In questi anni c’è sempre stata molta attesa ogni volta che ha deciso di tornare in campo, oggi più che mai, perché ognuno di noi golfisti è in attesa del suo ritorno, ogni notizia che lo riguarda ci dà speranza di rivederlo in campo. Probabilmente non riuscirà a scalare la vetta, tornare ad essere il numero 1 al mondo, ma la sua strada è ancora lunga e sono sicuro che riuscirà a vincere ancora. Dopo alcuni tentativi di riprendere a giocare e diversi interventi alla schiena, massacrata dalla sua potenza, sembra proprio che sia la volta buona per un rientro in grande stile.
Quindi… Forza Tiger, torna a farci esultare come sai fare tu!!! A parer mio, torna a giocare perché è sicuro di poter competere, non sono gli sponsor e i montepremi che lo spingono, è la sua fame di vittoria a riportarlo in campo e lo farà tornare tra i big del golf mondiale.
ALBERTO AIANA (in foto)