E’ il 9 maggio 2021 e la cima del Gran Sasso è nascosta dalla nebbia. E’ difficile scorgere le vette innevate che hanno accompagnato prima Marco Pantani nel 1999 e poi Ivan Basso nel 2006 verso imprese leggendarie. Piove e lo sterrato che dovrebbe accompagnare gli atleti a Campo Felice è zuppo di fango.
Sino a quel momento è stato un Giro d’Italia all’insegna delle fughe: prima Alessandro De Marchi che si veste di rosa grazie al secondo posto nel primo arrivo in salita a Sestola, poi l’ungherese Attila Valter che balza al comando nella giornata di Gino Mader che ad Ascoli Piceno resiste al rientro impetuoso di Egan Bernal.
Se si eccettua quel piccolo scatto del colombiano, seguito a ruota dal belga Remco Evenepoel, i big non si sono ancora mossi e quasi con certezza rimarranno fermi pure in occasione del traguardo sterrato, posto nella località sciistica abruzzese.

Da Castel di Sangro parte la lunga corsa alla fuga giusta, tutti vogliono prendere il largo per presentarsi alle pendici della salita finale con un ampio vantaggio per giocarsi la vittoria. Nemmeno il Passo Godi fa selezione, anche se in discesa un primo colpo di scena attira l’attenzione del pubblico. Lo sloveno Matej Mohoric sbaglia la traiettoria e picchia la testa pesantemente a terra.
La corsa prende quindi una piega soltanto dopo settanta chilometri quando davanti si forma una fuga di ben diciassette uomini, un numero ampio, ma sufficiente per pensare di giocarsi la vittoria di tappa. Il gruppo maglia rosa lascia fare concedendo tre minuti di vantaggio ai battistrada, il tutto per lo meno sin all’inizio della scalata verso Ovindoli dove i fuggitivi si sparpagliano mentre dietro l’INEOS fa il forcing.
La situazione si scalda quindi salendo verso Campo Felice con il francese Geoffrey Bouchard che prende il comando delle operazioni lasciando sui pedali gli ex compagni di fuga. Il transalpino sembra il grande favorito per la vittoria, ma negli ultimi chilometri di salita su di lui spunta l’olandese Koen Bouwman che potrebbe insidiarlo in vista del traguardo.
Nel gruppo della maglia rosa c’è chi non ci sta e l’INEOS prosegue nel proprio forcing portandosi di fatto a ridosso dei fuggitivi. Gli ultimi 1600 metri sono sterrati ed ecco che lì sale in cattedra Egan Bernal. In vista degli ultimi mille metri il russo Alexander Vlasov scatta scatenando la furia del colombiano, in attesa di trovare il momento giusto per assestare il colpo.
Gli highlights della tappa Castel di Sangro-Campo Felice del 9 maggio 2021
Bernal si porta dietro Giulio Ciccone che, davanti al suo pubblico, si esalta e tiene il ritmo dell’indiavolato sudamericano. A quattrocento metri dall’arrivo il tandem piomba sui fuggitivi e li supera, ma ecco che quella è l’occasione giusta per Bernal per rimettersi nuovamente sui pedali e staccare tutti.
E’ una prova di forza, con il capitano dell’INEOS che si esalta sulle pendenze più aspre e ritrova la gioia della vittoria dopo un periodo complicato. Bernal precede di sette secondi Ciccone e Vlasov, ma questo è già un simbolo di potenza visto che il colombiano si veste per la prima volta di rosa con quattordici secondi su Evenepoel e ventidue su Vlasov. Non sembra un colpo del k.o., eppure quello potrebbe divenire un segnale di quanto accadrà nelle prossime tappe.