Il Giro d’Italia inaugura il nuovo millennio nel cuore della Cristianità, quello che è stato per secoli il centro del mondo, Roma. La Carovana Rosa vuole celebrare il Giubileo e per questo riceve l’invito di Papa Giovanni Paolo II di iniziare proprio da lì, Piazza San Pietro, uno dei punti più invidati al mondo.
Al via tutti attendono un solo uomo, Marco Pantani, che l’anno precedente ha fatto strage dominando in lungo e in largo prima di venir fermato a Madonna di Campiglio a causa dei valori sballati dell’ematocrito. Il “Pirata” è praticamente fermo da quel momento, motivo per cui emergono molti dubbi sulle sue condizioni.
Al suo fianco in Mercatone Uno c’è un giovane Stefano Garzelli che ha già mostrato di poter fare bene nelle edizioni precedenti, ma gli occhi sono tutti rivolti su Ivan Gotti, campione uscente; Gilberto Simoni, Paolo Savoldelli e Francesco Casagrande.
Il momento più toccante avviene proprio alla vigilia del Giro con il Santo Padre che incontra nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico proprio gli uomini più attesi, Pantani in testa. Il prologo non è certamente adatto al Pirata che deve provarsi a difendere sui 4,6 chilometri pianeggianti e favorevoli senza dubbio agli specialisti.

La conferma arriva velocemente grazie a Jan Hruška, corridore della Vitalicio Seguros, secondo già alla Tirreno-Adriatico e grande esperto delle prove contro il tempo. Il ceco ferma il cronometro in 5’38” anticipando di soli cinquantanove centesimi Paolo Savoldelli, distante praticamente cinquanta centimetri. Una beffa per il Falco di Rovetta che, per un’inezia, deve lasciare la maglia rosa all’avversario.
Terza posizione a quattro secondi per Bradley McGee, tuttavia a colpire è il quarto posto di Mario Cipollini, vestito con un body giallo-bianco con i colori del Vaticano e deciso a balzare il giorno successivo al comando della graduatoria grazie agli abbuoni.
A colpire però è ancora una volta il doping: dopo il caso Pantani dell’anno precedente, a essere estromesso è Evgenij Berzin. Il russo della Mobilvetta viene beccato prima del via con l’ematocrito alto, un incoveniente causato, a detta sua, da una dissenteria prima del test. Il suo direttore sportivo Stefano Giuliani non ci sta e lo accusa di aver utilizzato sostanze vietate, motivo per cui prima di iniziare il Giro arriva subito il licenziamento.