Nasce a Parigi Pierre de Frédy de Coubertin, padre spirituale dello sport moderno. Pierre vede la luce in via Oudinot 20, ultimo di quattro figli di una famiglia di piccola ma consolidata nobiltà francese e di lontane origini italiane.
La formazione gesuita, che esalta l’educazione del corpo e della mente, colpisce profondamente il giovane: lo sport diventa un mezzo per la diffusione di criteri etici e per stabilire nuove forme di associazionismo e di gestione del tempo libero.
Dopo aver rinunciato alla carriera militare, intraprende una lunga serie di viaggi all’estero che lo porteranno ripetutamente in Inghilterra, dove apprende da Thomas Hughes, rettore della Rugby School, i nuovi principi della pedagogia sportiva, e negli Stati Uniti per conoscere da vicino la realtà delle università americane.
Tornato in Francia, il 25 novembre 1892, de Coubertin annuncia in pubblico l’idea di ripristinare i Giochi Olimpici in occasione del quinto anniversario della nascita dell’Unione delle Società Francesi di Sport Atletici e dal 16 al 23 giugno 1894 indice alla Sorbona un congresso per organizzarli. Nella giornata conclusiva de Coubertin propone la creazione del Comitato Olimpico Internazionale di cui sarà primo presidente il greco Demetrios Vikelas e lo stesso de Coubertin segretario.
Divenuto presidente del CIO in occasione dei primi Giochi di Atene 1896, de Coubertin conserva questa carica fino al 1925, quando si dimette a favore del connazionale Henri de Baillet-Latour. Sposato con Marie Rothan, padre di due figli, si ritira in una villa di Losanna che già da 12 anni è la sua dimora. Il 29 settembre 1937 una crisi cardiaca lo coglie mentre passeggia nel parco Lagrange di Ginevra. Viene sepolto a Losanna, ma il suo cuore è murato in un pilastro di Olimpia.