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Golf

Golf, Chicco Molinari, campione non per caso, fa bingo: batte McIlroy, conquista Wentworth e punta Open d’Italia e Ryder Cup

Da Vincenzo Martucci 28/05/2018

Quinto successo European Tour, record eguagliato di Costantino Rocca, è consacrazione mondiale per il 35enne torinese che parte da favorito da giovedì alla 75a edizione del più importante torneo di casa e punta per la terza volta a un posto nella nazionale europea che sfida gli Usa

Il fattore fortuna (eufemismo) è assolutamente imbattibile. E, per lanciare una gara, non c’è niente di meglio di una vittoria di un giocatore di casa, alla vigilia del torneo di casa più importante. Figurarsi quant’è grande ed importante se succede prima del 75° Open d’Italia, che si disputa proprio questa settimana, da giovedì a domenica, a Gardagolf. Figurarsi se il protagonista è Chicco Molinari, già campione due volte del più importante e prestigioso torneo nazionale. Figurarsi se la vittoria non è una vittoria qualunque, ma scaturisce al BMW PGA Championship, praticamente un altro Major, prima delle otto prestigiose gare delle Rolex Series. E’ un richiamo da sogno per il pubblico, un manifesto promozionale insperabile, una leva ancor più stuzzicante del montepremi di sette milioni di dollari (circa 6.008.000 euro). Un volano ideale nella famosa “Road to Rome”, cioè la prima Ryder Cup italiana del 2022 al Marco Simone Roma.
   Del resto, Chicco è un campione semplice, che si fa amare da tutti, un campione che s’è fatto da solo, costruendosi pezzo dietro pezzo su una straordinaria base di intelligenza, freddezza ed orgoglio. Un campione da imitare, raggiungibile, non superman, super-giovane, super-potente, o super-qualcosa. Un campione ideale, al quale la macchina promozionale della Federazione dovrebbe legarsi con attenzione e perizia. Perché il torinese è anche il campione italiano che, dopo Costantino Rocca, si è fatto valere a livello mondiale duellando davvero coi più forti e battendoli nelle gare più rinomate. Ed eguagliando i cinque titoli European Tour conquistati dal campione bergamasco. Un campione che, pur emigrando a Londra, è sicuramente meno ermetico di Rocca. Un campione che, per trionfare questo week-end, ha chiuso le ultime 44 buche senza bogey, con 14 birdie, e un totale di 19 birdie e 2 bogey), concludendo con 271 (70 67 66 68, -17), e staccando il giovane europeo di maggiori qualità, l’irlandese Rory McIlroy, col quale aveva cominciato appaiato le ultime 18 buche, a quota 203, che ha lasciato alla fine a due colpi (273, -15). Terzo con 274 (-14) lo svedese Alex Noren, campione uscente, e il danese Lucas Bjerregaard, che vedremo all’Open d’Italia. Matteo Manassero, 27° posto con 282 (75 66 73 68, -6), Andrea Pavan, 52° con 287 (73 70 72 72, -1), ha praticamente messo al sicuro la “carta” per la prossima stagione sul circuito, Nino Bertasio 60° con 289 (68 70 81 70, +1).
    Molinari, che sul green ha ricevuto l’abbraccio della moglie Valentina, era la seconda volta che iniziava a Wentworth il giro finale da leader. Nella prima, nel 2015, finì quinto, con il coreano Byeong Hun An campione, lo scorso anno era arrivato secondo, alle spalle di Noren. “Ero andato vicino alla vittoria in tante occasioni, e finalmente è arrivata”, ha detto il torinese che compie 36 anni l’8 novembre ed è il terzo italiano a imporsi sul percorso del Wentworth Club (par 72), a Virginia Water in Inghilterra, dopo Rocca (1996) e Matteo Manassero (2013), che nell’occasione siglò il suo quarto alloro in Europa. “Sto provando qualcosa di indescrivibile. Sicuramente se avessi potuto scegliere un luogo dove tornare al successo non avrei avuto dubbi nel preferire Wentworth e questo torneo, di grandissima tradizione, che è un simbolo dell’European Tour. Inoltre un titolo qui è ancor più gratificante per la qualità dei concorrenti in campo. La settimana prossima si va in Italia e dovrò fare in fretta a ritrovare la concentrazione. La Ryder Cup? Per entrare in squadra dovrà succedere qualcosa di molto speciale. Ne ho giocate e vinte due e ci terrei a disputare la terza. A un giocatore fa sicuramente male doverla vedere in televisione”.
    Con questo successo, per il quale ha ricevuto un assegno di 995.394 euro, Chicco Molinari arriverà molto vicino ai primi 20 del world ranking (32° prima del via). Di sicuro, non arriva per caso al vertice. Ha sempre vinto, sin dalle categorie giovanili, spesso insieme al fratello maggiore, Edoardo, col quale, nel 2009 ha portato per la prima volta l’Italia alla conquista della World Cup e nel 2010 ha portato due fratelli italiani insieme alla Ryder Cup. Ha rotto il ghiaccio sull’European Tour nel 2006 nell’Open d’Italia al Castello di Tolcinasco (Milano), riscrivendo un nome nostrano nell’albo d’oro ventisei anni dopo Massimo Mannelli a Roma (1980), e s’è ripetuto nel 2016, a Monza. Nel 2010 s’è aggiudicato il WGC-HSBC Champions, una delle quattro tappe del World Golf Championships, superando di un colpo l’allora numero 1 del mondo, Lee Westwood, e salendo al 14° posto della classifica mondiale, tuttora il suo record. Nel 2012 ha firmato l’Open de España e ha accettato la sfida con il Pga Tour, frequentandolo con continuità e migliorando ulteriormente il putt e il gioco in generale, e facendo un ulteriore alto di qualità. Come si vede dal secondo posto in un Major, al
PGA Championship 2017, e ad altri piazzamenti di assoluto rilievo, come il terzo posto nel Memorial Tournament 2015, il settimo nel Players Championship 2016, il quarto nello Shriners Hospitals, il sesto nel The Players Championship e il settimo nell’Arnold Palmer Invitational 2017. Con ottimi risultati anche sull’European Tour: quarto nel DP World Tour Dubai, quinto nel BMW PGA Championship, sesto nell’Open de France 2015, secondo nell’Open de France, quarto nel DP World Tour Dubai, sesto nel WGC HSBC Champions 2016, secondo nel BMW PGA Championship e sesto all’Italian Open 2017.
   Dove torna da favorito. E sarà sicuramente da traino anche per Matteo Manassero, che gioca in casa e cerca un rilancio e la “carta” per l’anno prossimo sull’European Tour.
VINCENZO MARTUCCI
(foto golfando.com)

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Nota sull’autore: Vincenzo Martucci

Napoletano, 34 anni alla Gazzetta dello Sport, inviato in 8 Olimpiadi, dall’85, ha seguito 86 Slam e 23 finali Davis di tennis, più 2 Ryder Cup, 2 Masters, 2 British Open e 10 open d’Italia di golf. Già telecronista per la tv svizzera Rsi; Premio Bookman Excellence.

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